Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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arti figurative: rifarli, si intende, da artisti, poichè se  il  fotografo non è pittore, il cronista, mettiamo, non è lo
intende, da artisti, poichè se il fotografo non è pittore,  il  cronista, mettiamo, non è lo storico. Il cronista e il
non è pittore, il cronista, mettiamo, non è lo storico.  Il  cronista e il fotografo sì sono realisti; ma lo storico, lo
il cronista, mettiamo, non è lo storico. Il cronista e  il  fotografo sì sono realisti; ma lo storico, lo scrittore di
sì sono realisti; ma lo storico, lo scrittore di commedie,  il  pittore, lo scultore, per quanto realisti vogliano essere e
idealisti a ogni modo, e non possono essere altrimenti.  Il  Nerone vestito da donna del realista Gallori — lasciamo
vestito da donna del realista Gallori — lasciamo stare  il  merito dell’arte — e il Nerone dell'idealista Luigi Mussini
realista Gallori — lasciamo stare il merito dell’arte — e  il  Nerone dell'idealista Luigi Mussini — lasciamo stare anche
dell'idealista Luigi Mussini — lasciamo stare anche qui  il  merito dell’arte — sono diversamente ideali, ma sono ideali
 il  Cavedalis vuole che i soldati combattano tutti sui Forti, e
tutti sui Forti, e periscano tutti con le armi alla mano; e  il  Varè nota che intanto il popolo morirebbe tutto d’inedia.
tutti con le armi alla mano; e il Varè nota che intanto  il  popolo morirebbe tutto d’inedia. Senonchè il Sirtori
che intanto il popolo morirebbe tutto d’inedia. Senonchè  il  Sirtori continua a invocare: La Marina, la Marina! e il
il Sirtori continua a invocare: La Marina, la Marina! e  il  Manin pensava dentro di sè come questa povera flotta, la
come questa povera flotta, la quale doveva colare a fondo  il  naviglio austriaco e approvvigionare senza danari Venezia,
 il  poeta più distaccato, anche il romanziere più indifferente
il poeta più distaccato, anche  il  romanziere più indifferente alle lusinghe del successo, il
il romanziere più indifferente alle lusinghe del successo,  il  cineasta o il compositore più ostile alle logiche di
più indifferente alle lusinghe del successo, il cineasta o  il  compositore più ostile alle logiche di mercato: qualunque
di qualunque disciplina vuole comunque rendere pubblico  il  proprio lavoro, perché quel lavoro è il suo modo di
rendere pubblico il proprio lavoro, perché quel lavoro è  il  suo modo di esprimersi, ed esprimere significa già
Caracciolo, avrebbe pensato a quell'accordo severo, tra  il  vastissimo campo nero (ormai fortemente insordito), il
tra il vastissimo campo nero (ormai fortemente insordito),  il  bianco-grigio, il baio del corsetto della donna e -
campo nero (ormai fortemente insordito), il bianco-grigio,  il  baio del corsetto della donna e - naturalmente - il rosso
il baio del corsetto della donna e - naturalmente -  il  rosso profondo ed acerbo della tunica del Cristo.
 Il  Caravaggio ha il disperato ardire di lacerare il velo della
Caravaggio ha  il  disperato ardire di lacerare il velo della finzione: lui
Caravaggio ha il disperato ardire di lacerare  il  velo della finzione: lui che spregia la storia ordinata in
logica e guarda all’evento che accade, vede nella morte  il  vero evento, che non ha cause né effetti. La morte non è
al di là della morte fisica non c’è la gloria dei cieli ma  il  buio, il freddo, la solitudine della tomba. Ed è, questo
della morte fisica non c’è la gloria dei cieli ma il buio,  il  freddo, la solitudine della tomba. Ed è, questo
tomba. Ed è, questo agghiacciante emergere della morte,  il  prezzo che paga per il suo disdegno dei classici. Ma che i
agghiacciante emergere della morte, il prezzo che paga per  il  suo disdegno dei classici. Ma che i classici non possano
tragedia si scioglie in elegia e l'orrore in malinconia, ma  il  pensiero dominante rimane il pensiero della morte. È così,
e l'orrore in malinconia, ma il pensiero dominante rimane  il  pensiero della morte. È così, benché sembri il contrario,
rimane il pensiero della morte. È così, benché sembri  il  contrario, anche in artisti irruenti, perfin brutalmente
riducono tutto al presente, all’istante, ma proprio perciò  il  problema del prima e del poi si ripresenta assillante,
del Rembrandt appaiono  il  Guercino e il Preti, il quale inviando al Ruffo un suo
del Rembrandt appaiono il Guercino e  il  Preti, il quale inviando al Ruffo un suo quadro con S. Luca
del Rembrandt appaiono il Guercino e il Preti,  il  quale inviando al Ruffo un suo quadro con S. Luca pittore,
[sta per Rembrandt], che nelli nostri tempi an colto  il  segno meglio d'ogni altro».
 Il  Sabatelli dipinge l'Ajace; il Bartolini modella il Gruppo
Sabatelli dipinge l'Ajace;  il  Bartolini modella il Gruppo dell'Astianatte; il Fedi
Sabatelli dipinge l'Ajace; il Bartolini modella  il  Gruppo dell'Astianatte; il Fedi scolpisce il Pirro
l'Ajace; il Bartolini modella il Gruppo dell'Astianatte;  il  Fedi scolpisce il Pirro vendicatore; il Duprè getta
modella il Gruppo dell'Astianatte; il Fedi scolpisce  il  Pirro vendicatore; il Duprè getta l'Abele. Questi sommi
dell'Astianatte; il Fedi scolpisce il Pirro vendicatore;  il  Duprè getta l'Abele. Questi sommi artisti che far dovevano
forse prendere un modello e senza curarsi di riscontrare se  il  carattere del volto e il tipo delle membra accordavano
e senza curarsi di riscontrare se il carattere del volto e  il  tipo delle membra accordavano insieme e col soggetto,
 Il  Salvatore Benedicente (n. 191) è troppo debole per Daniele
del cremasco Carlo Urbino, che lavorò molto a Milano tra  il  Cinque e il Seicento.
Carlo Urbino, che lavorò molto a Milano tra il Cinque e  il  Seicento.
narrativo-letterario è assai vivo sono, ad esempio,  il  napoletano Perez, il romano Marotta con le sue figure tra
è assai vivo sono, ad esempio, il napoletano Perez,  il  romano Marotta con le sue figure tra l’antropomorfo e il
il romano Marotta con le sue figure tra l’antropomorfo e  il  meccanomorfo, e ancora il milanese Pardi - che di recente
sue figure tra l’antropomorfo e il meccanomorfo, e ancora  il  milanese Pardi - che di recente ha costruito delle gustose
partire dal XII secolo  il  gusto subisce il formidabile passaggio dal bello degli
partire dal XII secolo il gusto subisce  il  formidabile passaggio dal bello degli antichi, di cui si
caduta dalla grazia che pare inarrestabile. In due secoli  il  bello si frantuma contro l’umanità del borgo produttivo,
si frantuma contro l’umanità del borgo produttivo, contro  il  dolore dei poveri difesi da san Francesco. E il momento
contro il dolore dei poveri difesi da san Francesco. E  il  momento della rivoluzione di Giotto.
e  il  toro di Creta: Il toro di Creta, che apparteneva a Minosse,
e il toro di Creta:  Il  toro di Creta, che apparteneva a Minosse, era un bellissimo
di Poseidone. Minosse però cambiò idea facendo arrabbiare  il  dio del mare, che rese il toro furioso; Ercole riuscì a
cambiò idea facendo arrabbiare il dio del mare, che rese  il  toro furioso; Ercole riuscì a domarlo e a portarlo a
è caratterizzata dall’immagine di Ercole che tiene  il  toro per un laccio, legato al collo dell’animale.
 il  5 di agosto il Manin, salito alla tribuna, parlò in altro
il 5 di agosto  il  Manin, salito alla tribuna, parlò in altro modo: «Non
tribuna, parlò in altro modo: «Non voglio che si dica che  il  Governo ha ingannato il paese. Siamo prossimi a non aver
modo: «Non voglio che si dica che il Governo ha ingannato  il  paese. Siamo prossimi a non aver più da mangiare. Consumato
Consumato l’ultimo pane non c’è più la fame, ma la morte.  Il  giorno che non avessimo più pane noi, non l’avrebbe più
città dal sommo di un colle; intorno ha lo spazio aperto,  il  cielo. Vista dalla città, è un accento posto sul crinale
(l’altro, dal lato opposto, è la catena delle Alpi). È  il  primo monumento rappresentativo che sorge a Torino: tempio
in uno spazio che alla città appartiene solo visivamente.  Il  sito ed il tema votivo suggerivano la pianta centrale;
che alla città appartiene solo visivamente. Il sito ed  il  tema votivo suggerivano la pianta centrale; Juvarra risale
ma attraverso la versione del Bernini, che aveva ridotto  il  tempio rotondo classico ai suoi elementi visivi essenziali:
tempio rotondo classico ai suoi elementi visivi essenziali:  il  corpo convesso del tamburo e della cupola, tutto esposto
alla luce, e la profondità squadrata, scura del pronao.  Il  Juvarra esagera di proposito il rapporto tra i due valori:
scura del pronao. Il Juvarra esagera di proposito  il  rapporto tra i due valori: altissimo il tamburo,
di proposito il rapporto tra i due valori: altissimo  il  tamburo, profondissimo il pronao. Secondo la distanza e il
tra i due valori: altissimo il tamburo, profondissimo  il  pronao. Secondo la distanza e il punto di vista il rapporto
il tamburo, profondissimo il pronao. Secondo la distanza e  il  punto di vista il rapporto muta: emerge la cupola e rientra
il pronao. Secondo la distanza e il punto di vista  il  rapporto muta: emerge la cupola e rientra il pronao, o
punto di vista il rapporto muta: emerge la cupola e rientra  il  pronao, o l’inverso. L’edificio è come un congegno ottico:
come di fatto si muove, in teatro, una macchina scenica.  Il  santuario è collegato a un monastero: un grosso edificio
 Il  genio di Shakespeare, altrettanto alto, è molto diverso da
e tutti li trascende in una idea universale. Shakespeare ha  il  genio dell’agilità, della sottigliezza, della penetrazione;
non è lo spazio architettonico del creato, ma  il  labirinto infinitamente complicato ed oscuro dell’anima
infinitamente complicato ed oscuro dell’anima umana,  il  cieco rincorrersi delle cause e degli effetti, il corso ora
umana, il cieco rincorrersi delle cause e degli effetti,  il  corso ora sotterraneo ora scoperto delle passioni, il gioco
il corso ora sotterraneo ora scoperto delle passioni,  il  gioco imprevedibile della volontà e del caso, la spinta
volontà e del caso, la spinta ostinata delle intenzioni,  il  bizzarro combinarsi dei fatti.
sperato bene, ricevendo  il  volumetto dedicato al Costa; ma salvo quello e due o tre
ma salvo quello e due o tre riproduzioni da salvare per  il  Vela, il Dupré e il Morelli, riteniamo gli altri numeri
quello e due o tre riproduzioni da salvare per il Vela,  il  Dupré e il Morelli, riteniamo gli altri numeri
e due o tre riproduzioni da salvare per il Vela, il Dupré e  il  Morelli, riteniamo gli altri numeri perfettamente inutili e
altri numeri perfettamente inutili e dannosi appunto per  il  fine divulgativo che si propongono. Non è da coteste parti
che si propongono. Non è da coteste parti che si trova  il  poco di buono che l'arte italiana dell'800 abbia prodotto;
righe e rotti della nostra arte moderna. I brevi cenni che  il  Sapori fa precedere ad ogni volumetto sono privi di
da Cortona era pittore ed architetto,  il  Bernini architetto e scultore, il Borromini soltanto
pittore ed architetto, il Bernini architetto e scultore,  il  Borromini soltanto architetto. Tra questi tre maestri si
si dibatte, nel momento saliente della cultura barocca,  il  problema dell’unità, della relazione, della singolarità e
singolarità e specificità delle arti. Evidentemente, per  il  Cortona e per il Bernini, l’architettura è ancora in
specificità delle arti. Evidentemente, per il Cortona e per  il  Bernini, l’architettura è ancora in rapporto con le arti
figurative, con la poetica classicista della mimesi; per  il  Borromini è un’attività autonoma, legata alla specificità
che, quando alla metà del secolo è ormai chiaro che  il  Bernini e il Borromini rappresentano i due poli opposti
quando alla metà del secolo è ormai chiaro che il Bernini e  il  Borromini rappresentano i due poli opposti della cultura
rappresentano i due poli opposti della cultura barocca,  il  Cortona, architetto- pittore, si avvicina piuttosto al
preceduto e, in particolare, dell’anello di origine, cioè  il  sarcofago antico (il quale, con ogni probabilità, derivava
altri termini, è probabile che Caravaggio conoscesse tanto  il  rilievo con il trasporto del corpo di Meleagro che la pala
è probabile che Caravaggio conoscesse tanto il rilievo con  il  trasporto del corpo di Meleagro che la pala di Raffaello,
di Raffaello, ma potrebbe anche essersi limitato a derivare  il  suo spunto da quest’ultima ignorando il primo. Lo stesso
limitato a derivare il suo spunto da quest’ultima ignorando  il  primo. Lo stesso dicasi per David, che certamente derivò il
il primo. Lo stesso dicasi per David, che certamente derivò  il  tema del «braccio della morte» dalla pala di Caravaggio,
a lui ben nota, benché sia probabile che conoscesse sia  il  Trasporto raffaellesco che il rilievo antico.
probabile che conoscesse sia il Trasporto raffaellesco che  il  rilievo antico.
DI CRISTO, TRASPORTO DEL CORPO, DEPOSIZIONE NEL SEPOLCRO:  Il  Compianto di Cristo (o Pietà) è dei tre temi il più
SEPOLCRO: Il Compianto di Cristo (o Pietà) è dei tre temi  il  più rappresentato e può assumere diversi aspetti
rappresentato e può assumere diversi aspetti iconografici:  il  corpo di Cristo può giacere sulle ginocchia della madre,
sulle ginocchia della madre, oppure in terra, mentre  il  numero delle figure può variare.
dei colori secondari. Facciamo un esempio: mescolando  il  giallo con il rosso si ottiene il colore secondario
secondari. Facciamo un esempio: mescolando il giallo con  il  rosso si ottiene il colore secondario arancione; il colore
un esempio: mescolando il giallo con il rosso si ottiene  il  colore secondario arancione; il colore che è rimasto fuori
con il rosso si ottiene il colore secondario arancione;  il  colore che è rimasto fuori è il blu che di conseguenza è il
secondario arancione; il colore che è rimasto fuori è  il  blu che di conseguenza è il complementare all’arancione.
il colore che è rimasto fuori è il blu che di conseguenza è  il  complementare all’arancione.
ulteriori avrebbero anzi dimostrato al Kutschera che per  il  San Sebastiano di Venaria Reale il Ricci si servì della
al Kutschera che per il San Sebastiano di Venaria Reale  il  Ricci si servì della mirabile figura che Strozzi - ottima
della mirabile figura che Strozzi - ottima fonte anche per  il  Settecento di Piazzetta - aveva lasciato a Venezia in San
alla grande servirono al Ricci più che i Carracci e  il  Correggio le forme agili e ricche di contrasti ottici che
e Brandi avevano svolto a Roma, largamente. Nel quadro che  il  Ricci lasciò a Roma nei SS. Apostoli è poi ben chiaro il
il Ricci lasciò a Roma nei SS. Apostoli è poi ben chiaro  il  ricordo particolare del Baciccia al Gesù.
dimentichiamo infine la gradita sorpresa di riconoscere che  il  De Dominici aveva ragione: v'è qui potenzialmente tutto
ragione: v'è qui potenzialmente tutto l'episodio contenuto,  il  gentilmente, il raffinatamente casalingo di Bernardo
potenzialmente tutto l'episodio contenuto, il gentilmente,  il  raffinatamente casalingo di Bernardo Cavallino che sta per
giunti, ciarlando, sino alla così detta tomba di Nerone.  Il  cielo era limpido, e il sole, già alto sull’orizzonte,
alla così detta tomba di Nerone. Il cielo era limpido, e  il  sole, già alto sull’orizzonte, mandava un dolce calore.
già alto sull’orizzonte, mandava un dolce calore. Volli che  il  Caffi tornasse indietro.
illuminante sulla forma mentale -del grande Olandese che  il  divario di stile tra il primo e il secondo Alessandro.
mentale -del grande Olandese che il divario di stile tra  il  primo e il secondo Alessandro. Aveva il pittore dipinto
-del grande Olandese che il divario di stile tra il primo e  il  secondo Alessandro. Aveva il pittore dipinto quello
di stile tra il primo e il secondo Alessandro. Aveva  il  pittore dipinto quello mirabilmente fratto di luci e
fossero pochi amatori in Messina», si acconciò a dipingere  il  secondo un poco sul gusto meridionale, inanellato di
accademica, starei per dire «bolognese»; ed è per me  il  più commovente dei «latinismi» di Rembrandt.
E  il  santo protettore degli orefici e dei maniscalchi; viene
raffigurato nelle vesti di vescovo e ha come attributi  il  martello, l’incudine e una zampa di cavallo, che si
indemoniato gli amputò una zampa, per compiere agevolmente  il  suo lavoro, finito il quale gliela riattaccò.
una zampa, per compiere agevolmente il suo lavoro, finito  il  quale gliela riattaccò.
si rivelano orientate (c'era da aspettarselo!) verso  il  Caravaggio e il «naturalismo» del Seicento, la deferenza
orientate (c'era da aspettarselo!) verso il Caravaggio e  il  «naturalismo» del Seicento, la deferenza per il Lanzi lo fa
e il «naturalismo» del Seicento, la deferenza per  il  Lanzi lo fa indulgere anche alla tradizione accademica e
sboccata allora al suo esito più desolato. Ma, come  il  Lanzi migliore, egli trova che valga ancora il prezzo di
Ma, come il Lanzi migliore, egli trova che valga ancora  il  prezzo di riconquistare, dei due secoli precedenti, una
 il  cubo-futurismo da un lato e l’espressionismo kandinskiano
l’espressionismo kandinskiano dall’altro, avevano preparato  il  campo a quella esplosione astratta che si era poi incarnata
era poi incarnata nei diversi movimenti intemazionali quali  il  neoplasticismo olandese e il prounismo russo, il purismo
movimenti intemazionali quali il neoplasticismo olandese e  il  prounismo russo, il purismo francese, il vorticismo
quali il neoplasticismo olandese e il prounismo russo,  il  purismo francese, il vorticismo inglese, il costruttivismo
olandese e il prounismo russo, il purismo francese,  il  vorticismo inglese, il costruttivismo concretista svizzero
russo, il purismo francese, il vorticismo inglese,  il  costruttivismo concretista svizzero e via dicendo, non c’è
come la Jugoslavia e la Polonia) e naturalmente —  il  Giappone risultano dominati da un immenso spiegamento di
crisi avvenne con  il  passaggio dal XII al XIII secolo. Il Barbarossa affogato in
crisi avvenne con il passaggio dal XII al XIII secolo.  Il  Barbarossa affogato in Oriente (1190) fu come il segno
secolo. Il Barbarossa affogato in Oriente (1190) fu come  il  segno della fine della gloria delle armi intesa come unica
armi intesa come unica gloria possibile. Negli stessi anni  il  futuro papa Innocenzo III si preparava a una ben più
nel ferro ma potente nella diplomazia, intraprendendo  il  viaggio dalla natale Anagni all’università di Parigi. Si
dalla natale Anagni all’università di Parigi. Si scopriva  il  ruolo dello “studium”, quello che Guglielmo di Ockham un
avrebbe rivalutato rivolgendo all’imperatore Ludovico IV  il  Bavaro la famosa frase: «Tu me defendas gladio, ego te
 Il  cartone dipinto e il gesso eretto non hanno più ragione di
cartone dipinto e  il  gesso eretto non hanno più ragione di essere.
formale non è più conoscenza positiva del mondo, sorge  il  problema della giustificazione non più intellettuale ma
d’immagine? Portato dal piano intellettuale al morale,  il  problema dell’immaginazione investe quello del fare e della
di comportamento umano, sulla sua capacità di realizzare  il  fine ultimo dell'impresa umana, la salvezza, si pone al
umana, la salvezza, si pone al principio del Seicento con  il  dualismo Caravaggio-Annibale e poco dopo, con accresciuta
e poco dopo, con accresciuta asprezza, con  il  dissidio tra il Bernini e il Borromini; e poiché il
e poco dopo, con accresciuta asprezza, con il dissidio tra  il  Bernini e il Borromini; e poiché il problema è rimasto
con accresciuta asprezza, con il dissidio tra il Bernini e  il  Borromini; e poiché il problema è rimasto aperto, ed è oggi
con il dissidio tra il Bernini e il Borromini; e poiché  il  problema è rimasto aperto, ed è oggi la spina di angoscia
della «civiltà tecnologica», anche da questo si vede come  il  Seicento, con le sue contraddizioni, sia il prologo del
si vede come il Seicento, con le sue contraddizioni, sia  il  prologo del dramma storico del mondo moderno.
che è stata la capitale dell’arte italiana per tutto  il  secolo precedente e che non ha avuto rivali sul piano
cultura fiorentina era stata geneticamente estranea. Verso  il  1520, cioè pressappoco quindici anni dopo il dipinto del
Verso il 1520, cioè pressappoco quindici anni dopo  il  dipinto del vescovo De’ Rossi, il Pontormo esegue un
quindici anni dopo il dipinto del vescovo De’ Rossi,  il  Pontormo esegue un ritratto a posteriori di Cosimo il
il Pontormo esegue un ritratto a posteriori di Cosimo  il  Vecchio (fig. 50), già estinto da tempo; dunque il pittore
Cosimo il Vecchio (fig. 50), già estinto da tempo; dunque  il  pittore non ritrae una persona, quanto un personaggio in
una persona, quanto un personaggio in cui si concentra  il  simbolo del potere terreno. Ma le mani sono contratte,
che non ha nulla della roboanza e della superbia che  il  ruolo in sé dovrebbe comportare. Il volto, di profilo, è
e della superbia che il ruolo in sé dovrebbe comportare.  Il  volto, di profilo, è scavato da ombre, lo sguardo è
piega tormentosa. Non si può non leggere in questa figura  il  lancinante rapporto dell’uomo con il potere, in perfetta
in questa figura il lancinante rapporto dell’uomo con  il  potere, in perfetta equivalenza con il tormento e il
dell’uomo con il potere, in perfetta equivalenza con  il  tormento e il riflessivo cinismo del Principe di
con il potere, in perfetta equivalenza con il tormento e  il  riflessivo cinismo del Principe di Machiavelli, nonché una
conoscitiva, da ogni compito ideologico e politico.  Il  che, ovviamente, corrispondeva alle esigenze di quel
soltanto a dei «generi artistici» considerati «minori» come  il  poster (affiche), il manifesto politico, il comic-strip, il
artistici» considerati «minori» come il poster (affiche),  il  manifesto politico, il comic-strip, il manifesto popolare
«minori» come il poster (affiche), il manifesto politico,  il  comic-strip, il manifesto popolare illustrato
il poster (affiche), il manifesto politico, il comic-strip,  il  manifesto popolare illustrato grossolanamente (come quelli
— racconta Calvino — c’era l’abilità nel disegno.  Il  re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli
Calvino — c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese  il  disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli disse che aveva
tempo e di una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni  il  disegno non era ancora cominciato. «Ho bisogno di altri
«Ho bisogno di altri cinque anni» disse Chuang-Tzu.  Il  re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu
accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese  il  pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un
e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio:  il  più perfetto granchio che si fosse mai visto.
 Il  punto di crisi, per la pittura, è dato dalla
di crisi, per la pittura, è dato dalla specializzazione. Se  il  pittore è il tecnico della visione e tutto deve
la pittura, è dato dalla specializzazione. Se il pittore è  il  tecnico della visione e tutto deve fenomenizzarsi
e la tecnica di rappresentarli, di coglierne e rivelarne  il  valore. L’artista, il tecnico della visione, è dunque colui
di coglierne e rivelarne il valore. L’artista,  il  tecnico della visione, è dunque colui che rivela il valore
il tecnico della visione, è dunque colui che rivela  il  valore delle cose visibili: un valore che si manifesta
del fare l'arte. Spetta dunque all’arte scoprire e definire  il  valore della esperienza, della vita che si vive; e poiché
valore della esperienza, della vita che si vive; e poiché  il  suo ambito abbraccia tutto il visibile e il possibile, il
vita che si vive; e poiché il suo ambito abbraccia tutto  il  visibile e il possibile, il suo ciclo collima con il
vive; e poiché il suo ambito abbraccia tutto il visibile e  il  possibile, il suo ciclo collima con il programma sociale
il suo ambito abbraccia tutto il visibile e il possibile,  il  suo ciclo collima con il programma sociale della Chiesa,
tutto il visibile e il possibile, il suo ciclo collima con  il  programma sociale della Chiesa, ch'è appunto di dimostrare
 Il  resultato è chiaro: è la disarticolazione completa delle
nel cubismo s'eran rattratte, anchilosate, stratificate:  il  proiettarsi dei cristalli nelle direzioni essenziali che la
dei cristalli nelle direzioni essenziali che la materia e  il  movimento richiedono.
dare un’idea della moderna pittura dei Francesi sono  il  Gérôme ed il Meissonnier. Il primo tratta a preferenza
della moderna pittura dei Francesi sono il Gérôme ed  il  Meissonnier. Il primo tratta a preferenza soggetti greci e
pittura dei Francesi sono il Gérôme ed il Meissonnier.  Il  primo tratta a preferenza soggetti greci e romani, nei
generale, artistico, è sempre mirabilmente colpito, sebbene  il  valore individuale dei personaggi sia spesso sacrificato
è un po’ fiacca, non v’è molto studio di rilievo,  il  gioco della luce poco variato nei suoi accessori, il quadro
il gioco della luce poco variato nei suoi accessori,  il  quadro riesce come levigato. Vi fu chi disse, perciò, che
dei libri. Ma pochi, al pari di lui, intesero mai  il  soggetto, la macchia e la disposizione generale della
tra la «vera carne» di Fidia e  il  «vero spirito» cristiano c'è di mezzo una rinuncia, un
cristiano c'è di mezzo una rinuncia, un distacco, la morte;  Il  maggior Canova è, come il maggior Foscolo, quello dei
rinuncia, un distacco, la morte; Il maggior Canova è, come  il  maggior Foscolo, quello dei «sepolcri» (il monumento a
del Foscolo escono nel 1807). Nel monumento di Vienna  il  simbolo della morte e della tomba è la piramide (le
poiché la morte è vaga della gioventù e del bello, ultimo  il  vecchio che l’ha invocata invano (il «mendico cieco» del
 Il  Moncalvo ritorna ancora per noi nel quadretto (n. 199)
per tale, abbiamo potuto riscontrare che esso non è che  il  bozzetto per il fondo della Processione del Santo Chiodo
potuto riscontrare che esso non è che il bozzetto per  il  fondo della Processione del Santo Chiodo che il Moncalvo
per il fondo della Processione del Santo Chiodo che  il  Moncalvo dipinse nella chiesa di S. Marco a Novara.
d’arte è  il  risultato di una somma di fattori: la personalità
dell’artista, certo, ma anche le richieste del committente,  il  peso della tradizione sia iconografica che stilistica, il
il peso della tradizione sia iconografica che stilistica,  il  riflesso della cultura dell’epoca in cui è stata prodotta.
e di consuetudini visive di cui abbiamo smarrito  il  significato. A volte, anche i colori possono avere un
da luogo a luogo. Tutti sappiamo, ad esempio, che da noi  il  tradizionale colore del lutto è il nero, mentre in Cina è
ad esempio, che da noi il tradizionale colore del lutto è  il  nero, mentre in Cina è il bianco. Perfino i gesti non hanno
tradizionale colore del lutto è il nero, mentre in Cina è  il  bianco. Perfino i gesti non hanno un significato univoco,
e comunque incomprensibile ad altri popoli. Ricostruire  il  contesto cronologico e territoriale di un’opera d’arte del
di un gesto (su quest’ultimo aspetto, si può leggere  il  bel libretto di André Chastel, Il gesto nell’arte, 2002).
aspetto, si può leggere il bel libretto di André Chastel,  Il  gesto nell’arte, 2002).
arguto, e talvolta lo è così pesantemente da scoprire  il  partito preso, il meccanismo del giuoco. Ma il «wit» non è
lo è così pesantemente da scoprire il partito preso,  il  meccanismo del giuoco. Ma il «wit» non è una qualità
da scoprire il partito preso, il meccanismo del giuoco. Ma  il  «wit» non è una qualità individuale, bensì il concetto
giuoco. Ma il «wit» non è una qualità individuale, bensì  il  concetto fondamentale della cultura artistica e del
Reynolds e per i paesaggisti della fine del secolo come per  il  vecchio Hogarth.
 il  Canova fu primo egli a dare esempi di una scultura che non
una materiate imitazione dei greci, e che sapesse unire  il  bello, il Vero della natura alle nobili ispirazioni degli
imitazione dei greci, e che sapesse unire il bello,  il  Vero della natura alle nobili ispirazioni degli antichi.
piace di vedere che  il  Kehrer è tornato - e ci si doveva pur tornare per amore o
per la comprensione del grande spagnolo. Tuttavia  il  problema è, criticamente, appena sfiorato. Il Kehrer si
Tuttavia il problema è, criticamente, appena sfiorato.  Il  Kehrer si dibatte fra l'affermazione di uno Zurbaran
l'affermazione di uno Zurbaran estremamente «monumentale» e  il  desiderio di farlo rientrare negli schemi wölffliniani del
farlo rientrare negli schemi wölffliniani del «Malerische»,  il  generalissimo di tutto il periodo barocco. Avverte egli
wölffliniani del «Malerische», il generalissimo di tutto  il  periodo barocco. Avverte egli stesso l'impossibilità di
barocco. Avverte egli stesso l'impossibilità di sanare  il  contrasto tra le due concezioni, ma non lo risolve tuttavia
insignificante di «monumentale» (ma che cos'è poi  il  «monumentale» se ci sono persino dei monumenti che non sono
automaticamente i colori seguono  il  chiaroscuro. Vengono sul dinanzi, in luce, il fulvo pallido
seguono il chiaroscuro. Vengono sul dinanzi, in luce,  il  fulvo pallido della stola, il bianco su bianco della mitria
Vengono sul dinanzi, in luce, il fulvo pallido della stola,  il  bianco su bianco della mitria e del piviale, il verde
stola, il bianco su bianco della mitria e del piviale,  il  verde lanoso nel giovinetto, gli incarnati chiari, e
di tutta la struttura dei colori, arde, appena sfocato,  il  granata prezioso della scarsella vescovile.
 Il  Valori, il Savonarola, il Machiavelli e Pier Capponi
Valori,  il  Savonarola, il Machiavelli e Pier Capponi formano un gruppo
Valori, il Savonarola,  il  Machiavelli e Pier Capponi formano un gruppo stupendo e
e verità, che ti sembra vederne i movimenti, udirne  il  conversare, prevenir quasi l'atto eroico di colui che
in qualche modo a van Dyck, nella ritrattistica sente  il  valore del “dialogo” con il riguardante, indipendentemente
Dyck, nella ritrattistica sente il valore del “dialogo” con  il  riguardante, indipendentemente dal fatto che il personaggio
con il riguardante, indipendentemente dal fatto che  il  personaggio del ritratto sia un re, un villano o un pazzo
la rinuncia al giudizio che implica non espressamente  il  riconoscimento della nostra superiorità o inferiorità
seguito, soprattutto nel Rinascimento,  il  tema viene rappresentato privilegiando la scena di Susanna
offrendo agli artisti l’opportunità di raffigurare  il  nudo femminile. Il risultato è che il tema assume un
artisti l’opportunità di raffigurare il nudo femminile.  Il  risultato è che il tema assume un carattere profano, venato
di raffigurare il nudo femminile. Il risultato è che  il  tema assume un carattere profano, venato di erotismo, come
diverso  il  caso di Varese. Il Sacro Monte locale nasce sulle tracce
diverso il caso di Varese.  Il  Sacro Monte locale nasce sulle tracce già esistenti d’un
luogo di pellegrinaggio d’epoca probabilmente ambrosiana,  il  quale si arricchisce nel Quattrocento di un convento di
per monache ambrosiane. Nel 1604 suor Maria Tecla Cid e  il  padre cappuccino Aguggiari lanciano il progetto d’un grande
Maria Tecla Cid e il padre cappuccino Aguggiari lanciano  il  progetto d’un grande impianto di pellegrinaggio con le
le cappelle da costruire secondo le tematiche del rosario.  Il  cardinale Federico Borromeo ne figura 12, figura 13 sposa
chiesa sul monte; le altre tredici furono ultimate entro  il  1623. Iniziava il lavoro della loro decorazione come Biblia
le altre tredici furono ultimate entro il 1623. Iniziava  il  lavoro della loro decorazione come Biblia Pauperum. Furono
decorazione come Biblia Pauperum. Furono completate entro  il  secolo XVII. Il risultato è di estremo interesse: la parte
Biblia Pauperum. Furono completate entro il secolo XVII.  Il  risultato è di estremo interesse: la parte pittorica
in un contesto più ampio (il mio lavoro artistico) ed  il  mio lavoro artistico è soltanto un elemento funzionante in
in un contesto più ampio (il concetto di "arte") ed  il  concetto di "arte” è un concetto senza significato preciso
potenziale) vuol dire stabilire una separazione tra  il  “linguaggio" dell'arte ed il suo "significato" o il suo
stabilire una separazione tra il “linguaggio" dell'arte ed  il  suo "significato" o il suo "uso.” L'arte è il "tutto” non
tra il “linguaggio" dell'arte ed il suo "significato" o  il  suo "uso.” L'arte è il "tutto” non la “parte.” Ed il
dell'arte ed il suo "significato" o il suo "uso.” L'arte è  il  "tutto” non la “parte.” Ed il "tutto” esiste soltanto
o il suo "uso.” L'arte è il "tutto” non la “parte.” Ed  il  "tutto” esiste soltanto concettualmente. [Da "Information,”
Era usato in epoca paleocristiana per simboleggiare  il  demonio o il male
in epoca paleocristiana per simboleggiare il demonio o  il  male
esattezza di certi racconti del Pascoli sulle relazioni tra  il  Mola e il Preti, ecc., per gli affreschi del 1661 nel
di certi racconti del Pascoli sulle relazioni tra il Mola e  il  Preti, ecc., per gli affreschi del 1661 nel Palazzo Doria a
nel Palazzo Doria a Valmontone, oltre ad apprendere che  il  compagno del Preti in quei lavori fu il calabrese Francesco
ad apprendere che il compagno del Preti in quei lavori fu  il  calabrese Francesco Cozza, autore, io penso, della bella
di quattrocento come di seicento. Eppure, se vi dicessi che  il  più bel quattrocento di Bologna, fuori della pinacoteca,
bel quattrocento di Bologna, fuori della pinacoteca, dico  il  Marco Zoppo del Collegio di Spagna, non è citato; che il
il Marco Zoppo del Collegio di Spagna, non è citato; che  il  più bel Cavedoni, fuori della pinacoteca, il presepe di San
è citato; che il più bel Cavedoni, fuori della pinacoteca,  il  presepe di San Paolo non è citato?