rappresentare le orbite degli asteroidi o piccoli pianeti, i quali, nella plaga dello spazio considerata, e in numero stragrande, si aggirano intorno al Sole
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In certe posizioni più favorevoli, Venere può splendere tanto da far proiettare ai corpi, sui quali cade la sua luce, ombre sensibili, sebbene senza
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Le conclusioni dello Schiaparelli, secondo le quali Venere rivolgerebbe essa pure, così come pare faccia Mercurio, sempre lo stesso emisfero al Sole
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liquide sulla superficie del pianeta, senza vapori da queste generati e successivamente condensatisi; e poiché infine osservazioni, delle quali qui
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di Giove, e della poca inclinazione di questa sul piano dell'eclittica, ci appaiono quali moti oscillatorii rispetto al pianeta; vediamo cioè i
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Questa corrispondenza delle apparenze superficiali, altri fatti dei quali sarà più tardi discorso, portano a pensare che analoga a quella di Giove
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macchie pallide e striscie di colore diverso, dalle quali si potè indurre con sicurezza che Urano esso pure ruota rapidissimamente intorno a sè
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quali sono quasi circolari.
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185. Da ultimo ho tentato di dimostrarvi come dalla posizione dell'asse di rotazione di ciascun pianeta dipendano le vicende delle stagioni, le quali
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macchie non sono corpi staccati i quali circolino ad una certa distanza dal Sole, che esse sono attaccate alla superficie di questo, e che la
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variazioni diurne dei nostri magneti, ma anche qui trattasi di relazioni complesse delle quali solo la scienza avvenire finirà per conquistare la chiave che la
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quali impediscono che la luce arrivi a noi dal fondo delle cavità stesse. Quindi il color nero che per lo più distingue lo spazio verso il mezzo delle
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Sole, che si può considerare come il suo nucleo più luminoso, sono disposti degli strati di vapori più rari, i quali si elevano molte migliaia di
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, diventano visibilissimi, mostrando i più stupendi colori, fra i quali predomina il rosso.
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Se si osserva attentamente con un cannocchiale lo spettro del Sole, lo si vede solcato qua e, là trasversalmente da sottili righe oscure, le quali
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Questo ammesso in generale, suppongono alcuni che dei due corpi cosmici, i quali si scontrano o si avvicinano, l’uno sia una stella altro una
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luminosa, ed alle quali si diede appellativo di variabili. Desse, a seconda delle oscillazioni della loro luce, si dividono ora in parecchie classi.
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218. Vi sono stelle, quali beta della Lira e delta di Cefeo, che cambiano continuamente; nel corso di pochi giorni, talune nel corso di poche ore, di
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fra sei mesi e due anni; presentano differenze di splendore grandi, non tutti i massimi e i minimi luce per i quali passano sono uguali fra loro; non
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Prendendo per base le cognizioni che abbiamo del Sole, pensano alcuni che stelle com'esso costituite, e nelle quali le macchie si svolgessero in più
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219. La quinta ed ultima classe di variabili comprende alcune stelle le quali mantengono, durante la più gran parte del tempo, invariato il loro
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quella del Sole, possono esistere vapori metallici capaci di assorbire la luce della fotosfera, e dei quali la facoltà assorbente è resa manifesta
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mostrare ch'esso è un gruppo di 40 o 50 piccole stelle, la luce delle quali si confonde nell'occhio, generando l'impressione d'una nubecula luminosa a
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255. Lo spettro delle nebule è formato da tre o da quattro righe lucide, le quali dimostrano anzitutto che l'idrogeno è uno dei componenti loro
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ottiche; che la fotografia rende di frequente visibili dettagli i quali sfuggono all'occhio.
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Sono prove che rappresentano della fotosfera solare non solo i maggiori dettagli, come le facole e le macchie delle quali si è nel capitolo quarto
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Il fisico americano Rutherfurd era riuscito a costrurre per la fotografia una di quelle lenti chimicamente acromatiche delle quali già si parlò nel
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295. I piccoli pianeti, dei quali già si parlò al capo 147 del paragrafo quinto del capitolo terzo, hanno la grandezza apparente delle stelle minori
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diametri equatoriali come EE' e che ogni diametro MM' intermedio obliquo è minore di EE', maggiore di PP'. Questo è l’insieme dei fatti ai quali si
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due epoche nell'anno, nelle quali tutti i luoghi della superficie terrestre indistintamente devono avere giorni e notti di uguale durata.
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necessario intrattenervi alcun poco sopra talune definizioni, per le quali dovrò valermi di vocaboli
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Gli spazii compresi fra i tropici e i circoli polari costituiscono le due zone temperate, le quali si estendono quindi, su ciascuno dei due emisferi
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A partire dal solstizio d'estate fino a quello d'inverno, i punti, nei quali ogni giorno il Sole sorge e tramonta, retrocedono sempre più verso il
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S è più vicino al punto nord, cose tutte le quali permettono al lettore di verificare facilmente sul disegno quanto si è enunziato nel capo o numero
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E per cominciare, vi chiederò anzi tutto, o lettore, se avete mai notato due particolarità che la Luna ci offre, delle quali nessun altro corpo
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Questa distanza, paragonata a quelle alle quali l'uomo può giungere colla sua vista alla superficie della Terra, è ancora enorme; tuttavia la
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Che la cosa sia così, chiunque può accertarsene coll'ispezione degli accidenti della superficie lunare, i quali sono sempre i medesimi e sempre
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’occhio. Tuttavia paiono sufficienti alla spiegazione del fenomeno le semplici ondulazioni atmosferiche, le quali così agirebbero nel modo stesso che
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cui divergono parecchi raggi, tre de’ quali sono distintissimi in alto (v. fig. 38.
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Laonde la questione è ridotta a sapere = se queste onde che successivamente si incalzano aventi origine in punti diversi dello spazio, e sulle quali
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., de’ quali chi colle osservazioni, chi col calcolo vanno estendendo le nostre cognizioni in questo vasto campo.
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Fra Marte e Giove sono ora conosciuti fino ad oggi (l.°Gennajo 1877) 169 piccoli pianeti detti asteroidi, i quali sono distribuiti in una zona larga
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vedrà il senso in cui si prende dagli astronomi, e dietro quali elementi essi vengano formando il loro concetto.
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certe medie fondate sull’osservazione, le quali se cambiano il carattere del fenomeno sotto un aspetto, sono però utili ed inappuntabili sotto altri
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Vediamo ora quali raggi le sfere devono avere per contenere le stesse classi di stelle supponendo che la loro densità apparente sia anche reale. La
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dei quali riuniti formano la Via Lattea.
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5.° Ve ne sono però alcune poche, le quali non entrano in queste categorie, perchè hanno righe semplici isolate, e mostrano linee lucide invece delle
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che la coda era più larga che il 24. Poi comincia la serie delle seguenti misure, alle quali abbiamo aggiunto il calcolo del diametro vero, prendendo
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di reazioni dalle quali scaturisce il segnale elettrico che passerà per il nervo ottico.
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A complicare i giochi viene la rivoluzione del 1848, che vede Arago primo ministro per poche settimane (9 maggio-24 giugno 1848) durante le quali
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