concentrato di pensiero orientale, russo e occidentale. La | luce | di Rothko è la luce “che si vede a occhi chiusi”, la luce |
Le tre vie della pittura -
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orientale, russo e occidentale. La luce di Rothko è la | luce | “che si vede a occhi chiusi”, la luce della trascendenza, |
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luce di Rothko è la luce “che si vede a occhi chiusi”, la | luce | della trascendenza, che svela quei lampi di verità che si |
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la meditazione. E questo è un altro grandioso approdo della | luce | nell’arte del XX secolo. |
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a fonte di | luce | unica: La fonte di luce è unica e la luce proviene da |
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a fonte di luce unica: La fonte di | luce | è unica e la luce proviene da destra o da sinistra; dal |
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a fonte di luce unica: La fonte di luce è unica e la | luce | proviene da destra o da sinistra; dal fondo (in questo caso |
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schema, nei primi due casi, si presta ad un uso della | luce | in funzione costruttiva, che delinea la forma esaltandone |
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rientrare nei primi due casi (in genere l’artista usa una | luce | che proviene da destra o da sinistra che ha il compito di |
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a fonte di | luce | diffusa: La luce non proviene da una fonte esterna o |
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a fonte di luce diffusa: La | luce | non proviene da una fonte esterna o interna alla |
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ma è espressa direttamente dal colore; in questo modo la | luce | non ha più una funzione costruttiva ma espressiva. La |
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composizione negli impressionisti ha in genere una fonte di | luce | diffusa; lo possiamo verificare nelle Case dai tetti rossi |
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tavola imbandita (di Matisse) stanno a dimostrare come la | luce | possa essere “interna” al colore. Figura XXXV - Schema a |
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essere “interna” al colore. Figura XXXV - Schema a fonte di | luce | diffusa: VINCENT VAN GOGH, I girasoli, 1888, Rijkmuseum, |
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una pittura dai toni brillanti, e i suoi fiori hanno una | luce | interna, non sono cioè soggetti ad una fonte di luce |
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una luce interna, non sono cioè soggetti ad una fonte di | luce | esterna ma sembrano emanarla essi stessi; la luce quindi è |
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fonte di luce esterna ma sembrano emanarla essi stessi; la | luce | quindi è usata in funzione espressiva e non costruttiva. In |
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infine io non sono certo che rappresentare la | luce | solidificata sia ancora superarne la rappresentazione |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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- ci appare bene come solida. Il senso lirico della | luce | si basa, io credo, sull'effetto che la luce produce sulla |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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lirico della luce si basa, io credo, sull'effetto che la | luce | produce sulla forma. Come Cézanne diceva d'essersi infine |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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forma. Come Cézanne diceva d'essersi infine accorto che la | luce | non si poteva rappresentare altrimenti che con del colore, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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concepirà la rappresentabilità di un attimo di | luce | e solo di quell’attimo. La luce di Vermeer è una luce |
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di un attimo di luce e solo di quell’attimo. La | luce | di Vermeer è una luce stabile, è la luce di un Pomeriggio |
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di luce e solo di quell’attimo. La luce di Vermeer è una | luce | stabile, è la luce di un Pomeriggio d’estate, pur con la |
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quell’attimo. La luce di Vermeer è una luce stabile, è la | luce | di un Pomeriggio d’estate, pur con la volontà, affidata |
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pittorici, di arrivare a una sempre maggior verità. La | luce | di Monet sarà la luce delle due e quattordici minuti del |
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a una sempre maggior verità. La luce di Monet sarà la | luce | delle due e quattordici minuti del pomeriggio: quella, solo |
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è dunque la | luce | congelata perché sarebbe grave e terribile che dopo aver |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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programmate, ottenute per interferenza e rifrazione della | luce | secondo uno schema luminoso variabile, e altre strutture |
Il divenire della critica -
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a fonte di | luce | in movimento: La luce non è fissa ma si muove, rivelando al |
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a fonte di luce in movimento: La | luce | non è fissa ma si muove, rivelando al suo passaggio |
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di una mattina olandese (La lattaia, figg. 19-20), con la | luce | che arriva e che costruisce, per materia consunstanziata di |
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del cesto appeso, e modella con infinitesime tessere di | luce | e di ombra il volto della lattaia, intenta a preparare la |
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e nell’indimenticabile blu della sua gonna. E il latte è | luce | che sta colando, luce che si è dapprima solidificata e poi |
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blu della sua gonna. E il latte è luce che sta colando, | luce | che si è dapprima solidificata e poi di nuovo disciolta. |
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Tintoretto, o a un Rembrandt che raggiungerà un taglio di | luce | paragonabile a questo, né pure negli autoritratti, ma |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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delle membrature — lesene e cornicione — per concentrare la | luce | sulle complicate cornici ad edicola, concave e convesse, |
Manuale Seicento-Settecento -
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altissimo prestigio ideale per il modo con cui trasforma in | luce | spirituale, quasi d’emanazione divina, la luce naturale che |
Manuale Seicento-Settecento -
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trasforma in luce spirituale, quasi d’emanazione divina, la | luce | naturale che la colpisce. |
Manuale Seicento-Settecento -
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è naturalmente Caravaggio. Tra la rappresentazione della | luce | di Tiziano, o dello stesso Lotto, e quella di Caravaggio |
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del Cinquecento e William Shakespeare. Con Caravaggio la | luce | diventa elemento intrinseco di rappresentazione della |
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morso da un ramarro (fig. 11), ad esempio, è chiaro che la | luce | “aperta” cinquecentesca 11. Caravaggio, Fanciullo morso da |
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il grande scatto e la grande intuizione caravaggesca. La | luce | ha funzione drammatizzante, crea il dramma, e tuttavia e |
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funzione drammatizzante, crea il dramma, e tuttavia e una | luce | precisa, che ha un origine fisica, una sorgente che qui |
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materia, ci dicono che la pittura ormai è interamente luce, | luce | che sempre più si allontana dalla assolutezza |
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genialmente ha rilanciato in senso ormai moderno l'idea di | luce | giorgionesca e tizianesca. La Pala del Carmine (figg. 9-10) |
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e che porta verso un’idea atmosferica della pittura e della | luce | a queste date impensabile. È un paesaggio in cui la luce |
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luce a queste date impensabile. È un paesaggio in cui la | luce | viene intuita e pensata come elemento drammatico. Dice |
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drammatico. Dice Roberto Longhi che in Lorenzo Lotto la | luce | non è l’“elemento datore di certezze” della pittura fino a |
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questo momento (pensiamo a Piero della Francesca, in cui la | luce | è elemento costruttivo uniforme del quadro), ma “in Lotto |
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elemento costruttivo uniforme del quadro), ma “in Lotto la | luce | è soffio discontinuo, vagante”. C’è unità tonale in questa |
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C’è unità tonale in questa veduta, e nello stesso tempo la | luce | è completamente sconvolta, perché squarci luminosi si |
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di rappresentare l’attimo luminoso, cioè un attimo di | luce | e solo quello. La luce, e con essa ciò che ne è toccato, |
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in ombra del dipinto, ma si descriveranno le differenze di | luce | come differenze di colore. La schiena della donna al centro |
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bellissimo della cintura, l’erba si divide fra la parte in | luce | e la parte in ombra, che possiede anch’essa una propria |
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alberi ogni foglia è costruita di luce, abbagliante dove la | luce | è piena, e attenuata dove invece c’è ombra. La figura |
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La figura dell’uomo è esemplare per il modo con cui la | luce | si disegna per tacche colorate, nel passaggio fra la |
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trapelare tra le foglie macchie di luce, e macchie di | luce | si accendono sul dorso dell’uomo appoggiato alla seggiola, |
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facciata e nell’interno: non solo, ma all’esterno, dove la | luce | naturale è più forte, le colonne sono più piccole e hanno |
Da Bramante a Canova -
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colonne sono più piccole e hanno il fusto liscio sicché la | luce | scivola senza trovare arresti verso la penombra dei |
Da Bramante a Canova -
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a neutralizzare, a compendiare in volumi plastici la gran | luce | dello spazio aperto. Ma all’interno, dove la luce naturale |
Da Bramante a Canova -
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la gran luce dello spazio aperto. Ma all’interno, dove la | luce | naturale è necessariamente meno intensa, la scala dei |
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per dare respiro allo spazio, le finestre concentrano la | luce | sui nodi dell’articolazione, che diventano così i centri |
Da Bramante a Canova -
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più imprigionato nella stratificazione superficiale di | luce | diaccia e non per questo meno realistica. Eppoi la luce si |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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di luce diaccia e non per questo meno realistica. Eppoi la | luce | si organizza a piramide quando la forma su cui si esercita |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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aristocraticissimo nella pura rappresentazione della | luce | tonale, è perfetto: 6. Giovanni Bellini, Pala di Pesaro, |
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che si staglia contro un cielo grigio sostanziato di | luce | pura, come dicono le montagne azzurrate sullo sfondo, come |
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sacca di ombra in primo piano, che vive in quanto c’è una | luce | che penetra, sia pure attenuata, al suo interno; come |
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ognuno millimetricamente commisurato sulla quantità di | luce | che appartiene a quel punto preciso del dipinto. |
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in primo piano, e soprattutto nello specchio, miracoli di | luce | saettante e tuttavia rivelatrice. L’artista tutto questo ha |
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che le psicologie le discioglie nella luce, perché la | luce | e solo la luce è la sua protagonista, la luce che |
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le discioglie nella luce, perché la luce e solo la | luce | è la sua protagonista, la luce che continuamente scorre e |
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perché la luce e solo la luce è la sua protagonista, la | luce | che continuamente scorre e tutto divora. |
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mentre su una delle facce Matisse arriva alla felicità di | luce | terrena e quotidiana, c’è anche chi dipinge una luce che |
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di luce terrena e quotidiana, c’è anche chi dipinge una | luce | che non c’è, e chi fa questo è Giorgio de Chirico (Le muse |
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De Chirico è il marziano dell’arte del XX secolo, la sua | luce | è quella di un pianeta sconosciuto nel quale non c’è |
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e in cui il cielo ha una tonalità verdastra. È proprio la | luce | assurda a rendere coerente ciò che assurdamente compare nel |
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nere, cupe, che assolutamente se ne infischiano di una | luce | tonalisticamente verosimile. Sembrerebbe la negazione della |
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Ma le cose procedono diversamente quanto a pittura: la | luce | è di partito prodigiosamente intenso e livido, pure invece |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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la risonanza sentimentale dell'aggirarsi livido della | luce | per tutta la scena è certamente grandissima. Ma se soltanto |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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alle esigenze del gusto figurativo, ci si avvede che la | luce | non vi è sempre elemento sintetico, anzi mille volte |
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solo particolare: quello dell'apostolo di sinistra ove la | luce | segue con perfetto asservimento la curva gravemente |
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Santo in orazione (n. 125) a | luce | di notte pare, piuttosto che un Mathys Naiveu, un Goffredo |
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i piani quando l'atmosfera si slarghi e le fonti di | luce | si moltiplichino e s'intervallino d'ombra? V'è gran |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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pericolo di ricadere nel saltabecchìo semirealistico della | luce | di Tintoretto, quando si disdegni l'uso dei riflettori di |
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d'avorio, bilicatevi sull'elmo metallico fino a che nella | luce | abbacinata diveniate, sul petto cerulo del cielo, medaglie |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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sono evidentissime. Che se nella pala di Pesaro la | luce | non riesciva che a radere le figure e s'insinuava fra di |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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disponendo armonicamente gli obbietti solidi in zone di | luce | intervallate di zone d'ombra. Guardate, per comprendere |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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sempre, ma organizzato nelle larghissime trame dei piani di | luce | ed ombra, permette alla materia pittorica di sfarsi |
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22[figura 117], una tela d'altare che se fruisse di | luce | migliore, dimostrerebbe con più evidenza i progressi di |
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pittura traversa del corpo lunghissimo, affiorando in | luce | dorata il panneggio di avana caldo e di grande esattezza |
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la | luce | dunque - in Preti - l'astratta coordinatrice delle pose |
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che mai in realtà si corrisposero. Mai, veramente, la | luce | fu più stilistica che in Preti; i grandi luministi |
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similmente, ma tra gli officii che sovra di esse compie la | luce | c'è un abisso! In Preti non è che l'officio stilistico, |
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alla precisa esperienza della estraneità notturna (e la | luce | artificiale cui sovente fa ricorso ne è una sicura spia), |
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imposto. In Doccia verde (1961), ad esempio, il raggio di | luce | direzionata battendo con effetto di raggio istantaneo sulla |
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della notte, quando entrando di colpo in una stanza, la | luce | dell’interno raccoglie le cose e le getta contro il nostro |
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dall’alto nello spazio che si allontana e si rifrange, la | luce | elettrica in Bagno con luce gialla (1962) è un vero |
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si allontana e si rifrange, la luce elettrica in Bagno con | luce | gialla (1962) è un vero catalizzatore notturno che |
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sventagliato dalla lampada sottolinea il percorso della | luce | sul muro rossiccio, così che l’occhio è costretto ad |
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dal Battista a Santa Maria della Scala «riporta la | luce | formante di Caravaggio a una sorgente di luce interna al |
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«riporta la luce formante di Caravaggio a una sorgente di | luce | interna al quadro, sfruttando l’ombra non come matrice di |
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perspicuità del naturale; l’interpretazione lirica della | luce | formante del Caravaggio gli consente di sfuggire alla |
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che poteva esser raggiunta solo per mezzo della resa di | luce | solare, del plein-air. Così la neutralità inesorabile delle |
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della prospettiva, ad accordo coloristico per mezzo della | luce | diurna che dava l'unità di tono. |
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a fonte di | luce | localizzata: In questo caso la luce non arriva dall'esterno |
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a fonte di luce localizzata: In questo caso la | luce | non arriva dall'esterno ma è localizzata all’interno della |
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di inquadrare lo schema. Va inoltre puntualizzato che la | luce | comunque ha una funzione costruttiva, anche se l’aspetto |
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su Mafai pubblicato nel 1957, dopo aver messo in | luce | la partenza in certo senso impressionista del pittore |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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e pudica, una vitalità del tocco per formare di | luce | l’immagine, che non trova precedenti nella tradizione |
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seguendo minuziosamente tutte le meraviglie che la | luce | può creare; e sullo sfondo, come una sorta di visione, |
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la luce. Nella donna di destra semi inginocchiata batte una | luce | più intensa, appoggiata dal bianco della camiciola; nelle |
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ai corsaletti; e come se non bastassero a «far luce» sulla | luce | questi bagliori di gioielli, ecco la stupefacente rosa |
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perché non porre attenzione ai fasci ultrapotenti di | luce | che cadono perfettamente verticali su quella composizione, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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masse dei secondi piani scompaiono e un partito radente di | luce | combinato col rabesco organico dei piani superficiali di un |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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insomma disequilibrio quasi continuo tra il compito della | luce | che vorrebbe divenir preminente e costruire uomini e cose |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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per richiamare la castità della Vergine, ossia il raggio di | luce | che attraversa l’impannata (la luce oltrepassa il vetro |
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ossia il raggio di luce che attraversa l’impannata (la | luce | oltrepassa il vetro senza infrangerlo). |
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raccordano lo spazio esterno, aperto, con la zona piena di | luce | alta e costante, quasi astratta, della crociera e della |
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brulicante di angeli, che riversa nell'abside un fiume di | luce | dorata. Ed è un esempio sorprendente, ma all'origine ancora |
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