Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: storia

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che infine la  storia  della cultura quando pur venga condotta con la massima
distribuirsi nei campi delle varie storie legittime e cioè  storia  dell'arte, storia del pensiero, storia economica e storia
campi delle varie storie legittime e cioè storia dell'arte,  storia  del pensiero, storia economica e storia della natura, senza
legittime e cioè storia dell'arte, storia del pensiero,  storia  economica e storia della natura, senza che nessuno di essi
storia dell'arte, storia del pensiero, storia economica e  storia  della natura, senza che nessuno di essi resti escluso
quella costruzione essenzialmente architettonica che è la  storia  – dove infatti imperano le proporzioni - non avrei scritto
- non avrei scritto nulla. Non mi garba infine la  storia  consuntiva, ma quasi la storia preventiva.
Non mi garba infine la storia consuntiva, ma quasi la  storia  preventiva.
potesse essere ci si andava naturalmente avvicinando alla  storia  che sola si può legittimamente costruire: la storia delle
alla storia che sola si può legittimamente costruire: la  storia  delle idee estetiche, senza relazione di conseguenza da
completamente dallo schema empirico propostosi, di  storia  dei trattati, e di tentare una storia delle idee estetiche
propostosi, di storia dei trattati, e di tentare una  storia  delle idee estetiche figurative.
detto che la concezione dialettica della  storia  rappresentava la vivificazione del materialismo storico, ma
aggiungere che in nessun campo come in quello della  storia  dell’arte, sia pure intesa solo come storia dell’epifania
in quello della storia dell’arte, sia pure intesa solo come  storia  dell’epifania dell’opera d’arte, questa vivificazione ha
la  storia  si fa del passato, non c’è storia del presente: nel
la storia si fa del passato, non c’è  storia  del presente: nel presente, per la storia, c’è uno
e può costituire la base essenziale d’ogni distinzione tra  storia  vera e propria, storia dell’arte e storia della filosofia.
essenziale d’ogni distinzione tra storia vera e propria,  storia  dell’arte e storia della filosofia.
distinzione tra storia vera e propria, storia dell’arte e  storia  della filosofia.
ricostruendo così una “storia delle immagini” intesa come  storia  della cultura che le aveva prodotte.
si accumulano, i problemi si alterano, tanto nella  storia  dell’arte quanto nella storia in generale; è così che le
si alterano, tanto nella storia dell’arte quanto nella  storia  in generale; è così che le due storie procedono lungo uno
lungo uno stesso binario integrandosi a vicenda. La  storia  delle soluzioni dà luogo a tante sequenze quanti sono i
soluzioni disegna una «forma del tempo» che deposita nella  storia  manufatti, opere e altri segni concreti. L’arte
ciò che è accaduto nel XX secolo non ha precedenti nella  storia  umana; per questo la storia dell’arte del Novecento e del
secolo non ha precedenti nella storia umana; per questo la  storia  dell’arte del Novecento e del Duemila non ha pari quanto a
di paesaggio e di storia. V’è dunque, tra pittura di  storia  e di paesaggio, una relazione continua e profonda: il
paesaggio, una relazione continua e profonda: il quadro di  storia  dà un’immagine puramente mentale, e quindi lontana e
la cultura illuministica inglese non poteva assegnare alla  storia  carattere e funzione di «esempio»); mentre il quadro di
la discesa verso la descrizione minuta, la riduzione della  storia  all’aneddoto, oppure la salita verso l'identificazione di
si fa serrata, dilemmatica, tra Rembrandt e Vermeer:  storia  senza protagonisti, spazio senza oggetti nel primo;
tuttavia, la  storia  stessa non ci assicurasse che anche Piero ebbe continuatori
valutativo; soltanto siamo fermamente convinti che la  storia  dell'arte, che è valore e graduazione di valore comincia
temporale, poiché se il tempo non crea la storia, è la  storia  almeno che crea il tempo, e l'arte crea il tempo artistico.
il Dami cadere, seguendo questa scissa concezione, in una  storia  pedantesca qualsiasi da un lato, dall'altro in una
suoi principi) non può fregiarsi del titolo di Sommario di  Storia  dell'Arte senese, ma tutt'al più di «archivio sommario per
senese, ma tutt'al più di «archivio sommario per la  storia  dell'arte senese»; «documentazione sommaria per la storia
storia dell'arte senese»; «documentazione sommaria per la  storia  dell'arte senese» o altri titoli egualmente modesti. Di che
il Dami, esistono non meno di due storie dell'arte: la  storia  «esterna» (p. 195), ovvero il «riassunto dello stato di
(p. 6), e dall'altra quella che sarà naturalmente la  storia  interna, il lineamento insomma dei valori dell'arte senese.
spiegare più ampiamente questa sua scissa concezione della  storia  artistica, egli ci accontenta oltre che coi fatti anche con
I. Vita di Piranesi.  Storia  delle sue opere»:
potuto essere la continuazione spontanea, la semplice  storia  insomma della tradizione di Battistello - intendo del
altre tendenze essenziali, sulle quali deve costruirsi la  storia  dell'arte napoletana.
alle trasformazioni in corso. Parlo ovviamente della  storia  dell’arte.
 storia  dell’arte dovrebbe consentire una fruizione più completa di
o meno «congenite» facoltà artistiche; e indubbiamente la  storia  dell’arte spesso potrebbe fungere da guida e da battistrada
spesso potrebbe fungere da guida e da battistrada per una  storia  della filosofia. Per il fatto che il pensiero filosofico
 storia  dell’arte potrà allora essere identificata con la storia
storia dell’arte potrà allora essere identificata con la  storia  della filosofia? Non lo credo; anzi credo che non si debba
lo studio della fruizione estetica con quello della  storia  dell’arte vera e propria. Si darebbe dunque un tipo di
naturale che dipartendosi dai principî suesposti la  storia  di Michelangelo sia già in gran parte costruita «a priori»,
artista Buonarroti, ma la prestabilita dialettica della  storia  di Buonarroti.
così ha termine la  Storia  della pittura spagnola di A. L. Mayer.
all’antitesi di un’interpretazione positiva o negativa: la  storia  è la base dell’esperienza, l’argomento della fiducia nel
cioè: che la  storia  dell'arte essendo storia del puro sviluppo stilistico non
cioè: che la storia dell'arte essendo  storia  del puro sviluppo stilistico non può basarsi che sulle
cibare di assoluto. Ma sempre più sentiamo che se la  storia  dell'arte non è che « narrazione di valori», valori formali
legati saldamente, sotto pena di non esser più valori, essa  storia  potrà avere ben pochi capitoli.
risolve in due pagine un'importante questione di  storia  dell'arte medievale.
coll’evocare alla vostra immaginazione un episodio di  storia  bolognese.
ai nuovi contenuti; il rapporto tra l’attualità e la  storia  si fa sempre più teso e precario, e soltanto pochissimi
artisti arrivano a superare il contrasto tra vita moderna e  storia  antica, e a inquadrare la loro opera in una storia
e storia antica, e a inquadrare la loro opera in una  storia  “moderna”. Sono gli stessi che sembrano oltrepassare i
questo, però, a giudicare la  storia  dell’arte come assimilabile e sovrapponibile - tout court -
come assimilabile e sovrapponibile - tout court - ad una  storia  della filosofia, ci corre. Il pensiero filosofico spesso
scientifico, etico, religioso, ecc. dello stesso. Spesso la  storia  delle operazioni artistiche d’un popolo, è totalmente
non avviene nel caso degli eventi reali sui quali la  storia  vera e propria riposa.
parlare della portata di questi studi iconografìci «nella  storia  dell'arte fìgurata». A noi pare che si potrebbe - non
- correggere almeno benevolmente così: «fuori della  storia  dell'arte figurata». Infatti, che cosa ha dovuto imporsi il
e l'espressione» costituiscono propriamente l'oggetto della  storia  dell'arte, resta inteso che dalle parole del M.
e c'era nota fortunatamente, che l'iconografia con la  storia  dell'arte non ha proprio nulla a che fare. Era perciò
anche a chi batta in breccia l'iconografia con metodi di  storia  artistica superiormente «formale».
 storia  della figura allegorica della Malinconia, con le sue
Meleagro» fanno emergere con forza un tema di fondo della  storia  dell’arte, quello che, in sintesi, potremmo definire
poiché non posso rifare ancora una volta la  storia  del passaggio dall'impressionismo al cubismo, e dal cubismo
una conoscenza, fosse pure sommaria, di questa che è  storia  di ieri, così come da poco l'abbiamo delineata Soffici ed
Dizionario della  Storia  dell' Arte in Italia. Piacenza, Tarantola, 1915 (in:
con le sue derivazioni. L'antichità è il tempo in cui la  storia  degli uomini, non avendo ancora una finalità ultraterrena,
così è, solo nell’ambito dell’identità classica di natura e  storia  può svelarsi la profonda “naturalità” dell'essere umano e
negativi, e cioè di affermazioni puramente tecniche, la  storia  dell'incisione ribocca!
di diverso da questo piccolo brano di  storia  emana dalla lettura delle pagine dei due artisti
a distanza. Tanto più questo dovrà tenersi presente per la  storia  dell’arte, anche se non si tratti di storia come
presente per la storia dell’arte, anche se non si tratti di  storia  come individuazione dell’opera d’arte-realtà pura, ma come
come individuazione dell’opera d’arte-realtà pura, ma come  storia  dell’apparizione nel mondo dell’opera d’arte, in quanto
mondo dell’opera d’arte, in quanto che, qui, più che nella  storia  economico-politica, le periodizzazioni risulteranno
onde di flusso e di riflusso che sembra consegnare la  storia  stessa dell’arte nelle sue grandi successioni: ad esempio,
ben chiaro concetto di quello che sia archivio e quello che  storia  dell'arte; e del credere che esista uno stadio informativo
la concezione dialettica della  storia  ha avuto un’importanza fondamentale nella rivitalizzazione
ma non si predetermina: è una lettura panoramica della  storia  espressa in un determinato linguaggio, in quello della
Ma non è Punica lettura possibile. Un’altra lettura della  storia  è quella causale: ed è qui allora che si ripresenta la
Non sarebbe giusto perciò configurarsi la dialettica della  storia  nella forma di una legge rigida paragonabile a quelle della
nel passato pretendono il predeterminare lo sviluppo della  storia  futura.
afferma che non v’è maggior difficoltà a fare un quadro di  storia  che un quadro di fiori; Lorrain è un paesaggista che eleva
al livello della storia; Salvator Rosa è un pittore di  storia  che ha il gusto del capriccio e del “genere”; Vermeer è un
sopprimere la causalità, come non si può ridurre tutta la  storia  alla causalità. Ciò è confermato, ai due antipodi del
e proprio nella negazione idealistica più radicale della  storia  come catena di cause, in quella di Croce, cioè, a cui non
miracoloso della necessità intima di chiarificare la  storia  per poterne riprendere il filone migliore egli - in un
verso l'avvenire, metter giù alcuni punti per la  storia  dell'arte moderna e non solo moderna che potrebbero far la
prevedibile che molte cose qui apparse sotto specie di  storia  della coltura dovranno riapparire nel secondo sotto specie
coltura dovranno riapparire nel secondo sotto specie di  storia  dell'arte e allora l'autore si troverà a un ben duro passo
GUSSALLI, Gian Giacomo Barbelli. Contributo alla  storia  della pittura nel Seicento. («Emporium», dicembre 1918)
studio archivistico più importante apparso fin qui per la  storia  del grande Seicento italiano, dopo i documenti del
à l’époque de Philippe Il (1949) inverte il concetto di  storia  così come si era plasmato a partire da Francesco
Con Braudel inizia un nuovo modo di concepire la  storia  e la sua analisi, dove il contesto, il modello e la
alla radice le caratteristiche dei mondi specifici. Così la  storia  entra naturalmente in dialogo con l’antropologia culturale
in dialogo con l’antropologia culturale e In particolare la  storia  dell’arte si fa strumento acuto per indagare e capire le