Così ogni pochi minuti sono qui, di fianco a dove passi inchiodata le giornate e ti parlo: a raffica, non so bene di cosa, memorie dissepolte
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In casa pochissima roba, un velo di sudore sulle labbra e sul corpo, tu che mangi di malavoglia: ma non ricordo cosa. Io devo partire il giorno dopo
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della follia. Chi e dove sono, cosa succede se decido di disfarmi del nome, di farmi chiamare in un altro modo? E quante persone dovrei ammaestrare?
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è il riposo desiderato, l'annichilirsi di ogni corpo, con tutto il suo peso, la cosa, la materia. E la resurrezione? ti interrompo: ma la resurrezione
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ostacoli più ardui. Anche se qualcuna, un giorno o l 'altro, dovrà pure spiegarmi cosa vuol dire “adulti” nel primo mondo contemporaneo occidentale
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