Torino. Presto capì che i codici non facevano per lui. Appena gli fu consentito incominciò a coltivare la matematica e la fisica alla scuola di padre
astronomia
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Un compagno di studi più anziano ed esperto lo aiutò a coltivare l’interesse per il cielo, che, come era inevitabile in quel tempo, si traduceva in
astronomia
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