», della concezione dell’architettura, non più come rappresentazione di supremi dettati storici o religiosi, ma come modo di comunicazione umana. [1960]
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comunicazione di massa che dalle grandi mitologie (artistiche, culturali) dei nostri giorni.
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Ebbene, tutto questo bagaglio d’immagini si ripresenta nel caso del linguaggio visivo e della comunicazione attraverso le arti visive. Quanto alla
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Nel vasto e complesso settore dei mezzi di comunicazione di massa, merita d’essere esaminato quel medium che può venir considerato l’ultimo nato del
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» indicate a suo tempo da Roman Jakobson come essenziali alla definizione d’un’efficace comunicazione linguistica e ancor oggi accettabili quale punto di
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comunicazione di massa che è in grado - forse più di quanto non siano il cinema e la TV tradizionalmente intesi - d’arrivare in profondità nella sua
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attendibilità. Ritengo che si possa ammettere la presenza d’un tipo di comunicazione tramite il linguaggio artistico molto diversa e più ampia anche se più
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Si scopre allora che la comunicazione riguarda sempre qualcosa che non è presente, astante: la comunicazione informa di una presenza che è altrove o
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stessa dell’arte), si darà «comunicazione» in cui l’immagine-segno si istituisce tramite di un sapere referenziale che così viene portato a
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Infine, comunicazione si ha solo per quel che non si produce in presenza o, pur se si produce in presenza, deve essere interpretato, riferendosi
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In ordine di tempo la prima estetica della comunicazione (1934) è quella del Dewey, con la sua Arte come esperienza 32, anche se il titolo è ambiguo
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come messaggio o, per maggiore esattezza, come comunicazione, aveva sottofondato parzialmente, parzialmente aveva risalito durante tutta la sua storia
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che non esiste e non è mai esistita. Ma se anche supponessimo che la comunicazione è capace di rendere comune un’esperienza, che ciò sia fatto
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L’arte come comunicazione, dopo la trattazione del Dewey, doveva ricevere un nuovo tentativo di rilancio, ancora nel campo gravitazionale del
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significativo come il problema dell’arte-comunicazione si presentasse alla Langer solo all’ultima pagina della sua vasta trattazione 43. Per la Langer
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In questo senso, «l’arte è comunicazione, ma non è una comunicazione personale, né tanto meno ansiosa d’essere compresa.» Infine, dalle assise di
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Il quadro generale si presenta ormai abbastanza chiaro: i tentativi di concettualizzare l’arte come segno, come messaggio, come comunicazione si sono
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Ma proprio dal fallimento della teoria dell’arte come segno, come messaggio, come comunicazione, s’illumina di converso il riconoscimento della
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e l’autorità non precludono il rapporto di simpatia, la comunicazione umana. L’immagine non deve avere nulla di convenzionale o rituale, ma porta
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composizione quanto lo scorcio del cavallo, che salta sopra la testa del riguardante, divenendo l’elemento di “comunicazione” tra il fruitore e il giovanissimo
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Nei pochi ritratti dipinti anche Caravaggio ricerca la comunicazione: i suoi personaggi ci guardano, come il Papa di Velasquez, ma lo fanno con lo
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Le finalità della rappresentazione dello spazio sono sostanzialmente quattro: 1. Illusione della realtà 2. Comunicazione 3. Simbolismo 4
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, facendo interagire quest’ultimo con l’opera, cosa che si traduce in un momento di comunicazione.
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ambiti come la comunicazione, la medicina, le pratiche belliche o le abitudini quotidiane, ciò che è accaduto nel XX secolo non ha precedenti nella storia
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disposti a esporsi non si è credibili, suggerisce il teorico della comunicazione in Internet Jaron Lanier nel discutere dei commenti anonimi ai blog nel
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si serve dell’arte come mezzo di comunicazione sociale. In un’epoca in cui la divisione tra i gruppi sociali si sta facendo di nuovo ampia, si sfrutta
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anni un ricercatore nel ramo delle scienze e ha una laurea in agronomia, una tesi specialistica sulla comunicazione olfattiva degli insetti e un
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Con la persuasione si vuole ottenere un modo di vita, una praxis conforme ai principi dell’autorità; il mezzo rimane la comunicazione e questa non ha
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funzione simbolica e il simbolo, essendo comunque un segno d'intesa, non ha valore intellettivo ma pratico o di comunicazione. L’allegorismo architettonico
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’epoca è proprio di attenuare l'urto dottrinale, sgombrare le difficoltà provocate dall’intransigenza, rendere possibili il discorso, la comunicazione, la
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’autorità, la dissolve: quando Rubens incarna le grandi idee in fiorenti corpi femminili, indubbiamente antepone l’interesse della comunicazione al livello
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della bontà delle cose che si affermano ed a cui si vuole persuadere, della possibilità e dell'utilità della comunicazione umana. Gli artisti sono
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viario diventa la grande determinante urbanistica. Lo spazio urbano è una rete di vie e di nodi di comunicazione: gli edifici rappresentativi dell
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Si impone, per una necessità di comunicazione totale, di arrivare ad un’arte basata sull’unità del tempo e dello spazio. Viste alla luce di queste
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di comunicazione non per esaltarla ingenuamente e nemmeno per farne oggetto di ironia negativa. Gli artisti del Gruppo T non vogliono restare ai
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quanto tale gli spetta il compito di verificare quale valore di forma possa sussistere nei processi della comunicazione per immagini, come pure se una
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per il mondo cittadino e per i mezzi di comunicazione di massa è comune, variano poi i modi d’inquadrarli, e soprattutto gli strumenti di presa
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analitica; il pittore si mostra interessato meno all’iconografia e più alla deformazione e alle novità visuali introdotte dai mezzi di comunicazione di
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ambito comprende, è vero, le immagini dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche il repertorio veramente popolaresco e spontaneo del folclore urbano
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contaminato dai mezzi di comunicazione di massa.
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Sembra non esistere più una comunicazione e un’esperienza unica e privilegiata, ma sempre scambiabile e quantitativa. Puntualmente nel nostro ambito
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comunicazione tecnologica, il parallelismo pop con i mass media si è dimostrato totale.
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Torelli, il quale vorrebbe, col mezzo di una via da carrozze lunga 880 metri e costeggiante la Riva degli Schiavoni, mettere in comunicazione il
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Il periodo storico, poi, gli è stato favorevole, avendo consumato tutto il potenziale di pura comunicazione nelle stagioni delle avanguardie e delle
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avanguardia Giuseppe Bergomi, Africa con violoncello, 2011. perché ha tenuto in considerazione i sistemi della comunicazione, quello della pubblicità, quello
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anche il così frequente ricorso a illustratori e grafici, maggiormente idonei a queste forme più “popolari” e più incisive per una comunicazione rapida
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coscienza, la forma di comunicazione più fondamentale dell’uomo (e di molti mammiferi). Per documentare questo linguaggio del corpo in un aspetto
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elementi di conservazione preverbali o forme di comunicazione della prima infànzia, il cui senso è per me ancora oscuro, mentre le loro definizioni mi
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II corpo e il suo supporto immagine per una comunicazione non linguistica
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comunicazione visiva rimane di tipo “universale” poiché reintroduce i rapporti sociali fondamentali.
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