astronomi una prospettiva vertiginosa e illimitata, che i telescopi incominciano a sondare sempre più in profondità. Ma il cambiamento di prospettiva non è
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Dopo il fugace sguardo di Galileo, il cielo era diventato una frontiera sterminata da esplorare con telescopi sempre più perfezionati. Fu l’età dell
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23 ore, ma sappiamo quanto sia difficile individuare punti di riferimento sulla superficie di questo pianeta anche con i migliori telescopi moderni.
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Fabbrica di telescopi
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Nella sua vita Hershel costruì più di 200 telescopi e una settantina li vendette a clienti come il re di Spagna, il granduca di Toscana e l
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Sull’onda della scoperta di Urano, con più tempo libero e ben finanziato dal re, Hershel costruisce telescopi sempre più grandi per mettere in atto
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Lavoratore instancabile, di notte osservava e di giorno fondeva specchi di telescopi per sé e per clienti illustri. Un foglietto che riporta un
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Hershel realizzò poi due telescopi da 20 piedi di lunghezza focale (circa 6 metri). Il primo aveva uno specchio da 30 centimetri ma lo usò poco
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pianetini si aggiunsero nel 1847. Dopo non passò anno senza scoperte e ultimamente, con telescopi automatici che continuamente spazzano la volta celeste, i
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modesti strumenti dell’Osservatorio con nuovi potenti telescopi: considerandolo assenteista, Le Verrier gli azzerò lo stipendio. Tornerà a essere pagato
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, escogitò tecniche per ottenere specchi sferici e parabolici per telescopi e lenti coperte da una pellicola di argento per osservare il Sole senza
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particolari così fini da essere al di là dei limiti consentiti dai telescopi e dall’occhio dell’osservatore. In effetti Schiaparelli era daltonico e
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interpretandole aldilà del potere di separazione dei telescopi utilizzati.
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Scrive Antoniadi: “Grazie al bell’obiettivo di Henry vidi i canali rettilinei dissolversi là dove i particolari più fini, inaccessibili ai telescopi
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decenni del Seicento i telescopi avevano aumentato enormemente la quantità di luce raccolta ma il sensore sul quale la luce si concentrava era pur sempre
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Curiosamente, anche il cinemascope è parente dell’astronomia. Tutti i più moderni telescopi applicano lo schema ottico Ritchey-Chrétien. Lo
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moderna. Nonostante i lavori di Hershel, Ritter e Melloni, la luce visibile rimase protagonista per decenni, e non soltanto perché grandi telescopi
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Un po’ per volta si sondava anche l’enigma delle nebulose: erano fatte di gas o di stelle? Hershel e Lassell avevano costruito grandi telescopi per
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Telescopi fuori dell’atmosfera (o quasi)
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globulari e di altri oggetti che, nonostante gli sforzi di Lord Rosse e telescopi sempre più potenti, rimanevano di natura incerta: semplici nubi di gas
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Albert Einstein non fu astronomo. Eppure, senza usare telescopi, rivoluzionò la visione dell’universo più di Galileo e Newton. Nel 1905 con la
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luci in cielo”. Oggi conosciamo centinaia di «lenti gravitazionali» ben più potenti del Sole, e ci servono da telescopi naturali per concentrare la
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del suo potere, Hubble monopolizzò a proprio favore le notti di osservazione a Monte Palomar sottraendo agli oppositori i telescopi più potenti.
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equazioni e i Burbidge in cielo con telescopi e spettrografi. Funzionava: così potevano formarsi stronzio, ittrio, zirconio, bario. Questo meccanismo di
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centinaia e gli astronomi le usano come telescopi naturali. Certi ammassi di galassie del cielo profondo nelle immagini riprese dal telescopio spaziale
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soltanto quattro mesi dopo ma ignorando l’appello di Keplero – quasi un’implorazione – che gli chiede in dono uno di quei telescopi che Galileo faceva
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dell’obiettivo, cioè dalla superficie curva che concentra la luce. L’ingrandimento, per i telescopi al suolo, è limitato dalla turbolenza atmosferica
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di due centimetri. Nei prossimi anni gli astronomi disporranno di telescopi con aperture di 30-40 metri. Fino al 1609 l’uomo aveva potuto contare
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I telescopi a lenti (rifrattori) ebbero un miglioramento decisivo con l’invenzione dell’obiettivo acromatico (dal greco, “senza colori”, cioè senza l
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, questi strumenti sono passati alla storia come “telescopi aerei”. L’ottico romano Giuseppe Campani ne costruì uno lungo 41 metri per Giovanni Domenico
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dei telescopi riflettori si ebbe quando nel 1895 fu costruito l’ultimo grande rifrattore, quello da 101 centimetri di Yerkes (Stati Uniti).
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Appena si fu impadronito della tecnica, Galileo stesso divenne un intraprendente fabbricante di telescopi. Nel marzo 1610, sette mesi dopo aver
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, affiancato dal famoso astronomo e progettista di grandi telescopi George Ellery Hale, all’epoca direttore dell’Osservatorio di Monte Wilson in
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