della costanza, della semplicità, dell'attrazione nell'universo; — della spiritualità dell'anima, della immortalità, della giustizia
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2. Tale filosofia (come oggi fu rigorosamente illustrato) quale «scienza delle ragioni prime ed ultime di tutti gli esseri» (l'universo), nei suoi
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pronunciare che l'universo è un prodotto del nostro spirito, e tende ad estendere sconfinatamente il dominio dello spiritualismo;—mentre l'empirismo
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certa e distinta dei tre domini dell'universo reale: Dio, il mondo spirituale-umano e il mondo materiale-fisico, fra loro coordinati; sicché quelle
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dall'empirismo, attraverso atteggiamenti intermedi del pensiero, i quali vanno da una concezione dell'universo (dello scibile) o esageratamente
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e ciò per una intrinseca necessità (coercizione) congenita ad ogni essere (panteismo); per cui nell'universo ove nulla è, ma tutto diviene il vero
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Per Hegel pertanto il metodo si risolveva nel seguire ciecamente le necessità evolutive mentali, corrispondenti a quelle reali dell'universo
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della ricchezza, rinunziando a riconoscere la suprema ed evidente «legge di conservazione dell'universo» compreso il mondo umano-sociale. La scienza
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l'episodio ben noto delle discussioni in Germania intorno agli «enigmi dell'universo» («Welträtsel») contro Haeckel. La metodologia in tal caso si
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2. La vittoria di tale movenza metodica più profonda, la quale sul fulcro della osservazione fenomenica (sensibile) dell'universo e in specie della
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dell'universo, la natura e le ragioni prime degli esseri, il fine e le condizioni del vivere individuale e civile, e quindi il concetto del dovere e
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spese dell'universo tributario.
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spirituale, e non già di un ordine fisico.Tutti gli sforzi del positivismo sociologico per identificare questi due ordini dell'universo (il mondo fisico e
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Platone, mente sovrana, che, sulle tracce di Pitagora, dell'ordine ideale nell'universo fondato sulla proporzione ebbe concezioni sublimi, reputa
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ultimo nel disordine del costume non solo la scarsa operosità economica, ma le immense ricchezze usurpate ai popoli dell'universo.
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, la virtù), ovvero corporei ma interni (la forza muscolare, lo stato igienico) o infine i beni esterni ma illimitati (la luce diffusa nell'universo).
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, perché forniscano il loro rendimento utile. Soltanto quella riguarda immediatamente le forze dell'universo, questa mediatamente i congegni che l'uomo si
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l'universo. Essa perciò non è suprema ma subordinata ad altre scienze superiori, come dottrina di mezzi utili (materiali)serventi a scopi superiori; sicché
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investigatrice del vero. Come l'universo (tutto ciò che esiste)rivela una graduazione di esseri, senza di cui sarebbe disordine reale, così la mente
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, anzi fra i tre grandi obbietti dello scibile: Dio,il mondo umano (dello spirito) e l'universo materiale.
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luce massima illuminatrice degli enigmi dell'universo. Veggasi ora a quali conclusioni concrete ci abbia condotto tale criterio metodico, applicato
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nella mente come specchio della realtà dell'universo. Sarebbe possibile p. e. rinvenire e provare le leggi della ricchezza, senza ammettere il principio
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evidente fra l'idea e la realtà dell'universo. In tutti tre i casi sempre certezza; bensì a vario grado, a seconda de' vari oggetti dello scibile
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sollevano al concetto filosofico dell'ordine morale-sociale, nella sua unità sintetica ed armonica, il cui archetipo è in Dio,autore dell'universo e nella
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dell'universo, cosicché questi non si conseguono senza rispettare e secondare quella varietà medesima.
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nell'unico e comune fine generale. È l'umile e proficuo riconoscimento del vario nell'uno,che risplende nell'universo (Périn, Pesch).
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ragione di sua esistenza e funzione. Chi fra i naturalisti discuterebbe, se nell'universo debbono soltanto vivere gli organismi infinitamente grandi o
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