dell'identificazione a scala di dettaglio di ulteriori beni espressivi di valenze identitarie, e non solo estetico-formali o storico-testimoniali, secondo
quella desiderabile visione (figura 142). La seconda rivela quel sottile compiacimento estetico che spesso allontana l’artista dal dato realistico; la
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è positiva. Sin dall’antica Grecia gli veniva attribuito un valore estetico, tanto che, come racconta Menandro, uno scrittore del IV secolo a.C
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