(dalla costituzione di Servio Tullio, alla evoluzione storica del diritto privato e pubblico, fino agli ordinamenti mondiali di G. Cesare e di Augusto
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suoi Dialoghi sul commercio dei grani (1770), — A. Genovesi colle Lezioni di economia civile (1765), — i milanesi, marchese Cesare Beccaria cogli
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quelli di Cesare Balbo (1789-53), forte pensatore, il quale precorse molte illustrazioni posteriori sulle leggi dell'incivilimento, nelle sue Meditazioni
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di qua penetrano nella Magna Grecia (Sibari) e in Roma già così severa. In questa, fin dai tempi di G. Cesare e di Augusto, gran parte delle classi
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Iulia et Papia Poppea di G. Cesare; infine alle terribili descrizioni di Seneca e Giovenale dei divorzi, per cui le donne non consulum numerum, sed
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soltanto di principi conquistatori da Alessandro, a Cesare, a Tamerlano, ma di popoli interi; ciò che sembra distinguere le razze in dominatrici e
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città marittime, poi Gallia cisalpina, infine, sotto Cesare ed Augusto, i confini dell'impero e i paesi d'oltremare (Roscher, Mommsen).
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, dei belgi, dei germani noi riconosciamo ancora i caratteri di quelle razze, già scultoriamente descritte da G. Cesare e Tacito; e taluno (Fairbain
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genealogico-fisico, come stirpi figliate da un medesimo ceppo; e già G. Cesare annoverava da 300-400 populi nella Gallia. Più tardi al tempo dei Comuni si
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di Cesare i 400 popoli vivevano distribuiti in gran numero di villaggi e la vita caratteristica del villaggio («Gau») per i tedeschi non si dileguò
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politica nelle guerre civili, furono soggettati a concessioni di Stato, ed anzi da Silla e poi da Cesare ed Augusto in gran parte soppressi, e i minori
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di leghe fra città (le anfizionie greche, e la federazione latina) o di alleanze fra tribù affini (i populi di G. Cesare, componenti la Gallia). La
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germani; tipo già descritto a certo grado di sviluppo da Cesare e da Tacito, illustrato con prove rigorose e comparate presso molti popoli (Schupfer
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individualità, G. Cesare, Gregorio VII, s. Tommaso e Dante, o qualche fatto collettivo, l'iniziativa delle crociate pei francesi, gli splendori dei liberi
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stradali. Presto arriva per ogni nazione l'età della monumentomania, dei faraoni, di Assurbanipal, di Pericle, di Giulio Cesare e di Augusto, che
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celebrata da Giulio Cesare per le foreste, oggi quasi totalmente sparite, con un processo distruttivo crescente dal tempo della riforma. — La
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