contrari di ipertelia, ossia di eccessiva consapevolezza, o meglio preoccupazione, nei meccanismi atti al raggiungimento d’un determinato telos. Per cui l
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nel caso delle anamorfosi rinascimentali, o nelle prospettive paradossali barocche) dalla preoccupazione di raggiungere una determinata
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denuncia una preoccupazione di indagare le situazioni in cui il proprio Leib viene a trovarsi e ad interagire con i fenomeni che lo circondano.
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oggettualizzanti e percettivistici dell’opera d’arte, e dunque alla preoccupazione di indagare le situazioni in cui il Leib dell’uomo viene a trovarsi e ad
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accompagnava un’ulteriore preoccupazione: mettere in evidenza alcune nuove (o ritenute tali) costanti estetico-percettive, che abbiano il loro punto di partenza
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esistessero delle proscrizioni, che solo apparentemente venivano giustificate dalla preoccupazione per il traffico, dalla necessità di insolazione ecc. ad
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dalla materia, di svincolare il senso dell’eterno dalla preoccupazione dell’immortale. E non ci interessa che un gesto, compiuto, viva un attimo o un
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e scultori, tirano avanti con l’eterna preoccupazione di cucire la colazione con la cena. In Argentina, tranne pochi «llegados» (e gli arrivati si
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— il periodo 1890-1910 dell’arte simbolista, secessionista e Liberty. Preoccupazione più diffusa e presente in tutti gli organizzatori della Mostra dei
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Per di più apparente, la tautologia in Lichtenstein si dimostra soltanto un’astuzia critica che, sbarazzando il pittore di ogni preoccupazione
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, troviamo sempre la preoccupazione di disporre l’oggetto nelle più convenienti condizioni di spazio e di luce. Solò che poi l’artista ha finito per trascurare
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, che è una meraviglia e che dimostra quanto Innocenzo vedesse acutamente nel vero, allorchè, sciolto di ogni preoccupazione, tutto gli si abbandonava
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preoccupazione descrittiva e illustrativa non prenda talora il sopravvento sulla pura ideazione artistica, di tanto più possibile nei grandi periodi
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Ma il superbo dipingere del Gentileschi, calmo, padrone di sé, senza più una sola preoccupazione di esistenza formale, anteriore alla «visione
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... et stabilito con li suoi chiari et uscuri, e fundati sul 'loro piani tutto il resto ei baja...». Ed è chiaro anche dalla preoccupazione che dovette
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Si potrebbe anche chiamare la «preoccupazione della planimetria». Consiste nel credere di stabilire nessi di storia architettonica per mezzo del
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noi basta affermare che i romanici non ebbero alcuna preoccupazione «estetica» di squadratura «geometrica» ossia che la squadratura «geometrica» non
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asservirla ai fini della Chiesa (o della pompieria). Ma quello che invece conviene ricercare senza preoccupazione è il seguito, sia pur languido o
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La preoccupazione teoretica - giova ricordare al proposito che il Petraccone frequentò la conversazione del Croce - è quella che ha indotto l'autore
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attrae lo spirito e la simpatia del lettore di gusto e d'intelletto per una preoccupazione principale d'impostazione teoretica e per l'entusiasmo che
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sovente guastato dalla preoccupazione del bel tinteggiare: non contento di cercarlo nella natura e di esprimerlo come lo sente, si travaglia intorno all
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