donne, invece degli uomini? È da tempo che nelle cronache mondane di Francia, noi vediamo, spesso, spessissimo, una zia, una cugina, una cognata o magari
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vediamo definitivamente e sublimemente realizzati nel capolavoro che Van Eyck completerà poco tempo dopo, oggi conservato nella cattedrale di San
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verso la verità visiva di cui parlavamo prima. Vediamo la Pala dei 4. Domenico Veneziano, Pala dei Magnoli, Firenze, Galleria degli Uffizi. 5
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Nella prima Lezione di anatomia del dottor Tulp (figg. 16-17), è come se, per un istante e solo per un istante, ciò che vediamo, nella fattispecie il
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opposta a quella di Rembrandt: la magica normalità di ciò che vediamo quotidianamente. Chi realizza questo prodigio è Johannes Vermeer.
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Vecellio. Anche lì vediamo una donna nuda con due signori che parlano con lei, il tutto immaginato nella lontananza del mito. Manet si misura con un tema
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durante i primi anni della propria storia. Vediamo il Ballo al Moulin de la Gaiette (fig. 29), dipinto nel momento chiave dell’impressionismo, e
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, e in lui vediamo un particolare approdo della luce nella pittura, approdo che deriva dall’incrocio di diverse culture. In quanto russo, Rothko ha nei
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perdita del senso di appartenenza. Ne è un esempio il film Blade Runner (fig. 41), in cui vediamo interni con misteriosi riverberi, “soffi
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disegni per la Battaglia di Anghiari, purtroppo perduta, la Testa di uomo urlante (fig. 42), vediamo un’immagine che chiaramente riflette questo pensiero
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sentire. Il primo, lo vediamo a Venezia, dove Leonardo arriva nella primavera dell’anno 1500, lasciata quella Milano in cui, alla corte di Ludovico il
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al compito, come vediamo nei cinque “ritratti di monomaniaci” (Il rapitore di bambini, fig. 63) che Jean-Louis-Théodore Géricault esegue, intorno al
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il cielo stellato. Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller. puntigliosamente ritroviamo rappresentati nel ritratto. Inoltre, vediamo nel quadro due libri
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personalità che, bene o male, era sopravvissuta nell’Ottocento, non regge più. Qui vediamo una figura agitata da un terremoto 70. Umberto Boccioni
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Vediamo anche il Surrealismo, che si rifa direttamente a Freud e alle sue teorie sulla onnipresente motivazione sessuale nelle dinamiche del profondo
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invece si realizza con la volontà di rappresentazione della luce e della forma in quanto luce. Nell’Adamo di Van Eyck vediamo, ad esempio, l’ansa di
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seicentesca, è chiaro il marchio di nuova intensità e individualità delle figure. Vediamo nell’invenzione dell’artista la concentrazione, la distanza, ma nello
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. 79), vediamo rappresentata quella società lombarda dei primi anni del Settecento che, lungi dal farsi attrarre da uno stile di vita frivolo e
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farsi crescere una lunga barba, come vediamo nel suo Autoritratto (fig. 81), eseguito a pastello con stupefacente abilità di descrizione. Ancora vestita
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di tale intensità psicologica, da farne uno dei massimi, o forse il massimo ritrattista del Settecento. Vediamo, ad esempio, il Gentiluomo con tricorno
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oggetti del suo studio. I risultati di tali ricerche sono straordinari, come vediamo in un dipinto che non possiamo definire come ritratto, poiché la
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, Giuseppe Bazzani, di cui vediamo un Autoritratto (fig. 86). All’epoca dell’esecuzione del quadro, il pittore conta circa quarant’anni, e si ritrae
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, vediamo di Thomas Gainsborough I raccoglitori di legna (fig. 87). Notiamo l’importanza della natura, che è una costante della pittura britannica e
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rappresentare. Abbiamo visto Fra Galgario descrivere mirabilmente la decadenza della nobiltà lombarda; lo vediamo ora, con la stessa ineguagliabile
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. Vediamo, di Ceruti, Filatrice e contadino con la gerla (fig. 89). La giovane coppia, pur esibendo gli strumenti delle rispettive quotidiane fatiche, si è
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musicali che potessero essere affrontati senza particolari virtuosismi o abilità. Qui vediamo una perfetta scena di recitato non priva di canzonatura, con
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di tisi a trentasette anni. Vediamo, come esempio delle sue fortunate descrizioni di scene galanti, La proposta imbarazzante (fig. 92). Diciamo
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Abilissimo narratore della vita frivola e leggera parigina è Jean-Honoré Fragonard, che vediamo nella Lettera d’amore (fig. 93). La pittura è veloce
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romanzo erotico della storia?), e vediamo, di Joshua Reynolds, Ninfa e Cupido (fig. 94). In realtà, questo dipinto è Jean-Honoré Fragonard, La lettera
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vocazione al documentario e montati con brandelli di foundfootage, sono rappresentazioni realistiche tanto e forse più dei film che vediamo al cinema e che
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appiattisce la prospettiva, ma ciò che vediamo è in effetti un uomo che si porta dietro il proprio pericolo. La suspense è appena smorzata dal titolo del
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ricorda che «ciò che vediamo vale e vive ai nostri occhi unicamente per ciò che ci riguarda». Anche le forme hanno una loro storia fatta di cicli e ritorni
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nel guardarlo vediamo gli occhi di chi lo ha voluto, poiché quest’opera è un’opera fatta per una destinazione, per una persona. Ogni quadro antico
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, occorre avere conoscenze più coltivate di quante ne occorrano per capire i dipinti di Pollock o di Mondrian, nei quali vediamo un’espressione quasi fisica
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Oggi, secondo un parallelo già indicato da Giambattista Vico, avvertiamo che come i corpi anche i secoli invecchiano, e vediamo che tutto si è
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di integrazione alla fantasia del lettore. Oggi il cinema ci impedisce, o ci risparmia, tutto questo, giacché con un solo colpo d’occhio vediamo
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