, grammaticale, incapace di flessioni e sfumature espressive, come quello dei decreti governativi o delle sentenze dei tribunali; e non ha certamente la
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, asemantici, riconducibili a livello di certi koan dei monaci zen, i quali rivolgevano questionari assurdi o pronunciavano sentenze illogiche al solo scopo di
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credo avrebbe osato di contraddire o rivocare in dubbio le sue sentenze. Avea dunque il Laureani ogni ragione di confidarsi pienamente di tant’uomo, e
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nuovo splendore, a nuova vita: essa, un giorno regina guerriera del mondo, è ora la regina dell’arte.» Belle e vere sentenze, alle quali potremmo
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grave senno e alle vere sentenze dei mentovati artisti. La galleria, com’è degna di venire in conoscenza del pubblico (da che è la prima od unica in
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che sarebbe diventata una delle sentenze più lapidarie e citate del secondo Novecento: «Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie
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; ma delle sentenze dei retori bisogna avere sospetto, che sarebbero capaci di farci credere spazzaturai lo Shakespeare in molti dialoghi e Dante in
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Conservatori e innovatori tutti credono naturalmente di veder giusto e di avere ragione: e i critici sputano sentenze, sicurissimi del fatto loro. È
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compassate sentenze del raziocinio. Ma c’è il rimedio: dopo ripensata cioè l’opera, che s’è vista, riconfrontarla materialmente con la propria idea
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