, sono mezzi di consumo od uso personale, p. e. il pane, il vino, le vesti, gli ornamenti; — e i beni stromentali (indiretti), i quali a vario grado
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del bisogno,fino a compiuto appagamento. Per chi ha fame un primo pane soddisfa a un bisogno urgente, un secondo, un terzo pane, ecc. soddisfano
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ripetizione degli atti fino all'esaurimento. Un'ora di lavoro per manipolare un primo pane costa poco sacrifizio per l'operaio fresco di forze, affaticano
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soddisfazioni superanti il sacrifizio) per ogni pane successivo sempre più esiguo, fino all'incrocio di quelle due linee opposte; il quale segna il
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Chiamato valore iniziale quello del primo pane = 8 e punto di indifferenza il valore zero del quinto pane, il valore finale,nella sua tendenza
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Si abbiano p. e. cinque unità di pane,e veggasi come si potrebbe formulare, in modo molto elementare ma evidente, questa legge.
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a)Il primo pane offre 10 di piacere, meno 2 di pena: donde valore uguale ad 8; cioè 8 di utilità netta ossia di soddisfazione che supera e compensa
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Valore totale. ‒ 1. Fin qui del valore unitario,di una serie di beni omogenei (unità di pane). Ma quale è il valore della intera serie dei beni
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se egli fu tratto prima col suo sforzo o sacrifizio iniziale a produrre un primo pane per un appagamento elevato di 8, rispondente alla necessità di
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valori unitari delle 4 porzioni di pane considerate distintamente sarebbe stato 20, il valore totale di quelle, considerate complessivamente, si trova
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all'infimo valore marginale (di 2), di mano in mano che vengono ad aumentare nel loro complesso le unità di pane da 1 a 4, cioè, via via che crescono i
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. e. per mutazione di domanda, offerta, costo e consumo del pane, vino, vesti; — o per alterazioni di valore inerenti alla moneta stessa cioè allo
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materiali: alla fame il pane, alla curiosità di sapere il libro, all'ascetismo religioso il tempio. — Da un altro lato i bisogni diventano i moventi
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«il pane spunta, come le frutta, spontaneo» e dove pertanto è ridotta al minimo la preoccupazione delle sussistenze e della vita fisica, concedendo
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nostre città medioevali) il popolo campagnolo, transfuga dalla gleba servile, che vi accorre a ricercarvi non tanto il pane quanto libertà personale e
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umani (il frutto, il pane, la veste), cioè dei prodotti naturali o artificiali (proprietà redditizia o del prodotto), sia dei beni stromentali cioè delle
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degli stessi produttori, che allevano il bestiame, mungono il latte, confezionano il pane e la veste per uso proprio; nella quale l'impresa originaria
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. Rimarrà di essi sempre un minimo irriducibile,a rammentare all'umanità laboriosa la condanna divina «di procurarsi il pane col sudore della fronte» (C
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misura di agricoltura progredita. — Più tardi i cereali (e massimamente il frumento, il pane quotidiano dell'uomo) si estendono e moltiplicano in
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