la sua lenta e inesorabile compromissione con l’elemento cromatico. È abbastanza probabile, credo, pensare che sempre maggiormente la «pittura
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è trasformato in tri e pluridimensionale. Oltre a ciò la sua produzione si è volta sempre maggiormente verso la compromissione dell’intero spazio
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«vertigine» di una prospettiva surreale) nella sua apparente compromissione, è maturato al punto giusto, non lo si vorrebbe diverso: per quella
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araldico, con una strana compromissione grafica — negli anni 1945-47, un Picasso ridotto a schema decorativo?
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dei tempi nostri, alla necessità estetica della sua totale compromissione con la realtà e alla priorità del momento razionale della conoscenza sulle
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elementi surrealisti ed elementi realisti, fino a una inconcepibile compromissione classica (con rigurgiti michelangioleschi nella plasticazione e
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supposta compromissione, le opere di più elementare e primitiva fattura (i grandi totem per la immensa scacchiera della scultura, come scrive il Marchiori
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farne la contraffatta esaltazione e il verso. E senz’altro una compromissione, ma fondata appunto sulla spiacevole consapevolezza che, comunque, si è
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fondo, giacché il presente è per sua natura labile e non risolto tanto da sollecitare con maggiore pertinenza una compromissione, un movimento della
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cui l’oggetto è per lui in primo luogo tattile e poi visivo, tanto da coinvolgere lo scultore (l’uomo infine) in una compromissione fisica con la
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Accademia della crusca
