legno grezzo. Con queste sagome egli riesce a «raccontare» vicende le più varie, che vanno dalla rappresentazione dell’Ultima cena a quella d’un ballo
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poco significato, per lo più costumi del secolo XVIII: uno che cena, uno che aspetta un’udienza, un prete che suona il flauto. — Ma se tu guardi, mi
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cena», va con i discepoli a pregare nell’orto del Getsemani, sul Monte degli Ulivi. Raccomanda ai discepoli di sedersi e mettersi a pregare, poi si
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Signorelli e Bartolomeo della Gatta (tav. 9a), e quella con l'Ultima Cena, eseguita da Cosimo Rosselli (tav. 10a). I titoli delle due scene
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Nell’affresco che sta di fronte al Testamento e morte di Mosè, Cosimo Rosselli ha occupato l’intero spazio con la rappresentazione dell’Ultima Cena
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esso, i fregi che debbono ricorrervi e infine lo stesso paliotto, ove è espressa la cena di Gesù in Emmaus, sono già maestrevolmente condotti. E questo
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, quella detta del Sacco, da Andrea Del Sarto (1795), e la Cena di Nostro Signore effigiata da Leonardo da Vinci nel refettorio dei Domenicani a Milano
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circa il 1770, m. a Firenze nel 1816?) che intagliò con somma diligenza la Cena e l’Aurora incise dal suo maestro, ma in dimensione minore circa di un
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virile vale per rappresentare san Bartolomeo, o un gruppo di figure sedute ad una tavola apparecchiata può interpretarsi come l’Ultima Cena; il terzo
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in Isabella d’Este (fig. 46), pur ritratta di profilo. Una vera sublime sinfonia di “moti dell’animo” è poi magistralmente condotta nell'Ultima Cena
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. Leonardo da Vinci, Ritratto di Isabella d'Este. Parigi, Musée du Louvre, Gabinetto dei Disegni. 47. Leonardo da Vinci, Ultima Cena. Milano, Santa
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di San Brizio del Duomo di Orvieto; Tintoretto ha utilizzato questo genere di rappresentazione nell’Ultima cena, per la Scuola di San Rocco a Venezia.
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CENACOLO O ULTIMA CENA: Come iconografia compare nel VI secolo in diversi mosaici bizantini; può essere d’esempio quello della parete destra della
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Paolo Veronese nel dipinto poi ribattezzato Cena in casa Levi, conseivato nelle Gallerie dell’Accademia, a Venezia, trasforma l’episodio in un evento
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CENA IN EMMAUS: Questa scena comincia ad essere rappresentata solo a partire dal XII secolo e diviene piuttosto frequente nelle composizioni del XVI
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Sicuramente è stato Caravaggio con la sua Cena in Emmaus, conservata nella National Gallery, a Londra, a dare la prova migliore riguardo a questo
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. La Cena in Emmaus di Londra è un quadro programmatico: la pittura ha per oggetto la realtà e la realtà non ha sviluppo né storia, e quello che è, non
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e scultori, tirano avanti con l’eterna preoccupazione di cucire la colazione con la cena. In Argentina, tranne pochi «llegados» (e gli arrivati si
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della povera gente. Già nelle due versioni della Cena in Emmaus il Caravaggio aveva fatto sedere Cristo alla tavola di una taverna; e l’oste era il
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Un romanista che procede innanzi nel '600 e alla cui conoscenza il M. ha creduto di aggiungere qualche elemento attribuendogli due opere - una Cena e
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; per noi basta che esistano ancora, nel mondo della pittura, la Cena in Emmaus di casa Patrizi e la Madonna del Rosario, che vorremmo vedere al Prado
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Chi non riconosce infatti Orazio Gentileschi in quella Cena ovvero Ritorno dalla caccia della Collezione Robinson di Svanage * che fu esposta alle
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biancherie della Cena Robinson; ed avremmo un altro capoverso di quella dimostrazione che nella storia della diffusione del caravaggesimo in Europa, porta
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disegni che il M. crede genuini: come quello ritenuto per la Cena all'Accademia di Venezia; quello con tre pose di un armeno (?) a Torino, e qualche altro
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magica Cena di S. Siro, la Decollazione del Battista attribuita a Karel Fabritius nella Corsiniana di Roma, il Miracolo di Cristo nella Collezione
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La Cena infatti, colla sua vasta e placida compositura prospettica, sta sulla linea veneziana del Moretto che dalla Pietà di Santa Maria Calchera
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astraendosi dalla scena terribile in placidi conversari, che raramente si ritrova in Moretto. Il cielo celeste - come quello della Cena di San Giovanni
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ottima, non ci sentiremmo di ritenere con lui di mano del maestro il disegno a matita rossa creduto uno studio per l'Ultima Cena, e quello per la
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proposito della Cena (p. 105): «Now that we have discussed the genesis of Leonardo great work and have gained some idea of its formal beauty we are prepared
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compositura, com'è nell'Ultima Cena, ora a un aggruppamento ritmico di figure in riunioni piramidali (il «Malerische» di Strzygowski) che il Sirèn chiama
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Ascrivesi anche a Gherardo la Cena di N. S. in Emmaus, dispiacevole nelle cere, se volete, ma così fiera ne' lumi di sotto in su, e nuova in alcune
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Qui il vedrete al suo solito in una tela con la Cena di N. S. in Emmaus [figura 204a] assunto da lui usatissimo sulle orme de' caravaggisti; e in un
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152. Cena in Emmaus. Milano, Coll. Chiesa [figura 222]. Prima e più giustamente, secondo le tracce della firma, esposta al nome del settecentista
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). Altre discussioni sul problema Piazzetta-Bencovich-Tiepolo giovine affacciate a proposito dei nn. 739, 749, 750 (la Cena in Emmaus n. 750, in particolare
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(v.); 892. La Cena in Emmaus [figura 222], della Coll. Chiesa, prima e più giustamente, secondo le tracce di firma, esposta al nome del settecentista
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— Nella Santa Cena che dipingeste per S. Giovanni e Paolo, che cosa significa quell’uomo che getta sangue dal naso?
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colazione e aspettando il desinare, o digerendo il desinare e aspettando la cena, ci si sdraia, come lazzeroni, lunghi distesi sul letto, e si torna a
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mangiato a cena e bevuto troppo per la sua età giovanile: negli occhi ha come un abbacinamento, nel ventre come un rimorso e nelle gambe come un tremolìo
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alquanto frusta (come nelle immagini religiose Kitsch di Pierre e Gilles, di Annie Sprinkle e in un’“ultima cena” di Renée Cox, di cui per contro era
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