si tengano rigorosamente al di fuori del Pretorio (per non contaminarsi: cfr. Giovanni, 18, 28), sia del perché siano così poco interessati al dramma
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riconosciuta: ma, al momento che l’opera è compiuta in ciò per cui è opera d’arte, l’opera assurge a causa sui (cfr. cap. II). E se ciò è implicito nel
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conoscenza, perché troppo diretta è l’ispirazione per il suo Fanciullo morso da un ramarro (cfr. fig. 11), che abbiamo visto nel capitolo precedente
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È poi inevitabile riprendere, sempre a proposito di Caravaggio, ma sotto l’aspetto introspettivo, quel Davide con la testa di Golia (cfr. fig. 14
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«realizzabili criticamente» (cfr. «Burl. Magaz.», 1912: « A late Gothic Poet of Line»), legge queste pagine su Leonardo resta quasi sbalordito
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essere molto ampliato. (cfr. Ozzola, I pittori di rovine, in «L'Arte», 1913).
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un neo-pop che, invece dell’intero oggetto di consumo, incorpora nel dipinto (cfr. i “ combine-paintings ” di Rauschenberg) soltanto il “debris
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primitivo raggruppamento Fluxus ha fatto seguito il "Fluxus West group” dal 1966 e il "New Fluxus" dal '69 (cfr. An Anthology, a cura di La Monte Young
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Kitsch: termine tedesco che equivale a: oggetto o azione di cattivo gusto, riferito di solito alla produzione pseudo-artistica di massa (cfr. G
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Mec art: termine coniato da Pierre Restany per indicare un gruppo di artisti che — a seguito del Novorealismo cfr.) — svilupparono delle forme
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Timbro (aggettivo “timbrico”): termine introdotto nel linguaggio critico da Dorfles (cfr. Discorso tecnico delle arti, Pisa 1950) per indicare una
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’espressione coniata da Pierre Restany (cfr. Lyrisme et Abstraction, Milano 1960) di espaces imaginaires. Si tratta di un gruppo di artisti di cui il
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