degli Sposi, Correggio «sfonda» illusivamente la cupola mostrandoci la veduta dal basso di un cielo luminoso e popolato di nuvole morbide e fioccose
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veduta reale e la sua rappresentazione (il Battistero rappresentato da Brunelleschi era, infatti, in scala con l’edificio reale). Quanto alla necessità di
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La storia della prospettiva è parte integrante anche della storia della «veduta», un genere artistico praticato da pittori e incisori, la cui
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, regolabile dall’interno per mezzo di un’asta metallica, proiettava, tramite un obiettivo, su un foglio di carta, la veduta esterna da riprodurre. L
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faceva uso di lenti da vista, rifondò il genere della veduta paesistica tardo-seicentesca, aprendo la strada a quel vedutismo settecentesco di cui
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utilizzato la camera ottica da vari punti di vista, avvicinando e allontanando la camera dalla veduta per riuscire a definire anche i dettagli più minuti.
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mostra un pittore in atto di utilizzare un vetro trasparente per disegnare Fig. 138. Gaspar van Wittel, Veduta di Ponte Sisto, 1680 ca., Roma
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semiaperta, al di là della quale si spalanca una veduta di città (fig. 149). Giocando sulla giustapposizione di legni di diversa tonalità cromatica (varietà
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sostituite da una veduta prospettica, dipinta su un unico fondale di tela.
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corretta imitazione dell’antico, introducendo una veduta di città in legno, cartapesta e stucco, sotto forma di tre strade che si irradiano al di là
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illusorio di una veduta di città che si estende a perdita d’occhio.
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le quinte di una veduta prospettica. Nell’incisione illustrativa (fig. 155) vediamo sia la pianta che uno spaccato del teatro. Al centro della Fig
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Nella seconda metà del Cinquecento la veduta prospettica fissa fu sostituita da uno scenario mutevole, ovvero da scene che cambiavano a vista davanti
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teatrali, trasforma la ribalta teatrale in un ininterrotto caleidoscopio di metamorfosi sceniche: una veduta di città si dissolve in una gloria di nuvole
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1569. Lo scenografo, in questo caso, si è ispirato ad una veduta reale di Firenze, con Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi, Santa Maria del Fiore
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inquadrato da un arco, dal quale si gode una scenografica veduta angolare della piazza (fig. 163).
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era, dunque, troppo dissimile da quell’artista-mago delle grotte di Altamira Fig. 28. Leonardo da Vinci, Veduta della vallata dell'Arno, datato 5
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interni Fig. 66. Parigi, Cattedrale di Notre-Dame, veduta verso l'entrata, fine del XII sec. Fig. 67. Chartres, Cattedrale, navata centrale, prima metà
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