Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 249 in 5 pagine

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Astronomia

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J. Norman Lockyer 29 occorrenze

Non è impossibile quindi che anche sulla Luna una certa vita possa esservi, ma se vita esiste, essa ha certissimamente forme diverse dalle vite che

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L'orbita di Nettuno, nelle proporzioni per ipotesi qui sopra immaginate, avrebbe un diametro di 3866 metri, e tale sarebbe quindi, nelle proporzioni

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realmente sono, e vedrebbe quindi i pianeti descrivere perpetuamente con moto quasi regolare delle circonferenze di circolo, o delle curve pochissimo

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Durante la sua rivoluzione attorno al Sole, Mercurio presenta quindi delle fasi simili a quelle della Luna, e da questa si differenzia solo in ciò

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Venere si muove attorno al Sole in un orbita più piccola di quella della Terra; le apparenze prodotte dal suo moto si possono quindi desumere, così

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Se ci riesce quindi. ciò che non è difficile, a misurare sulla Terra l’ampiezza e la lunghezza di un suo arco anche breve di circolo massimo, di un

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Poco di certo possiamo quindi dire sulla natura delle macchie oscure; meno ancora possiamo ricavare, dalle osservazioni almeno fatte fin qui intorno

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incertezza ancora, ritenere uguale a 0,97 del diametro terrestre; la sua superficie e il suo volume sono quindi certamente di poco più piccoli della

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Della superficie di Venere poco quindi si conosce, e ciò probabilmente in causa della densa sua atmosfera che, potentemente illuminata dal Sole

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È questo quanto appunto affermò nel 1890 lo Schiaparelli, e che riceverebbe quindi dalle osservazioni di Lowell una riconferma.

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presentare quindi ad essa diversi aspetti.

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140.II quarto pianeta, in ordine di distanza dal centro del Sistema, e quindi il primo dei pianeti, rispetto alla Terra, esterni o superiori è Marte

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abitasse; i giorni della Terra e di Marte hanno quindi press'a poco la stessa durata.

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V'è quindi una grande analogia fra Marte e la Terra, e questa analogia sarà vieppiù confermata da quanto si dirà qui sotto.

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nevi polari, esse subiscono variazioni dipendenti dalle stagioni o dalla più o meno intensa irradiazione del Sole a cui van soggette; supporre quindi

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sezione. La rete alla quale nel loro insieme i canali danno origine (fig. 31 bis) non ha quindi nulla di stabile, e ad epoche poco lontane presenta

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Ci sono quindi argomenti che permettono di pensare con qualche fondamento; essere l’elio un prodotto del radio; essere la presenza dell'elio nel Sole

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229. Le stelle dànno, come il Sole, uno spettro luminoso, solcato da righe oscure. Nella loro costituzione essenzialmente non differiscono quindi dal

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circolo massimo della sfera terrestre e quindi la

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Può quindi affermarsi di molte stelle che esse si muovono nello spazio secondo una propria direzione, con una velocità loro propria. Il moto del Sole

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Il circolo descritto nella rotazione da Q, ossia l’equatore, si vedrà in tutta la sua forma e grandezza, e quindi come circolo QABC della fig. 5

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256. Le nebulose sono quindi in uno stato fisico totalmente diverso da quello delle stelle e del Sole.

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Importava quindi verificare se la Corona emette questi raggi termici in quantità notevole, ed è quanto appunto si fece in Ispagna durante la eclisse

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direttamente e più difficili ancora ad essere descritti con precisione. È naturale quindi che con ogni studio siasi cercato di ottenerne per mezzo della

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Sole e della Terra e può quindi rappresentare di profilo o in proiezione il piano dell'orbita terrestre.

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reale della Terra, rotatorio quindi dev'essere il conseguente moto apparente della vòlta celeste.

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Non è quindi in mezzo a monti, e neppure al piano che noi potremo giudicare con fondamento della vera figura della superficie terrestre; rechiamoci

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l'emisfero per noi sempre invisibile. Uno spettatore collocato nel Sole vedrebbe quindi successiva

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3482 chilometri, un poco più che un quarto (0,273) di quello della Terra. Occorre quindi 50 volte circa il volume della Luna per formare un globo

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476795
Angelo Secchi 11 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Nel Sole un secondo in arco s’intende 715 chilometri: quindi questo strato è alto al più 1430 a 2860 chilometri (mille a due mila miglia).

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Si misurarono gli angoli alle stelle vicine, e furono trovati identici con quelli di H. I. Quindi questi corpi devono essere lontanissimi.

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Siccome in tutti questi valori l’error probabile sta tra i 3 e i 5 gradi, quindi si vede un accordo assai soddisfacente tra questi risultati, il cui

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Il metodo indicato per trovare la distanza della Luna, può servire per tutti gli astri; e quindi anche pel Sole. Ma per questo astro la sua

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sua periferia: quindi se in m il moto diurno della Terra si fà nel senso stesso del corso di Venere sul Sole, in n si farà nel senso opposto: se

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sinistra fig. 67), quindi combinando l’osservazione di due stazioni scelte convenientemente la durata del passaggio sarà allungata notabilmente.

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Quindi siccome la parallasse di un secondo suppone una distanza di 206265 di tali unità, si richiederanno 3 anni, 224 millesimi per percorrerla

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pure apparisce dal moto proprio delle medesime, quindi concludiamo essere non solo apparentemente, ma anche realmente le stelle più dense presso la

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fisica celeste che dovremo trattare fra poco, queste ricerche sono interessantissime e quindi ci siamo trattenuti su di esse alquanto a lungo.

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Il numero più o meno abbondante delle macchie dipende dalla copia delle eruzioni solari, e quindi dalla attività interna dell’astro che produce tali

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Gli esposti fatti ci mostrano una grande analogia fra il Sole e certe stelle: è quindi mestieri dare un cenno della costituzione di questo astro per

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Osservazioni astronomiche e fisiche sulla grande cometa del 1862 con alcune riflessioni sulle forze che determinano la figura delle comete in generale

515240
Schiaparelli, Giovanni Virginio 5 occorrenze
  • 1873
  • Ulrico Hoepli
  • Milano-Napoli
  • astronomia
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). A completa oscurità mi parve uguale a β (quindi 2m, 0).

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Il 31 agosto «il nucleo è confuso» e quindi il getto è scomparso: né più se ne fa menzione nelle due osservazioni di Settembre.

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Quindi

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quindi

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Pagina 36

43 Camelopardi= 5m, 0 e P. VI. 201 = 4m, 8, quindi la stima definitiva riesce a 4m, 9).

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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 5 occorrenze

luce. Pure in questo caso c’è una connessione con la scala del sistema planetario e quindi con la parallasse solare. Per primo Roemer aveva dedotto

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Pagina 188

le eclissi di Luna ma quasi impossibile per le eclissi di Sole. Il compito quindi passava ai loro colleghi specialisti in fenomeni improvvisi ed

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Pagina 19

anni dopo la pubblicazione dei Principia e quindi della legge di gravitazione universale, il ministro Richard Bentley scrisse all’autore di quel

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Pagina 248

novembre e dicembre. Il 46 a.C. ebbe quindi 445 giorni e passò alla storia come “l’anno della confusione”. Da allora in poi gli anni normali furono di 365

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era convinto che, essendo così brillante, Venere splendesse di luce propria, e quindi non potesse in nessun caso presentare delle fasi. Non contava

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