Giunti alla concezione discontinua del patrimonio ereditario, a considerarlo cioè costituito da un insieme di unità separate e indipendenti, è facile
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rischio, accettando troppo alla lettera l’interpretazione «meristica» del patrimonio ereditario, di scomporre l’organismo in una miriade di unità, la
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È quindi, in certo modo, un fenomeno analogo alla dominanza sol che si manifesta tra fattori appartenenti a coppie diverse, che influenzano lo stesso
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possono sommarsi o elidersi, alla determinazione di un sol carattere.
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patrimonio alla seguente: la somiglianza ereditaria è una conseguenza necessaria e inevitabile del processo di riproduzione.
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nel nucleo, che qui s’affaccia alla nostra mente, abbia acquistato grande importanza nelle teorie dell’eredità.
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stati descritti molti, e in tutti è caratteristica la diploidia, conseguita con meccanismi diversi, che, sostanzialmente, si riducono o alla
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’eterocromosoma, si hanno alla fecondazione, le seguenti possibilità:
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Si può ben dire che, se i fenomeni dell’eredità associata al sesso fornirono il primo indizio favorevole alla teoria cromosomica, la mancata
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Abbiamo visto, dunque, come si siano constatate delle eccezioni alla legge dell’indipendenza, e si siano scoperti dei gruppi di fattori associati
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Le critiche più importanti alla costanza del numero dei cromosomi sono quelle di P. Della Valle (1909-11-12) che, studiando il numero dei cromosomi
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Quanto alla individualità genetica dei cromosomi, cioè alle differenze qualitative che esistono fra di essi, dopo la classica prova fornita dal
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riferisce alla legge dell’indipendenza: i cromosomi, per comportarsi veramente come i fattori mendeliani, dovrebbero distribuirsi a caso, secondo
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matrice (che scompare alla telofase) poco colorabile, la quale costituisce verosimilmente un asse interno e una corteccia esterna alla spirale. Il
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genotipo non è stato purificato e stabilizzato con opportuna selezione, eterozigoti per moltissimi caratteri, così che alla F1 possono formarsi le
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singole coppie di caratteri. Ricordando quanto s’è detto sulla polimeria, sarà chiaro che le combinazioni possibili alla F2, sono in numero grandissimo
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L’interpretazione di questi fatti non può esser data che quando siano più completamente conosciuti, ma una delle spiegazioni che si affaccia alla
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Innanzi tutto si deve riconoscere che una disputa intorno alla «esclusività del nucleo» come latore dei caratteri ereditarî, non può essere stabilita
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sede i rispettivi geni. si riferiscono alla forma, allo sviluppo, alla nervatura delle ali (Fig. 82, 83): si sono trovate, ad esempio, ali miniature (I
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dischetti, crocette, triangolini e quadratini) alla dose d’irradiazione in Drosophila melanogaster (da N. W. Timoféeff-Ressovsky, 1937)
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radiazione naturale (radioattività dell’ambiente + raggi cosmici). Data la proporzionalità della frequenza delle mutazioni alla dose di raggi, si può
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Già abbiamo accennato, in varî punti, alla presenza di mutazioni che interessano la struttura dei cromosomi. Nella massima parte dei casi esse sono
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in un modo o nell’altro, a ritornare alla diploidia. Le mutazioni aploidi perciò, se hanno spesso molta importanza
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Alla maturazione del polline si trovano sette gemini, e un cromosoma isolato, che passa intiero ad un polo della mitosi, così che risultano due
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cromosomici, in basso, schema dell’interpretazione del Morgan: perdita di un cromosoma X' alla prima divisione di segmentazione dell’uovo fecondato (da Morgan
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Uno dei casi meglio studiati, che ha servito di base alla creazione di una teoria fisiologica dell’eredità, è dato da una farfalla (Lepidottero
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forse la condizione più primitiva, alla limitazione più stretta di tale facoltà, quale si verifica negli animali superiori.
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ulteriori particolari, alla rivista sintetica del Padoa (1933).
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Per via completamente indipendente intanto si preparavano altri elementi necessari alla costruzione delle moderne teorie. Varî studiosi venivano
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Fin dal 1868, Gregorio Mendel, nella quiete del suo convento moravo, era pervenuto alla formulazione di quelle leggi che, passate inosservate prima
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da gallina, e piumaggio di tipo femminile (Fig. 112). Se alla cappona s’innesta tessuto testicolare, cresta e bargigli si sviluppano come nel gallo
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alla muscolatura e alle ossa, al sistema circolatorio, alla corda dorsale e ad altri organi interni; l’endoderma all’intestino e ai suoi derivati
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Il destino dei nuclei è dunque determinato dalla situazione ch’essi vengono ad occupare in seguito alla segmentazione: dall’ambiente citoplasmatico
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alla realizzazione del carattere (Fisiogenetica); l’altro nello studiare i modi di manifestazione del gene in varie condizioni esterne, l’eventuale
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La «permeabilità intestinale» domina sulla «impermeabilità» e dà alla F1 il rapporto 3:1. Così fa pure la «permeabilità ghiandolare» rispetto alla
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Il Dobzhansky ha interpretato questa mutazione baroid come un semplice effetto di posizione: il gene Bar in seguito alla trasposizione, viene a
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Negare l’evoluzione significa quindi rinunciare alla sola interpretazione razionale del mondo organico, epperò per respingerla, senza aver altro da
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Dobzhansky. Quest’autore ha egli stesso contribuito in modo molto efficace allo sviluppo di questo ramo della genetica, e alla sua trattazione ci atterremo
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fornisce alla specie una variabilità bruta, che può essere indirizzata verso una certa direzione della selezione. Se una specie è distribuita in
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Ciò equivale a dire che, se una specie possiede un certo numero di coppie di geni «non fissati» cioè soggetti alla oscillazione suddetta, e se la
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Il nome e l’inizio del movimento eugenico (se non si vuol risalire fino alla «Repubblica» di Platone) si devono a F. Galton (dal 1865 in poi; un
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specie — opera automaticamente sopprimendo gli individui meno adatti alla vita, e favorendo così lo sviluppo e la riproduzione di quelli che sono più
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, caratteristico di ogni popolazione presa in esame. Pochi sono i plus e i minus varianti estremi, e sempre più numerosi quelli che più s’avvicinano alla
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. Tutta la serie degli antenati contribuisce alla formazione del patrimonio ereditario, e ciascuno di essi contribuisce
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in esame, es. statura — è molto probabilmente assai vicina alla media della popolazione totale, questa eredità atavica (o ancestrale) pesa sul
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Cioè i rapporti numerici fra i quattro fenotipi della F2 da aspettarsi in base alla teoria sono 9 : 3 : 3 : 1, e a questi abbiamo visto che si
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cioè quattro classi d’individui, subito riconoscibili fenotipicamente, che rappresentano appunto i quattro fenotipi che si otterrebbero alla F 2, ma
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individui, ma si deve contentarsi di risalire ad essa in base alla distribuzione dei caratteri nei figli.
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normali, l’altra con occhi molto ridotti, nascono ibridi con occhi più o meno sviluppati secondo la temperatura alla quale sono stati allevati.
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Quando le coppie dei caratteri che entrano in un incrocio sono più di una, il risultato della ibridazione, alla F 2, dimostra che i varî fattori si
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