distingue nell'altra di Genova.
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accennato, erano presenti, ad esempio, alcuni multipli prodotti dalla galleria del Deposito di Genova (una delle primissime a produrne in Italia) tra i quali
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, Zorio, Anseimo], a Genova [Prini], a Bologna [Calzolari], a Roma [Kounellis] ecc.) perché la loro attività è spesso discontinua e soprattutto
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Ma ora - a partire circa dal 1968, con la prima esplosione dell’arte povera a Torino (Merz, Zorio, Boetti, Anselmo) e in altre città: Prini a Genova
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monumento di Genova, che quel grande statuario lasciò incompiuto. Ma neppure al Freccia bastava la vita a condurre l’opera, di cui solamente fece il
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istesso, quella della Fortezza che fece pel famoso monumento di Cristoforo Colombo a Genova, la puttina che prega scolpita già pel Demidoff, e
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Carlo, lavorò moltissime e stupende cere anatomiche non solo per i musei di Genova, Torino e Venezia, ma anche per quelli di Londra, di Svezia e d
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belle speranze. — E poi quei carissimi, più che allievi, compagni di fatica del Perfetti: DOMENICO CHIOSSONE di Genova, che sta da assai tempo in
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Nuova a Genova, di Via Giulia, di Piazza del Popolo a Roma, dell’Étoile a Parigi, sono soluzioni di carattere prospettico ancora incentrate sul tema
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suoi arazzi tra Genova e Roma, li ha realizzati in Pakistan e li ha esposti in Europa e in America. Gli artisti ci rivelano cose che ci riguardano
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variamente al contatto della luce, incidente o radente, che forma nitidamente i volumi. Nel terzo decennio passò a Genova, poi in Francia e in Inghilterra; e
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tradizioni: l'italiana e la fiamminga. Il punto di convergenza è Genova: la città che, da quando la vittoria di Lepanto ha liberato i traffici mediterranei
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Il fatto nuovo e più importante è comunque la presenza a Genova di Rubens e del suo grande allievo ANTON VAN DYCK che, tra il 1621 e il '27, è il
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Se, politicamente ed economicamente, Genova è in ascesa, Venezia e in declino. E finito il tempo della grande pittura civile e religiosa, che
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del Velazquez, a Genova nel 1629 e nel 1649: il più vicino alla sua concezione del dipingere come pittura pura è GIOVANNI ANDREA DE FERRARI (1598-1669
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», sviluppando dalle premesse postimpressioniste ritrovate, il discorso della avanguardia storica. E piace del pittore «torinese» (è nato a Genova
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comune di Genova sollevarono un tal grido di meraviglia, che noi appena potremmo farcene un’idea languida, pensando, non agli entusiasmi nostri (chè di
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iscorcio, i risultati delle sue ricerche ed attuazioni pittoriche a Genova, a Torino, a Parigi, a Londra.
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-24 è a Genova e Torino; nel 1625 circa a 'Parigi; nel 1625-26 passa a Londra; vi rimane ed opera sino alla morte 9
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È probabile che a quest'ora Gentileschi si sia già incamminato per la via che in qualche anno - per Genova, Torino e Parigi - deve sbarcarlo a Londra.
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Fermiamoci dunque con lui a Genova, senza sperare tuttavia, come già dissi, di poterci rappresentare per intero la sua attività genovese. Distrutti
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È doveroso riconoscere che Orazio si è costretto o è stato costretto ad imitare Guido Reni, che da due anni appena aveva mandata a Genova (1619
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L'unica opera di Genova - oltre l'Annunciazione di San Siro - ancora alla vista del pubblico, dove Orazio ci permetta di rivederlo in forme più
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Orazio dipinse per il duca di Savoja dopo averla già dipinta a Genova e che replicò probabilmente a Parigi41 e a Londra, come pièce d’impegno
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secenteschi milanesi; Bernardo Castello fa quasi altrettanto a Genova; il Vannini a Firenze, da schietto Stenterello, rimbrotta il dipingere alla boccalina
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incontrato a Genova, nel 1621. È un problema di reciprocità dei più interessanti, ma quasi insolubili per la impalpabilità di certi elementi non so se
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propria arte nello svolgimento della scuola di Genova.
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V'è un artista a Genova che appare sempre più importante come suscitatore di modi diversi, che come artista strettamente consequenziario e personale
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*- nella Collezione del dott. Briganti a Genova - ove il talentoso sarzanese seppe abbandonarci una delle sue cose di più semplice fasto, e delicatezza
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capriccioso come quello della scuola lombarda che inviava ora Daniele, ora Moncalvo, ora Procaccini, a lavorare in Genova; o serio e monotono com'è
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corrente di pura visione che culmina nel sovrano esecutore di vita, nell'ignaro Velasco di Genova che risponde al nome di Giovanni Andrea de Ferrari.
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briciola - il senso vero dello stile e dell'arte. Van der Goes a Firenze, Ribera a Napoli, Rubens a Genova sono tali flagelli implacabili da paragonarsi
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A pag. 27 il Frangipane ricorda che Preti, per Genova e precisamente per il Marchese Brignole, fece la Resurrezione di Lazzaro e un altro quadro con
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Lazzaro e la Sofronia di Genova [figure 9, 10], il Tributo di Cristo (Doria e Corsini [figure 11, 12]) e il Concerto [figura 13] di Roma. I piani
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Forse questa presenza di opere di Daniele a Genova lo avrebbe fatto riflettere su certo seguito che se Daniele non ebbe in Milano, ebbe però a Genova
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Borromeo nel Museo di Novara; la Santa monaca nella Chiesa dell’Annunziata al Vastato in Genova [figura 166].
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dello Zelotti per opere troppo superiori a lui. L'Hadeln nota infatti l'esempio della Giuditta di Genova con che Zelotti non può per nulla misurarsi; e
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Sfogliamo per esempio la descrizione di Genova - dove la necessità del condensare non avrebbe tuttavia dovuto rendere affatto obliosi della
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Le descrizioni di città. Non più di qualche esempio. Genova è descritta piuttosto ampiamente, la Riviera tanto ricca di cose d'arte è assolutamente
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Altrove, nella descrizione di un solo monumento si rilevano errori e parzialità notevoli. Ecco, che nella più nota chiesa di Genova, l'Annunziata, un
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. Antonio dei Teatini; e il curioso si è che questa chiesa luminosissima è tacciata di oscurità proprio come il Carmine a Genova. Speriamo si tratti
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Ravvisasi Orazio che tanto Vi fe' stupire in Genova, in una tela di Madonna col Figlio, tutta eleganza nel tingere, tutta rarirà nel lume, tutta
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prima in Genova, non tanto per quel San Pietro negante che riferito al Giordano potrassi meglio addire allo spiritoso Biscaino, ma più per i buoni
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, studiasi come in compendio in un Langetti, anch'egli oriundo di Genova, veneto d'elezione, che nel maneggio rammemora lo Strozzi, ma ne forma una mischia
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759. Madonna col putto e San Giovannino. Genova, Coll. Ricci. Non mi pareva autografo e nella seconda edizione venne ridotto ad «attribuzione».
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Lo rividi in fatti a Genova, a Torino, a Firenze, a Milano. Non lo rividi a Venezia.
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, secondano l’incurvarsi del vaso sul fondo bianco, e ne adornano logicamente le forme. Anche nelle fabbriche di Savona e di Genova aiutavano le figure con
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e il Ginori. La scuola, perchè sia scuola davvero, ha da essere tenace, ma nello stesso tempo progressiva. Le filigrane di Genova, le incastonature di
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proposta di Germano Celant) di “arte povera” (cui facevano capo artisti come Merz, Zorio, Boetti, Anseimo, Paolini e, in seguito, Prini a Genova, Calzolari a
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, paglia, terra, ecc.) per poi confluire nelle correnti concettuali coeve. La prima mostra di Arte povera, alla Galleria La Bertesca di Genova, poi all’ICA
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