veramente parlava una lingua, essi smozzicavano un barbaro gergo, tutti a prova favellando con lui andavano anch’essi balbettando il loro toscano, e
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’importante, appunto, è parlare in lingua invece che in gergo: come facevano, anche in architettura, non pochi gentiluomini piemontesi. L’Alfieri non è il
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Ma un altro fatto merita d’essere meditato e soppesato: il rivolgimento avvenuto, in così pochi anni, nella sostanza stessa del «gergo» critico e
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, fenomenologica, psicanalitica, ecc.) fino a sfociare in certo strutturalismo semiotico che ha adottato di peso il gergo linguistico già accolto da
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Ma una buona critica non è certo basata sull’uso d’un gergo piuttosto che d’un altro. Non nutro questo genere d’illusioni. Credo anzi che uno dei
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sempre di quel gergo critico che si confaceva all’arte di ieri ma che non s'adatta più a quella di oggi. Non solo, ma non si tien conto di solito che
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— adottando il gergo di Susanne Langer — definire presentativo anziché discorsivo.
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