Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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per la divagazione fiabesca,  ma  anche per l’osservazione analitica della realtà naturale,
naturale, ostentazione di eleganza e di fasto profano,  ma  anche acuta rappresentazione di umili dettagli della vita
comunica; se comunica, non è in questo darsi in proprio,  ma  per i caratteri secondari che porterà in sé e che non sono
artistico l’opera non può considerarsi eccezionale,  ma  è comunque assai suggestiva per l’acuta individuazione di
semplici e aspri contorni che definiscono un volto intenso  ma  privo di attrattive femminili.
dell’asinàio si tornano a trovare negli artisti. Matti,  ma  fin dove vogliono; scapigliati, ossessi, ma fin dove
artisti. Matti, ma fin dove vogliono; scapigliati, ossessi,  ma  fin dove l'esserlo non porta danno; premeditatamente audaci
No,  ma  mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci
eccezionali, dunque,  ma  spesso impossibili a fondersi e ad unifìcarsi e che perciò
l’immagine non agisce né sull’azione né sulla decisione,  ma  agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli, ma
ma agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli,  ma  sollecitazioni: evidentemente queste saranno tanto più
che trasmette la sollecitazione dall’alto al basso;  ma  c’è anche la tendenza opposta, a risalire dal basso la
non solo dalle figurazioni storico-religiose e devozionali,  ma  anche dalla ritrattistica ufficiale. Il vero protagonista
è il popolo o la borghesia in quanto classi o ceti sociali,  ma  il personaggio storico che il Guicciardini aveva chiamato “
”: colui che non ha e non cerca una visione universale,  ma  una nozione chiara, vicina, positiva della realtà. Ai fini
non solo dobbiamo dubitare dei nostri occhi nell’arte,  ma  dobbiamo anche dubitare di essi nella natura.
di sminuire il senso della gravitazione delle masse,  ma  in luogo di adagiarle entro la stilizzazione diaccia del
liminale ad esprimersi non per accostamenti angolari  ma  per raccordi di curve insinuate.
di nuovo all'intarsio che nel colore equivale al tappeto;  ma  non era più il tappeto bizantino steso su forme incorporee
tappeto bizantino steso su forme incorporee superficiali,  ma  il tappeto che zonava di colore le superfici di forme
aspetto da lui più di quello che ha fatto,  ma  semplicemente qualcosa di diverso, qualche diverso
 Ma  qui non è ancora che un simulacro della pittura. Il suo
 Ma  può darsi — noioso dubbio! — che nella bellezza delle
 Ma  si tratta di momenti, poiché anzi proprio ora Orazio
la drammatica unità del tormentato blocco michelangiolesco,  ma  prolunga la basilica nello spazio urbano sviluppando così
più avanti la concezione del monumento non solo come perno  ma  come animata articolazione del tessuto urbano.
125-226) non possono invece credersi di scuola francese,  ma  del Van Laer.
 Ma  quando è, d'altra parte, che Antonello si volge a queste
da farsi accademia. Che le avanguardie resistano è bene -  ma  per cinque, sei, massimo dieci anni: immaginare il Cubismo
alcune espressioni che si chiamano “Avanguardia”,  ma  che, ripetendosi e riproducendosi, continuano a durare
a durare anche trent’anni. Mi riferisco all’Arte Povera,  ma  anche, ormai, alla Transavanguardia. Dopo il 1970, in
in ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund).  Ma  il principio di ragione tratta della ragione, del fondo. Il
primi, il più elevato non sarebbe il principio di identità  ma  il principio di ragione» 15.
modo con cui noi vorremmo guidare il visitatore di Siena.  Ma  questi sono sogni e fantasie d'umanisti attardati.
pari, come cioè s'egli non avesse voluto fare una guida,  ma  precisamente quel che ha annunciato di voler fare.
ovviamente richiamarmi a motivi squisitamente politici  ma  anche, subito, controbattere gli stessi. Si è parlato molto
più delle volte deteriore e asservita a fini non estetici  ma  esclusivamente politici.
 Ma  vediamo ora qualche altra opera di Picasso del primo
quei dipinti che sembrano «brutti» soltanto al fotografo,  ma  brutti non sono e non vogliono essere nella intenzione del
non di Preti il Monaco Bruniano della Corsini di Roma*,  ma  del grosso riberiano, Finoglia; non di Preti, ma di Luca
di Roma*, ma del grosso riberiano, Finoglia; non di Preti,  ma  di Luca Giordano che «fa Preti» il Martirio di Sant'Andrea
azione nel e sul paesaggio senza nessun apporto estraneo,  ma  tale da togliere al paesaggio la sua «naturalità».
il corpo si assettava in un'immobilità' di feticcio,  ma  quest'uomo cammina.
servirVi,  ma  presento che dove ciò sarà men male il dovrò al piacimento,
nomi;  ma  per chi abbia intelligenza sufficente nelle arti
polemica: il Caravaggio difende la pittura come poesia,  ma  nel senso che a questa identità avevano dato Giorgione e
Giorgione e Tiziano. La poesia non è invenzione fantastica,  ma  espressione della vita interiore, della più profonda realtà
più profonda realtà umana. Non è né contro, né al di sopra,  ma  dentro il reale, ne costituisce il significato più
avversario. I manieristi imitano Michelangiolo e Raffaello,  ma  non li capiscono; fanno pittura «di storia» ma la storia,
e Raffaello, ma non li capiscono; fanno pittura «di storia»  ma  la storia, per loro, è vana oratoria; stanno ai modelli,
vana oratoria; stanno ai modelli, alle regole, alle teorie,  ma  sono fuori della cultura, perché la cultura non è un
principio d'autorità, è un'esperienza che rende più chiari,  ma  anche più aspri, i problemi concreti della vita. Nel
fatti del passato non sono dati come accaduti e giudicati,  ma  colti nella flagranza del loro accadere qui, ora.
giudicarlo, dobbiamo viverlo. E un istante, un frammento:  ma  è un istante reale, un frammento vivo della nostra
 Ma  un'altra questione, forse, mi si domanderà di risolvere
altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono a Siena,  ma  si svolsero poi soltanto altrove.
il prelievo dell’oggetto non avviene in un modo simultaneo,  ma  ogni determinazione dell’oggetto, isolata a sé, diviene
di un ritratto di Van Eyck o di Van der Weyden:  ma  nel microcosmo dell’immagine c’è una folla d’immagini, che
visto per sé e raccordato non già in uno spazio omogeneo  ma  in una contiguità, dove un vuoto costituirebbe come una
come in una calza, disfare l’aggregato. Tutto si tiene,  ma  come se si tenesse per mano. Quindi il pittore fiammingo
non prefigura l’attitudine di spettatore del fotografo,  ma  individua una particolare costituzione di oggetto per cui
nè può escludersi in arte per le ragioni già esternate.  Ma  quando si dice «quell'artista è di stile troppo
non include disprezzo o censura alla parola convenzione,  ma  vuolsi indicare invece l’abuso che l'artista ha fatto di
della tradizione anarchica (il gallo, il seminatore),  ma  l’accento è posto sulla beata armonia di un luminoso
resto, non sembra comportare particolari fatica e sudore,  ma  si presenta anch’esso come «libera occupazione», sereno e
non già al principio della critica figurativa pura,  ma  ai mancamenti ancora inerenti al suo perfettibile - per
dunque, che solo dal continuo incontro, dal conflitto,  ma  anche dall’osmosi, tra «naturale» e «artificiale», tra
più l’etichetta troppo pericolosa e usurata di «arte»,  ma  alle quali dovremo certo applicare quelle di «fantasia» e
è che non è la figura a mancare nell’arte contemporanea,  ma  piuttosto l’idealizzazione della figura. Botticelli e Piero
più bella di Firenze al tempo in cui vi operavano entrambi.  Ma  la ritrassero l'uno come Venere, l'altro come Cleopatra,
lontano dagli ultimi tentativi per una grande scultura;  ma  Correggio che quando non fu grande pittore fu almeno grande
quando non fu grande pittore fu almeno grande profumiere,  ma  un gelatiere, certo Barocci, lo trascinarono, io credo,
non sono soltanto di natura visiva ( visual thinking)1,  ma  possono essere immagini tattili, bariestesiche,
 Ma  si può trattare di mesi, mesi diversi di un anno che,
 Ma  inseriamo un nuovo spunto di riflessione: la Biennale di
mezzo milione di visitatori, che è una cifra considerevole  ma  non paragonabile alle audience televisive, eppure è raro
un brand di successo non conta quanti prodotti vende,  ma  a chi. Chi fa scarpe le vuole (anzi le deve) vendere prima
osservazioni del Freyer hanno, è vero, un valore locale,  ma  non potranno che essere riconfermate e ribadite da ricerche
l’arte figurativa inclinano alla imitazione minuta  ma  ardita e, per così dire, anatomica della natura morale e
complessi della vita umana, le ampie vedute del creato;  ma  si ferma ad una piccola parte della verità, studiandola,
specie infinite, tante sono le forme quante le specie.  Ma  v'è una gerarchia, dal particolare all'universale: come,
dello Stato. L’universale non è più un valore trascendente,  ma  soltanto un valore che tutti riconoscono: non è più una
che tutti riconoscono: non è più una “qualità” assoluta  ma  una “quantità” infinita. Riportato nell’orizzonte terreno e
politica dell’utile, del “caso per caso", senza ideali;  ma  se anche il “particolare”, l'individuo che bada ai casi
v’è una gerarchia, rigidamente osservata nelle Accademie;  ma  tra coloro che producono i primi e coloro che producono i
generatrice della forma è qualcosa che non è ancora forma,  ma  seme o radice formale. Le stesse entità geometriche prime,
non-geometrici o, quanto meno, non di figura geometrica,  ma  in termini filosofici: lunghezza senza larghezza, lunghezza
- ciò che è stato fatto mirabilmente da Adolfo Venturi -  ma  solo notare i resultati della sua pittura
volta a volta problemi diversi ora di forma ora di colore:  ma  il suo fine ultimo è di unire l'una e l'altra cosa.
 Ma  riteniamo i caratteri dell'arte di Giambellino in quanto ci
con cognizione di causa di ceramica non più da «amatori »  ma  da conoscitori.
di un sistema cli forze combinate; ed è un oggetto reale,  ma  un oggetto reale che ha la invariabilità, l’assolutezza
della retta. Dunque la scultura non produce immagini  ma  oggetti-forme; non rappresenta uno spazio immaginario ma fa
ma oggetti-forme; non rappresenta uno spazio immaginario  ma  fa cose che stanno, come forme assolute, in uno spazio
«naturalmente» e senza distacco il reale nell’immaginario,  ma  che si rivela nello sbattimento dei veli pieni di vento,
teatro. La forma plastica non rappresenta la figura,  ma  la sublima, ne trasforma l’essenza. Non le crea attorno una
della perfezione divina che si rispecchia variamente  ma  in tutte le creature limita, ma con ampiezza solenne, lo
si rispecchia variamente ma in tutte le creature limita,  ma  con ampiezza solenne, lo spirito fantastico), Michelangelo,
che il «crespismo» del Sorbi fu limitato. Era un'occasione,  ma  che non fu raccolta, per esporre dagli Uffizi il cosiddetto
Autoritratto, che sarà magari un'effige del Sorbi,  ma  dipinta dal Crespi.