per la divagazione fiabesca, | ma | anche per l’osservazione analitica della realtà naturale, |
La storia dell'arte -
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naturale, ostentazione di eleganza e di fasto profano, | ma | anche acuta rappresentazione di umili dettagli della vita |
La storia dell'arte -
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comunica; se comunica, non è in questo darsi in proprio, | ma | per i caratteri secondari che porterà in sé e che non sono |
Le due vie -
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artistico l’opera non può considerarsi eccezionale, | ma | è comunque assai suggestiva per l’acuta individuazione di |
Leggere un'opera d'arte -
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semplici e aspri contorni che definiscono un volto intenso | ma | privo di attrattive femminili. |
Leggere un'opera d'arte -
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dell’asinàio si tornano a trovare negli artisti. Matti, | ma | fin dove vogliono; scapigliati, ossessi, ma fin dove |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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artisti. Matti, ma fin dove vogliono; scapigliati, ossessi, | ma | fin dove l'esserlo non porta danno; premeditatamente audaci |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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No, | ma | mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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eccezionali, dunque, | ma | spesso impossibili a fondersi e ad unifìcarsi e che perciò |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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l’immagine non agisce né sull’azione né sulla decisione, | ma | agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli, ma |
L'Europa delle capitali -
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ma agisce sulle intenzioni; non fornisce schemi o modelli, | ma | sollecitazioni: evidentemente queste saranno tanto più |
L'Europa delle capitali -
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che trasmette la sollecitazione dall’alto al basso; | ma | c’è anche la tendenza opposta, a risalire dal basso la |
L'Europa delle capitali -
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non solo dalle figurazioni storico-religiose e devozionali, | ma | anche dalla ritrattistica ufficiale. Il vero protagonista |
L'Europa delle capitali -
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è il popolo o la borghesia in quanto classi o ceti sociali, | ma | il personaggio storico che il Guicciardini aveva chiamato “ |
L'Europa delle capitali -
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”: colui che non ha e non cerca una visione universale, | ma | una nozione chiara, vicina, positiva della realtà. Ai fini |
L'Europa delle capitali -
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non solo dobbiamo dubitare dei nostri occhi nell’arte, | ma | dobbiamo anche dubitare di essi nella natura. |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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di sminuire il senso della gravitazione delle masse, | ma | in luogo di adagiarle entro la stilizzazione diaccia del |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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liminale ad esprimersi non per accostamenti angolari | ma | per raccordi di curve insinuate. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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di nuovo all'intarsio che nel colore equivale al tappeto; | ma | non era più il tappeto bizantino steso su forme incorporee |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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tappeto bizantino steso su forme incorporee superficiali, | ma | il tappeto che zonava di colore le superfici di forme |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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aspetto da lui più di quello che ha fatto, | ma | semplicemente qualcosa di diverso, qualche diverso |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| Ma | qui non è ancora che un simulacro della pittura. Il suo |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| Ma | può darsi — noioso dubbio! — che nella bellezza delle |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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| Ma | si tratta di momenti, poiché anzi proprio ora Orazio |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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la drammatica unità del tormentato blocco michelangiolesco, | ma | prolunga la basilica nello spazio urbano sviluppando così |
L'Europa delle capitali -
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più avanti la concezione del monumento non solo come perno | ma | come animata articolazione del tessuto urbano. |
L'Europa delle capitali -
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125-226) non possono invece credersi di scuola francese, | ma | del Van Laer. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| Ma | quando è, d'altra parte, che Antonello si volge a queste |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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da farsi accademia. Che le avanguardie resistano è bene - | ma | per cinque, sei, massimo dieci anni: immaginare il Cubismo |
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte -
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alcune espressioni che si chiamano “Avanguardia”, | ma | che, ripetendosi e riproducendosi, continuano a durare |
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte -
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a durare anche trent’anni. Mi riferisco all’Arte Povera, | ma | anche, ormai, alla Transavanguardia. Dopo il 1970, in |
L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte -
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in ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund). | Ma | il principio di ragione tratta della ragione, del fondo. Il |
Le due vie -
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primi, il più elevato non sarebbe il principio di identità | ma | il principio di ragione» 15. |
Le due vie -
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modo con cui noi vorremmo guidare il visitatore di Siena. | Ma | questi sono sogni e fantasie d'umanisti attardati. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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pari, come cioè s'egli non avesse voluto fare una guida, | ma | precisamente quel che ha annunciato di voler fare. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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ovviamente richiamarmi a motivi squisitamente politici | ma | anche, subito, controbattere gli stessi. Si è parlato molto |
Il divenire della critica -
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più delle volte deteriore e asservita a fini non estetici | ma | esclusivamente politici. |
Il divenire della critica -
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| Ma | vediamo ora qualche altra opera di Picasso del primo |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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quei dipinti che sembrano «brutti» soltanto al fotografo, | ma | brutti non sono e non vogliono essere nella intenzione del |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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non di Preti il Monaco Bruniano della Corsini di Roma*, | ma | del grosso riberiano, Finoglia; non di Preti, ma di Luca |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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di Roma*, ma del grosso riberiano, Finoglia; non di Preti, | ma | di Luca Giordano che «fa Preti» il Martirio di Sant'Andrea |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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azione nel e sul paesaggio senza nessun apporto estraneo, | ma | tale da togliere al paesaggio la sua «naturalità». |
Il divenire della critica -
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il corpo si assettava in un'immobilità' di feticcio, | ma | quest'uomo cammina. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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servirVi, | ma | presento che dove ciò sarà men male il dovrò al piacimento, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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nomi; | ma | per chi abbia intelligenza sufficente nelle arti |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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polemica: il Caravaggio difende la pittura come poesia, | ma | nel senso che a questa identità avevano dato Giorgione e |
Manuale Seicento-Settecento -
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Giorgione e Tiziano. La poesia non è invenzione fantastica, | ma | espressione della vita interiore, della più profonda realtà |
Manuale Seicento-Settecento -
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più profonda realtà umana. Non è né contro, né al di sopra, | ma | dentro il reale, ne costituisce il significato più |
Manuale Seicento-Settecento -
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avversario. I manieristi imitano Michelangiolo e Raffaello, | ma | non li capiscono; fanno pittura «di storia» ma la storia, |
Manuale Seicento-Settecento -
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e Raffaello, ma non li capiscono; fanno pittura «di storia» | ma | la storia, per loro, è vana oratoria; stanno ai modelli, |
Manuale Seicento-Settecento -
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vana oratoria; stanno ai modelli, alle regole, alle teorie, | ma | sono fuori della cultura, perché la cultura non è un |
Manuale Seicento-Settecento -
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principio d'autorità, è un'esperienza che rende più chiari, | ma | anche più aspri, i problemi concreti della vita. Nel |
Manuale Seicento-Settecento -
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fatti del passato non sono dati come accaduti e giudicati, | ma | colti nella flagranza del loro accadere qui, ora. |
Manuale Seicento-Settecento -
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giudicarlo, dobbiamo viverlo. E un istante, un frammento: | ma | è un istante reale, un frammento vivo della nostra |
Manuale Seicento-Settecento -
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| Ma | un'altra questione, forse, mi si domanderà di risolvere |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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altri gruppi di energia pittorica che s'iniziarono a Siena, | ma | si svolsero poi soltanto altrove. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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il prelievo dell’oggetto non avviene in un modo simultaneo, | ma | ogni determinazione dell’oggetto, isolata a sé, diviene |
Le due vie -
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di un ritratto di Van Eyck o di Van der Weyden: | ma | nel microcosmo dell’immagine c’è una folla d’immagini, che |
Le due vie -
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visto per sé e raccordato non già in uno spazio omogeneo | ma | in una contiguità, dove un vuoto costituirebbe come una |
Le due vie -
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come in una calza, disfare l’aggregato. Tutto si tiene, | ma | come se si tenesse per mano. Quindi il pittore fiammingo |
Le due vie -
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non prefigura l’attitudine di spettatore del fotografo, | ma | individua una particolare costituzione di oggetto per cui |
Le due vie -
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nè può escludersi in arte per le ragioni già esternate. | Ma | quando si dice «quell'artista è di stile troppo |
Della scultura e della pittura in Italia dall'epoca di Canova ai tempi nostri -
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non include disprezzo o censura alla parola convenzione, | ma | vuolsi indicare invece l’abuso che l'artista ha fatto di |
Della scultura e della pittura in Italia dall'epoca di Canova ai tempi nostri -
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della tradizione anarchica (il gallo, il seminatore), | ma | l’accento è posto sulla beata armonia di un luminoso |
La storia dell'arte -
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resto, non sembra comportare particolari fatica e sudore, | ma | si presenta anch’esso come «libera occupazione», sereno e |
La storia dell'arte -
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non già al principio della critica figurativa pura, | ma | ai mancamenti ancora inerenti al suo perfettibile - per |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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dunque, che solo dal continuo incontro, dal conflitto, | ma | anche dall’osmosi, tra «naturale» e «artificiale», tra |
Il divenire della critica -
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più l’etichetta troppo pericolosa e usurata di «arte», | ma | alle quali dovremo certo applicare quelle di «fantasia» e |
Il divenire della critica -
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è che non è la figura a mancare nell’arte contemporanea, | ma | piuttosto l’idealizzazione della figura. Botticelli e Piero |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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più bella di Firenze al tempo in cui vi operavano entrambi. | Ma | la ritrassero l'uno come Venere, l'altro come Cleopatra, |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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lontano dagli ultimi tentativi per una grande scultura; | ma | Correggio che quando non fu grande pittore fu almeno grande |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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quando non fu grande pittore fu almeno grande profumiere, | ma | un gelatiere, certo Barocci, lo trascinarono, io credo, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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non sono soltanto di natura visiva ( visual thinking)1, | ma | possono essere immagini tattili, bariestesiche, |
Il divenire della critica -
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| Ma | si può trattare di mesi, mesi diversi di un anno che, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| Ma | inseriamo un nuovo spunto di riflessione: la Biennale di |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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mezzo milione di visitatori, che è una cifra considerevole | ma | non paragonabile alle audience televisive, eppure è raro |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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un brand di successo non conta quanti prodotti vende, | ma | a chi. Chi fa scarpe le vuole (anzi le deve) vendere prima |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
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osservazioni del Freyer hanno, è vero, un valore locale, | ma | non potranno che essere riconfermate e ribadite da ricerche |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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l’arte figurativa inclinano alla imitazione minuta | ma | ardita e, per così dire, anatomica della natura morale e |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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complessi della vita umana, le ampie vedute del creato; | ma | si ferma ad una piccola parte della verità, studiandola, |
Scultura e pittura d'oggi. Ricerche -
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specie infinite, tante sono le forme quante le specie. | Ma | v'è una gerarchia, dal particolare all'universale: come, |
L'Europa delle capitali -
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dello Stato. L’universale non è più un valore trascendente, | ma | soltanto un valore che tutti riconoscono: non è più una |
L'Europa delle capitali -
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che tutti riconoscono: non è più una “qualità” assoluta | ma | una “quantità” infinita. Riportato nell’orizzonte terreno e |
L'Europa delle capitali -
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politica dell’utile, del “caso per caso", senza ideali; | ma | se anche il “particolare”, l'individuo che bada ai casi |
L'Europa delle capitali -
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v’è una gerarchia, rigidamente osservata nelle Accademie; | ma | tra coloro che producono i primi e coloro che producono i |
L'Europa delle capitali -
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generatrice della forma è qualcosa che non è ancora forma, | ma | seme o radice formale. Le stesse entità geometriche prime, |
Da Bramante a Canova -
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non-geometrici o, quanto meno, non di figura geometrica, | ma | in termini filosofici: lunghezza senza larghezza, lunghezza |
Da Bramante a Canova -
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- ciò che è stato fatto mirabilmente da Adolfo Venturi - | ma | solo notare i resultati della sua pittura |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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volta a volta problemi diversi ora di forma ora di colore: | ma | il suo fine ultimo è di unire l'una e l'altra cosa. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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| Ma | riteniamo i caratteri dell'arte di Giambellino in quanto ci |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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con cognizione di causa di ceramica non più da «amatori » | ma | da conoscitori. |
Manifesti, scritti, interviste -
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di un sistema cli forze combinate; ed è un oggetto reale, | ma | un oggetto reale che ha la invariabilità, l’assolutezza |
Da Bramante a Canova -
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della retta. Dunque la scultura non produce immagini | ma | oggetti-forme; non rappresenta uno spazio immaginario ma fa |
Da Bramante a Canova -
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ma oggetti-forme; non rappresenta uno spazio immaginario | ma | fa cose che stanno, come forme assolute, in uno spazio |
Da Bramante a Canova -
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«naturalmente» e senza distacco il reale nell’immaginario, | ma | che si rivela nello sbattimento dei veli pieni di vento, |
Da Bramante a Canova -
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teatro. La forma plastica non rappresenta la figura, | ma | la sublima, ne trasforma l’essenza. Non le crea attorno una |
Da Bramante a Canova -
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della perfezione divina che si rispecchia variamente | ma | in tutte le creature limita, ma con ampiezza solenne, lo |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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si rispecchia variamente ma in tutte le creature limita, | ma | con ampiezza solenne, lo spirito fantastico), Michelangelo, |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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che il «crespismo» del Sorbi fu limitato. Era un'occasione, | ma | che non fu raccolta, per esporre dagli Uffizi il cosiddetto |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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Autoritratto, che sarà magari un'effige del Sorbi, | ma | dipinta dal Crespi. |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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