vitali, perché il fattore Ay, allo stato omozigota, non è compatibile con la vita [cfr. §2 del capitolo seguente]).
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allelomorfi) hanno una notevole importanza teorica, perché dimostrano che uno stesso fattore può presentarsi in stati diversi (cfr. cap. XVII).
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Le conoscenze attuali del meccanismo della fecondazione (cfr. cap. IX) non giustificano in alcun modo questa opinione. Di più gli accurati
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, la seguente invece è equazionale (cfr. cap. XIV, § 6).
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della cromatina, che va sotto il nome di sinapsi, di cui furono descritti e nominati varî stadi (cfr. cap. XIV, § 6). Durante la sinapsi
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maturazione (V. Fig. 31; cfr. cap. XVI, § 6).
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(cfr. cap. XIV, § 4).
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caratteri morfologici e provenienti quasi sempre da due individui diversi. Queste cellule, i gameti (cfr. Fig. 33), hanno ricevuto varî nomi, a seconda che
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Se poi una donna daltonista sposa un uomo normale (cfr. 1°
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(eterozigote) e maschi metà sani e metà daltonisti (cfr. 1° incrocio, F2).
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gameti: B Vg; B vg; b Vg e b vg, in eguali proporzioni. Per stabilire se ciò avviene, si può ricorrere al reincrocio con la razza recessiva (cfr. pag
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Il primo gruppo comprende circa 150 geni di posizione ben conosciuta (cfr. pag. 184 e Fig. 52), (senza tener conto degli alleli multipli) che, oltre
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due fenotipi introdotti nel primo incrocio, nella percentuale del 67%, e i due risultanti dallo scambio, nella percentuale del 33%. cfr. Fig. 48 (da Th
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È certo però che siamo ben lungi dal possedere una documentazione esauriente per altre specie oltre alle cinque di Drosophila (cfr. figura 55) al
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Che i cromosomi non siano artefatti dovuti alle manipolazioni della tecnica microscopica (cfr. § seguente) è ormai ben certo, perché furono visti
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, le quali però — essendo accompagnate da variazioni genetiche ben distinte — rappresentano altrettante conferme della teoria cromosomica (cfr. pag. 203
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inattive» e s’è anche visto che ad esse corrispondono diverse qualità della sostanza di cui sono costituiti i cromosomi (cfr. pag. 216, e Fig. 63)
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I nomi dati a questi stadi dai diversi autori variano alquanto, per la sinonimia cfr. W. Ludwig (1938).
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distinguono fra partenogenesi e apogamia: cfr. pag. 142). Esso deve considerarsi come un modo di generazione sessuata, perché, a differenza di quanto
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mitotici e sinaptici, che consisterebbero sostanzialmente in torsioni e detorsioni del cromonema (cfr. pag. 209). V’è inoltre una sostanza fondamentale, o
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cfr. nota 1 a pag. 219.
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di fattori, analogamente ai fenotipi nuovi che così si spiegano (cfr. pag. 106).
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mista, o intermedia diversa dalla mendeliana (cfr. pag. 116), e chi invece ritiene che la segregazione si manifesti anche negli ibridi interspecifici.
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azioni che si trasmettono attraverso il soma, o di induzione parallela (cfr. pag. 71).
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1) Frammentazione (fragmentation) è la rottura di un cromosoma in due o più pezzi (cfr. pag. 201).
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mutazioni cromosomiche sensu stricto, le seconde mutazioni del genoma, o del cariotipo (cfr. Fig. 89).
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6) Saldatura (fusion) è l’unione di due cromosomi, per una estremità, così che essi non si separano mai (cfr. pag. 169).
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concrescenza di un innesto su Solarium nigrum (cfr. pag. 126). Il modo di formazione di questi individui non è ancora conosciuto.
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Dobzhansky e Dubinin (cfr. cap. XXIV). Le mutazioni poliploidi e polisomiche possono condurre alla formazione di razze, o di specie nuove e stabili
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I casi di eredità associata al sesso (cfr. pag. 157) e di mancata disgiunzione dei cromosomi X (cfr. pag. 167), sono pure molto probativi. Da questi
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cfr. nota a pag. 303.
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in questo caso vale la «legge temporale» di Goldschmidt (Salt, 1927) cfr. nota a pag. 303.
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, e riscoperte poi nel 1900, costituirono la base di tutta la moderna scienza dell’eredità (cfr. cap. V e segg.).
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ricevuto poi ampie conferme, e costituisce un altro dei fondamenti della Genetica (cfr. cap. XVII, XVIII).
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altri Artropodi (cfr. G. Roller, 1938). Secondo P. Heinz (1937) anche negli insetti (farfalle) il dimorfismo sessuale non sarebbe del tutto indipendente
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dipendente dalla presenza delle cellule germinali (cfr. però Willier, 1937).
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iniettato nel gallo e ha formato la punta tonda e piena, come è nelle penne del groppone della gallina (cfr. Fig. 116) (da G. Montalenti).
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Ricordiamo, innanzi tutto, che è proprietà fondamentale di molti, probabilmente di tutti i geni, la pleiotropia (cfr. pag. 105), cioè la capacità di
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delle varie mutazioni che interessano il colore degli occhi (cfr. Ephrussi e Beadle, 1937).
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senso che le ha attribuito il Goldschmidt (cfr. pag. 303).
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. Può inoltre comparire come modificazione o come modificazione durevole (cfr. pag. 68), per effetto di certe condizioni di ambiente. Molti dei
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come sola sorgente di variabilità l’ibridazione, ivi compresa l’ibridazione interspecifica. Sono note le limitazioni di questa (cfr. cap. XV) e senza
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consona alle conoscenze della fisiologia, sé sufficiente a spiegare tutti i fatti della evoluzione (cfr. Witschi, 1936).
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cfr. inoltre:
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Per la storia cfr. Iltis; per la tecnica degli esperimenti Jennings, e, inoltre, Just, G. e Hertwig, P. cit. a pag. 399; per l’eredità nell’uomo
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Heincke, F. - Naturgeschichte des Herings. Abh. dtsch. Seefischereivereins, 1897-98. (cfr. P. Raffaele, 1908, op. cit. a pag. 400).
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Bateson, W. e Punnett, R. C. - A suggestion as to the nature of the walnut comb in fowls. Proc. Cambridge Philos. Soc., 1905 (cfr. inoltre Bateson
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Fig. 4. – Poligono di frequenza delle misure della circonferenza di 97 crani estratti dall’ossario di Sepino (cfr. Tab. III, a pag. 43) (sec. A
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Jannsens, F. A. e Willems — La spermatogénèse chez les Batraciens, IV. L. C.., XXV, 1909 (cfr. op. cit., a pag. 409).
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corrispondono i riproduttori prescelti; le frecce l’effetto della regressione finale del Galton (cfr. pag. 46) (sec. R. Goldschmidt).
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