119. Ne segue che il pianeta non sarà ben visibile se non lungo le direzioni delle tangenti TC, TD, quando esso trovasi nei punti C, D della sua
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In altri punti dell'orbita, come in C e in D, solo una porzione della parte illuminata del pianeta diventa visibile dalla Terra, ed disco suo in
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300. Dal 1882 datano le ricerche di spettroscopia stellare fotografica fatte dall'astronomo americano E. C. Pickering e che segnano il più importante
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hanno il centro nello stesso punto C, ed N'M', NM sono i loro diametri presi sulla loro comune intersezione. Tracciati due raggi CP, CO, entrambi
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nelle due prime zone ma meno soddisfacente nella terza. Mancano inoltre nella stella le righe vive dell’idrogeno C che sono nella benzina; e un’altra
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Lo spettro di questa stella è dato nella figura 33 come si vedeva nel Febbrajo 1869. In essa vi era lucido l’idrogeno C, (Le zone lucide sono
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Dal calcolo delle costanti dell’equazione generale facilmente si determinano le coordinate del centro C dell’ellisse apparente che come dicemmo è
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Sia C il centro della Terra, O l’osservatore, V il luogo Fig. 66 a cui corrisponde nello spazio il centro di Venere o un punto del suo lembo fig. 66
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dal lato destro V uscirà Fig. 68 Venere per l’osservatore O prima che per C fig. 69) e in queste stazioni combinate sarà accorciato. Fig. 69
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del continuo trasporto in avanti della stella. Per questo movimento stando la Terra in A, la stella dal suo luogo s fig. 76) era trasportata in c
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Marsiglia (v. C. Rendus 1877, ed Astr. Nach. n.° 2129, pag. 263. , e probabilmente cresceranno in numero colle dimensioni degli strumenti; ma tutte
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ha nel suo foco principale collocata una fessura SS' che riceve i raggi del corpo luminoso, i quali passati per l’obiettivo C escono paralleli
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attaccato un piatto circolare X Y Z che porta due prismi C, D. Dentro il tubo precedente K B è collocato il collimatore, composto della fessura F che sta
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Tra il cristallino e la retina c’è il corpo vitreo, una gelatina incolore e trasparente che riempie il globo oculare mantenendo la giusta pressione
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Il rapporto va avanti per qualche tempo, poi, minacciato dai pettegolezzi, si attenua. A renderlo più difficile c’è prima una lunga permanenza di
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di critica letteraria, narrativa, storia, politica, spettacoli, architettura, musica. Tra le eredità dell’Anno internazionale dell’Astronomia c’è la
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egli stesso fare da assistente a un compagno di stanza. Tra le sue incombenze c’era anche quella di vuotargli il vaso da notte. Non che fosse in
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, cultore di un superficiale enciclopedismo ante-Enciclopedia dei Lumi, ideatore di macchine visionarie. C’è chi gli attribuisce anche la lanterna magica
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: con sospetta modestia, Kircher evita ogni riferimento alle sue attività scientifiche, artistiche, intellettuali. Nelle ultime pagine c’è la
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” seguite da ramificazioni lunghe un centinaio di metri. Le pareti erano dipinte a colori: 400 figure rappresentano cavalli, bisonti, tori, cervi, e c
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, matematica geniale e traduttrice dei Principia. Lo accompagnò in Lapponia il giovane e brillante matematico Alexis C. Clairaut (1713-1765), noto anche
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maggiori scienziati dell’epoca, tra i quali c’era anche il torinese Lagrange. E qui la vicenda assunse connotati epici.
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comporta una parallasse di 22 millesimi di secondo d’arco. Non c’era speranza di poterla misurare tre secoli fa. Ma dato che Eltanin si avvicina a noi
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cimitero Sainte-Catherine, andarono dispersi nella ristrutturazione urbana del 1857. Tra i 72 nomi di scienziati incisi sulla Tour Eiffel c’è anche il
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A (temporaneo) sigillo dell’intera vicenda c’è un’ultima data da annotare: il 13 novembre, quando alla Royal Astronomical Society di Londra
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le notti. Al secondo posto c’era l’Astrologo imperiale, che osservava gli astri, e specialmente il pianeta Giove, per trarne auspici. Al terzo
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, cioè di quella forza che tende a mantenere un corpo nel suo stato di quiete o di moto. Sotto, c’è l’identità, supposta da Einstein e finora mai
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oscura (fornita di obiettivo) la lastra si sviluppava in vapori di mercurio a 60-80 °C; lo ioduro d’argento in eccesso veniva dissolto non più con la
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brillanti. Confrontando la posizione di queste righe luminose con quelle nere dello spettro solare, si accorse che c’era una perfetta corrispondenza
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segnalato le righe designate C e F da Fraunhofer come caratteristiche dell’idrogeno. Nel 1869 durante un’eclisse totale di Sole ancora Janssen scoprì
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’effetto Doppler e per individuare stelle doppie non separabili al telescopio perché troppo “strette” (scoperta che fece nel 1887 Edward C. Pickering
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parte l’udito. Nel 1892 varca l’Atlantico per osservare un’eclisse totale di Sole in Spagna. Mentre c’è, gira l’Europa armata di macchina fotografica
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enormemente più abbondanti. In particolare, nelle stelle c’è un milione di volte più idrogeno che sul nostro pianeta. Che le stelle siano fatte
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La relatività ristretta era nata, anche se la pubblicazione porterà un titolo dimesso: «Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento». Alla base c
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di Zurigo. Ne ricevette la giusta imbeccata: non c’era bisogno di inventare nuova matematica per la relatività generale; ci aveva già pensato Gregorio
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Altri scienziati, invece, quel ronzio l’avevano previsto (è il caso George Gamow) o lo stavano cercando. Tra questi, c’erano Peebles e Wilkinson
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nel tempo. Cinquemila anni fa c’era Thuban, nella costellazione del Drago, oggi c’è la Polare nella costellazione dell’Orsa Minore, tra 14 mila anni
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Al Caltech la sua mente era un vulcano in eruzione. Spesso aveva idee bizzarre, ma sulla quantità c’era sempre qualcosa di buono e in forte anticipo
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All’inizio però non c’era interesse a captare “rumori cosmici” ma semmai a eliminarli. Questo orientamento aveva, qualche anno dopo, anche Karl
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avviene per la luce delle stelle: benché emettesse una grande quantità di energia, 3 C 273 doveva quindi essere quasi puntiforme.
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telescopio da 5 metri, il più grande del mondo, se esistesse in quella punto della costellazione della Vergine un oggetto luminoso. C’era, sembrava una
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: quindi anche nel vuoto più perfetto c’è energia che dev’ essere conteggiata.
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del sistema eliocentrico. Accanto alla scritta brilla un Sole d’oro circondato da sei pianeti tra i quali c’è anche la Terra, definitivamente spodestata
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convenuto che cadesse il 21. C’era inoltre un errore di quattro giorni nella determinazione della Luna nuova in base al ciclo di Metone ai fini di
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, sultano degli Ottomani. Il sultano aveva ottant’anni e quindi c’erano buone probabilità di azzeccarla. Giunse la notizia che effettivamente il
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Osservatorio di Uraniburg (città del cielo), attrezzato con i migliori strumenti dell’era pretelescopica. Al piano superiore del “castello celeste” c’erano
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(1805-1875), è che il mandante sia stato Cristiano IV, re di Danimarca (1577-1648). C’è infatti il sospetto che Cristiano sia nato da una avventura
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Questa la versione ufficiale. Ma intorno alla fine di Tycho Brahe c’è un giallo. Le spoglie dell’astronomo, sepolto a Praga nella chiesa di Tyn, nel
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Tycho avrebbe ispirato a Shakespeare l’”Amleto” (atto I: “C’è del marcio nel regno di Danimarca!”).
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stata al centro. Si comporta cioè da tolemaico. Non c’è da stupirsi se i conti non tornavano. Quando Galileo incomincia a fare i calcoli mettendo il
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