ingenerati dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 3356 del 2014, essa pure in materia elettorale (elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia), che
La sentenza della Corte d'Appello di Venezia qui commentata tocca la tematica interpretativa (centrale) dei limiti di controllo del tribunale - in
La Corte di Venezia esclude che il diritto di usufrutto possa avere origine dalla girata apposta sui titoli nominativi azionari in quanto la
Suscita parecchie perplessità questa decisione della Cassazione che ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Venezia che non aveva
Esaminando la decisione del Tribunale di Venezia, che ha prestato adesione all'orientamento che riconosce alla "denuntiatio" il valore di una
Padova nel 1601, possedeva 8400 libri. A Venezia si stampavano in media 150 nuovi titoli l’anno, circa la metà dell’intera produzione italiana del
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fallì a Venezia l’osservazione del transito di Venere davanti al Sole del 6 giugno 1761. Scrisse in latino poemi di ispirazione lucreziana. Fu amico
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parafulmine nell’anno stesso in cui Benjamin Franklin l’aveva inventato. Altri ne installò a Venezia sulla basilica di San Marco e a Roma sul palazzo del
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Leonardo da Vinci e molti pittori del Rinascimento usarono la camera oscura per copiare fedelmente i paesaggi. Nel Settecento a Venezia Giovanni
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Tra i due testi precursori se ne deve inserire un terzo, pubblicato a Venezia nel 1537 ad opera di Giovanni Battista Amici con un titolo che promette
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beute per uso alchemico fabbricate dai famosi soffiatori di vetro di Venezia.
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era troppo assorbito dalle pubbliche relazioni: doveva incassare dal Doge di Venezia l’avanzamento di carriera che si era conquistato perfezionando
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con l’intenzione di venderlo al Doge di Venezia Niccolò Contarini.
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– ma forse sbagliò, perché se fosse rimasto nella libera Repubblica di Venezia probabilmente non sarebbe incappato nel processo e nella condanna da
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ne scrive da Venezia al cognato Benedetto Landucci: “Dovete dunque sapere, come sono circa due mesi che qua fu sparsa fama che in Fiandra era stato
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il 1620 e residente a Venezia tra il 1607 e il 1609. Badouvère era stato suo allievo e intratteneva rapporti con padre Paolo Sarpi, il teologo
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. Ricerche più recenti spostano l’invenzione degli occhiali nell’Europa del Nord anticipandola al 1230-1240. Certo il commercio si sviluppò a Venezia
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quella di Galileo. Se vogliamo dargli credito, poiché a Firenze si usava come unità di misura il braccio mentre Venezia adottava il piede, il
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Baglioni, stampatore quasi esordiente in una Venezia capitale dell’editoria grazie alla tradizione fondata da Aldo Manuzio (1450-1515), grande tipografo
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A Venezia Galileo rischiò persino un processo per aver sostenuto il potere degli astri mettendo così in dubbio il libero arbitrio, senza il quale non
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