3. Per le ore di formazione svolte nella istituzione formativa il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo. Per le ore di formazione
7. Per le ore di formazione svolte nella istituzione formativa il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo. Per le ore di formazione
lavorativa settimanale di durata non inferiore al minimo di ventiquattro ore. A tal fine sono cumulate le ore prestate in diversi rapporti di lavoro. In caso
al lavoratore lo svolgimento di prestazioni di lavoro supplementare in misura non superiore al 25 per cento delle ore di lavoro settimanali
1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 1983, n. 638, e dividendo l'importo così ottenuto per il numero delle ore di
tabellare è determinata su base oraria in relazione alla durata normale annua della prestazione di lavoro espressa in ore. La retribuzione minima
riconoscibili a ciascuno studente per la formazione a carico del datore di lavoro in ragione del numero di ore di formazione svolte in azienda, anche in deroga
un monte complessivo non superiore a centoventi ore per la durata del triennio e disciplinata dalle regioni e dalle province autonome di Trento e
di ore da effettuare in azienda, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e delle competenze delle regioni e delle provincie
La sentenza che si annota chiarisce, ad esito di un lungo e altalenante dibattito della giurisprudenza di merito, che il monte di 10 ore annue
Il monte ore delle assemblee sindacali durante l'orario di lavoro
superiore a quattordici giorni purché sia rispettato il rapporto di almeno trentacinque ore consecutive di riposo ogni sei giorni, un ricco filone
individuale, registrazione della formazione, imprese multi localizzate e offerta formativa pubblica), all'onere di stabilizzazione, alla remunerazione delle ore
Terra intorno al proprio asse: se davvero la Terra ruotasse in 24 ore su se stessa, dicevano i difensori dell’immobilità del nostro pianeta, la forza
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" scoperta da Robert Hooke un anno prima, seguì il pianeta per 29 rotazioni e ne calcolò il periodo in 9 ore e 56 minuti, valore vicinissimo a quello reale
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loro regolarità, offrivano un orologio naturale che permetteva di scandire le ore e di avere un calendario per distribuire i lavori agricoli durante l
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delle eclissi, i periodi sinodici dei pianeti, la divisione del giorno in 24 ore e, soprattutto, la suddivisione sessagesimale nella misura degli angoli
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periodo di rotazione del piano di oscillazione sarà inversamente proporzionale al seno della latitudine (31 ore 47 minuti a Parigi; due giorni a 32°).
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con uno slittamento di 8 ore le stesse 29 eclissi di Luna e 41 di Sole. In ogni caso era ben consapevole che questi fenomeni sono dovuti all
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cornice dorata di dubbio gusto. Si tratta, in realtà di una eliografia che richiese 7 ore di esposizione in una bella giornata d’estate. Non è facile
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Mentre il bitume di Giudea usato da Niépce richiedeva pose di alcune ore in pieno sole, con lo ioduro d’argento il tempo di esposizione si riduceva a
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Sole. In realtà, come ha dimostrato August Boekh, Filolao insegnò che la rotazione diurna del cielo e del Sole è dovuta al moto in 24 ore della Terra
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(sette ore per notte a riprendere fotografie, nove ore al giorno a esaminarle), qualcosa si era mosso. Era Plutone, sorpreso mentre transitava presso
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nello spazio dando luogo al fenomeno della supernova. Per poche ore la stella brilla fino a 10 miliardi di volte più del Sole. Al termine dello
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variabili: la loro luminosità oscillava entro tempi di poche decine di ore. Dovevano dunque essere davvero molto piccoli, con dimensioni dell’ordine
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Le ore sono disuguali perché ogni giorno varia il tempo durante il quale il Sole sta sopra l’orizzonte. Di qui la necessità di scandire
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Johannes Kepler viene alla luce nella cittadina tedesca di Weil giovedì 27 dicembre 1571 dopo una gestazione di 224 giorni, 9 ore e 53 minuti. Tanta
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magiche. Il viaggio verso il nostro satellite si svolge nell’arco di quattro ore durante un’eclisse totale di Luna. L’accelerazione della partenza è
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Con queste poche informazioni Galileo si era ingegnato nella sua officina di Padova e in appena 24 ore di tentativi era riuscito a riprodurre il
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per scoprire in mare vele e vasselli tanto lontani, che venendo a tutte vele verso il porto, passavano due ore e più di tempo avanti che, senza il
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