esempio concreto: se constatiamo che il carattere «occhi scuri» è dominante su «occhi celesti» e l’ibrido dà la scissione mendeliana del monoibridismo
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Questo fatto è abbastanza comune. Così l’albinismo, recessivo rispetto alla pigmentazione nella gran maggioranza dei casi, è talvolta dominante come
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discendenti di questi ibridi nuciformi, i 9/16 hanno almeno due dominanti R e P: cresta nuciforme; 3/16 hanno un sol dominante R: cresta a rosa; 3/16
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’interpretazione a cui giunsero i genetisti inglesi, attraverso numerosissimi esperimenti, è la seguente: la cresta pisiforme è prodotta da un gene P dominante
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dominante (fiori bianchi) (Fig. 26).
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Ecco un esempio di epistasi, che produce un altro rapporto atipico. Come si è detto l’albinismo di certe razze di polli è dominante sul piumaggio
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W, (white) che è invece fattore di pezzatura, dominante, il cui allelomorfo recessivo w produce colorazione uniforme.
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che anche il recessivo deve essere un fattore, che può variare, e non una semplice assenza del dominante. La teoria cromosomica vuole che essi siano
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(AABBCC) in altre soltanto 5, 4, 3, 2, 1, e in una nessun dominante (aabbcc). Chiamando A, B, C, semplicemente fattori del rosso, si vede che:
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, come l’embrione, manifesta subito il carattere dominante. In altri casi è il colore del seme, cioè il colore dell’endosperma che trasparisce
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Poiché il carattere «normale» è dominante, la drosofila ibrida sviluppa ali normali. Quando essa porta a maturazione i gameti, i due cromosomi II
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formano quindi uova con 2X e uova con Y. La fecondazione con un maschio normale, che porta in X il gene dominante per le ali grigie, e che forma spermî con
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nuovo il carattere. Le probabilità di un simile incontro sono pochissime, dato l’esiguo numero di mutanti. Anche per una mutazione dominante, come Bar
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e i due recessivi, o ad una repulsione fra un dominante e un recessivo, che dovrebbero essere, in questo caso, totali e assolute. Ma un altro
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(percentuale di scambio = 33 %). L’incrocio fra una razza con occhi lineari (fattore Bar, B, dominante sull'allelomorfo b, occhi normali) e con setole normali
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normali, perché eyeless, recessivo, sta insieme con l’allelomorfo, dominante; i secondi invece, dove non v’è cromosoma IV col gene normale, saranno privi
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destrorsi, perché le uova si sono sviluppate sotto l’influenza del fattore D, dominante su l, e (indipendentemente dall’avere, dopo la fecondazione, la
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Fig. 89. - Schema illustrante i vari tipi di mutazioni. A, mutazioni geniche: mutazione dell’allelo dominante A al recessivo a, dell’allelo recessivo
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una parte della figliuolanza) è assai scarsa. Per una mutazione dominante o intermedia la manifestazione fenotipica è più facile, ma, perché venga
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altrimenti spiegabili che con «mutazioni inverse», ammettendo cioè che un allelomorfo recessivo potesse nuovamente mutarsi nell’allelomorfo dominante; e
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intermedia fra il fenotipo dominante e il recessivo, più o meno facilmente svelabile. Non si ha per ora una teoria fisiologica della dominanza, né
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a stabilire ha una netta influenza sulla manifestazione del gene. Ad esempio si sa che un gene dominante può prevalere anche su due recessivi (come
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esistono due dominanti (AABB, AABb, AaBB, AaBb) appartengono al gruppo AB; quelli in cui esiste un sol dominante (AAbb, Aabb, e aaBB, aabB) ai gruppi A e B
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Dominante, 77.
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dominante manifestino alcuna predilezione per quelli che portano lo stesso fattore, o per quelli che portano il recessivo, si verificheranno le
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II - » gialli e grinzosi (un dominante) 101
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III - » verdi e lisci (l’altro dominante) 108
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una coppia e il recessivo dell’altra, e l’altro il recessivo della prima coppia e il dominante della seconda. I fattori di questi caratteri si
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siano combinati in modo che un genitore abbia i due dominanti, l’altro i due recessivi, o, viceversa, uno il dominante di
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le tre caselle N. 6, 8, 14 al fenotipo con il dominante di una coppia (piselli gialli e angolosi);
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le tre caselle N. 11, 12, 15, al fenotipo con il dominante dell’altra coppia (piselli verdi e tondi);
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Per conoscere la costituzione genetica degli animali si può utilmente ricorrere ai cosiddetti reincroci con la razza dominante, o con la recessiva
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Fig. 20. – Reincroci degli eterozigoti dell’incrocio precedente: A, col recessivo; B, col dominante (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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omozigoti recessivi, i figli devono essere tutti affetti. Il matrimonio di un eterozigote e di un omozigote dominante è, come il reincrocio col
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, potremo concludere che si tratta di un dominante.
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genitori che ne sono privi, lo si può considerare come dovuto a un dominante raro. Un esempio di questo tipo è dato dalla polidattilia, che è la
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Nelle sette coppie di caratteri analizzate dal Mendel uno degli allelomorfi era sempre completamente dominante nell’altro. Si vide poi che non è
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«presenza di corna» è dunque dominante nel maschio,
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Secondo la teoria di Bateson-Saunders, della presenza assenza, la recessività significa semplicemente l’assenza del carattere dominante: così nei
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preferenza o selezione di sorta, la probabilità che s’incontrino due gameti portatori del carattere dominante è 1/4, la probabilità che s’incontrino
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