delle proporzioni del disegno non e stato possibile rappresentarvi le orbite dei due satelliti di Marte: non fu neppure possibile rappresentarvi
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113. Nel disegno riprodotto dalla fig. 27 non fu possibile rappresentare i diametri dei pianeti secondo le vere loro proporzioni.
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, come ben lo mostra il disegno, esso deve incontrar il cono d'ombra innanzi di passar dietro del pianeta; ogni satellite eclissato riappare poi alla
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, è sempre illuminata, altra metà., dall'opposta banda, è sempre oscura; immaginate un nodo oppure un qualunque piccolo disegno nel legno che è sul
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attraverso alla Terra possiamo immaginare dall'un polo all'altro daremo il nome asse della rotazione. Se per avventura il nodo o il piccolo disegno che
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sul disegno, per conservare i giusti rapporti fra le diverse sue parti, collocare il punto S ad una distanza grandissima; solo per necessità di
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La linea ac per effetto di prospettiva è nel disegno una linea retta, anzi un diametro del circolo ABCQ, ma in realtà essendo tracciata sopra una
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figura fosse proporzionale al vero, cadrebbero, come già si notò, nei punti a, c, e non in A, C come nel disegno.
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Supponiamo che le cose siano in realtà come le presenta la figura 5, supponiamo cioè il Sole sul piano dell'equatore, che nel disegno è lo stesso
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un disegno avente il diametro EE' di 300 millimetri, bisognerebbe, per restare nel vero, dare al diametro PP' 299 millimetri di lunghezza. È
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Studiamo bene la configurazione presentataci dal disegno. Ecco: la Terra ruota nel verso della freccia: vedete voi i punti h, c? Essi, durante il
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Pertanto, posto che nella configurazione rappresentata nel disegno si supponga che l'angolo della linea aO colla retta OP sia il massimo, cioè eguale
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stesso tempo, ed facile intenderlo, il circolo di illuminazione della Terra, rappresentato nel disegno da ab', è sempre perpendicolare al piano
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nel disegno considerata si riferisce a quel punto del ciclo annuale in cui cade per noi il giorno corto, seguito dalla più lunga notte, punto che
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cielo; essa è percorsa dalla Terra nel verso delle saette. La Terra occupa su di essa, nel disegno, le quattro posizioni caratteristiche, per dir
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S è più vicino al punto nord, cose tutte le quali permettono al lettore di verificare facilmente sul disegno quanto si è enunziato nel capo o numero
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possono essere visibili. Alcune troppo meridionali, ad esempio la stella e, non arrivano fino al nostro orizzonte e culminano, il disegno lo dimostra
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Guardiamo: a sinistra, molto lontano, dobbiamo immaginare il Sole; in mezzo al disegno è la Terra, ed essa occupa il centro della circonferenza
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Il Pianeta Marte al 3 Settembre 1909 (disegno di E. M. Antoniadi).
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Il Pianeta Marte nella notte del 20 Settembre 1909. (Disegno di E. M. Antoniadi).
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mezzana, cioè come un globo circondato da un ovale; ma esaminata meglio, ha la figura come nel disegno: cioè è formata di una massa molto densa al
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, ma nell’ultimo di L. Rosse è quasi svanita la regione ovale che da noi si vede benissimo. Ma il suo disegno è dichiarato da lui stesso incompleto
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Fig. 12 La costruzione di questo pezzo di ottica assai raro è interessante, e ne diamo il disegno nella fig. 12. La base circolare è una specie di
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Nella figura (Tav. IV, primo disegno a sinistra nella serie inferiore) i contorni più forti indicano maggiore intensità di luce.
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grandezza. Diametro della chioma 18': della coda alla radice 12': un grado più avanti, 24'. (Nel disegno il lato sinistro è assai troppo allargato, e
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Visto la cometa fra le nubi. Il disegno della coda nella Tav. I è stato fatto in circostanze sfavorevoli e non merita molta fede.
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Draconis diverge un poco più che sul disegno, poi da η Draconis fino alla fine è assolutamente parallela alla coda maggiore. La seconda coda è debolissima
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disegno della Tav. I la curvatura iniziale è un poco esagerata. Essa è sottile sulla fine, e passa esattamente per ζ Draconis a 8h 45m. Non è più
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alquanto incurvata nel medesimo senso che la figura del 23 agosto, sebbene in grado molto minore (Questa curvatura non appare sul disegno abbastanza
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Il 23 agosto «la direzione dello zampillo ha poco cangiato; ma esso è più lucente, più diritto e più sottile.» Dal disegno fatto sembra che la
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Il 30 agosto «il getto è ben visibile, ed inclina ora dal lato australe» cioè a destra dell’asse della Cometa. Dal disegno originale questa
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Il 21 agosto «lo zampillo fa angolo di circa 30° coll'asse della coda; è curvo, e lungo forse 90" o 100"» . Il disegno mostra che la deviazione dell
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circa 150"» . Il suo asse nel disegno originale segue quasi esattamente il parallelo, ed è rivolto ad ovest: ciò che indica una deviazione a sinistra
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Egli è probabile, che la coda I già esistesse fin dal 7 agosto: il disegno fatto in quel giorno mostra infatti una curvatura nel medesimo senso (V
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osservazioni e anche dal disegno.
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Giornale delle osservazioni. Quando nel giornale tale indicazione mancava, fu desunta alla meglio che si poteva dal disegno stesso della coda. Non si è
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Per il giorno 18 agosto le indicazioni del Giornale concordano pienamente col disegno. Caratteristica e al tutto dimostrativa è l’indicazione, che la
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posizione giusta per 10h 30m, che è l’epoca per cui vale il disegno generale della coda. In causa della correzione accennata, il ramo anteriore deve
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nucleo, e va allargandosi a foggia di tromba (Nel disegno questo raggio, che forma il lato destro della coda, è alquanto concavo verso destra, ciò che
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è assai più sfumato che dai disegno non appaja. La testa ha 15' di diametro: la larghezza della coda alla radice è di 12'; un grado più avanti questa
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un disegno: il tubo si manovrava solo in altezza con una puleggia a manovella ma era possibile spostarlo un poco lateralmente.
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macabro disegno nel quale Félix-Henri Giacomotti lo ritrae cadavere sul letto di morte, disegno “dal vero” che servirà allo stesso artista per
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ricorrere al disegno: di qui la ricerca di un materiale sensibile alla luce. La soluzione richiese una lenta marcia di avvicinamento.
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astronomia di posizione riprese il sopravvento. Ciò avvenne anche perché non andò a buon fine un disegno del fisico e patriota Carlo Matteucci, nel
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. Fu il primo a usare la parola geografia nel senso moderno, disegnò una mappa che rappresentava il mondo dall’oceano Atlantico all’India, descrisse in
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Grazie alla sua antenna casalinga nel 1939 Reber disegnò la prima radiomappa della Via Lattea. Quattro anni dopo individuò anche segnali provenienti
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distanza. Nel Codice Atlantico compare il disegno di una meridiana. Nel Codice Leicester, dove parla della Luna, si coglie una vaga intuizione della
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geocentrico, pur non accettando nessuno dei tre modelli cosmologici della sua epoca. Nella mappa della Luna che disegnò nel 1651 battezzò “Copernicus” un
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Fa riflettere il fatto che le mappe lunari di Harriot incomincino a essere un po’ più fedeli a partire dal disegno del 17 luglio 1610, abbozzato
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Che Galileo avesse passione per il disegno e ne conoscesse la tecnica è cosa nota. Il fatto che abbia voluto fornire una immagine a colori della Luna
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