costruzione di strade, canali e porti. In missioni di vario tipo soggiornò a Vienna, Parigi, Londra, Varsavia, San Pietroburgo e Costantinopoli. Per il maltempo
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quella dei canali. Schiaparelli aveva individuato sul pianeta linee scure molto nitide che correvano da certe zone grigio-verdi ad altre zone scure
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Lo sdoppiamento dei canali, poi confermato da parecchi altri astronomi (ma non da tutti), fece discutere e rafforzò l’ipotesi che quelle formazioni
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Benché le opposizioni diventassero via via sempre più sfavorevoli, altre osservazioni di canali furono fatte nel dicembre 1881, e Schiaparelli nella
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linguistico. Il termine "canali" che compariva negli scritti di Schiaparelli venne infatti tradotto in inglese "canals", che sono sempre costruzioni
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Cerulli demolisce i canali
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È diffusa l’opinione che Schiaparelli abbia per primo parlato dei canali di Marte e che Eugène Antoniadi per primo ne abbia denunciato l’inesistenza
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Schiaparelli continuò a vedere canali e sdoppiamenti di canali sia nelle opposizioni del 1884 e 1886, sia in quella del 1888, quando poté disporre
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rivista Natura e arte scriveva: “La rete formata da canali probabilmente fu determinata in origine dallo stato geologico del pianeta, e si è venuta
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percettivo che porta all’illusione di vedere i canali. Chiamò “fasce madri” gli insiemi di piccole macchie che altri scambiavano per canali, integrandole e
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canali artificiali.
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Secchi e Schiaparelli intrattennero una fitta corrispondenza, e quindi è molto probabile che l’astronomo di Savigliano abbia usato la parola “canali” a
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Scrive Antoniadi: “Grazie al bell’obiettivo di Henry vidi i canali rettilinei dissolversi là dove i particolari più fini, inaccessibili ai telescopi
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buone: è così che i canali svaniscono sotto gli occhi di quell’acutissimo osservatore, dotato per di più del terzo maggior rifrattore del mondo.
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illusioni sui canali marziani e a proporre la nuova visione di un pianeta arido e cosparso di crateri da impatto, crepacci e vulcani.
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degli spettri stellari e fu il primo a vedere (o meglio a credere di vedere) “canali” su Marte, anticipando Schiaparelli, con il quale terrà poi una
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immagini, risultato dei dati raccolti nei nove canali di cui dispone il satellite sulle frequenze da 30 a 857 GHz, possono essere separate elaborando i
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teoria dei canali di Marte come opera di esseri intelligenti.
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