palle di neve mentre in lontananza vediamo due cacciatori che avanzano a fatica affondando nella neve fino ai polpacci, e tengono al guinzaglio coppie di
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Vediamo qualche esempio di questa svolta epocale nella rappresentazione figurativa, preannunciata fin dal II-III secolo d.C. Fra il V e il VI secolo
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comunicanti. O meglio, in due spazi comunicanti, uno dei quali occupa i due terzi della tavola. A sinistra vediamo l’anticamera in cui staziona Gioacchino, il
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(fig. 114). Inginocchiato davanti al Papa vediamo, invece, Bartolomeo Sacchi detto il Platina, l’umanista cui Sisto IV aveva affidato la direzione
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Ma vediamo ora come i due artisti, Ghiberti e Brunelleschi, abbiano ricavato da questo tema due composizioni molto diverse, pur adattandole entrambi
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descrizioni assai precise che ci sono state tramandate, è stato possibile realizzarne delle ricostruzioni. In quest’immagine vediamo la ricostruzione
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praticata dagli artisti italiani del Rinascimento. In questa xilografia che illustra il trattato düreriano (fig. 134) vediamo uno strumento prospettico d
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, infatti, interponendosi tra il nostro occhio e ciò che vediamo, rende meno nitidi i contorni e altera i colori dei vari oggetti via via che cresce la loro
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prospettiva, mentre nelle assai più tarde formelle bronzee dell’Altare del Santo, nella Basilica di Sant’Antonio a Padova (fig. 143), vediamo quali complessi
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In questo specifico scomparto vediamo l’interno della bottega del mercante, con la donna che mostra all’uomo l’ostia che intende vendergli, atto
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vediamo, ad esempio, in queste due incisioni che illustrano, rispettivamente, il trattato di prospettiva di Wenzel Jamnitzer, pubblicato nel 1568, e quello
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le quinte di una veduta prospettica. Nell’incisione illustrativa (fig. 155) vediamo sia la pianta che uno spaccato del teatro. Al centro della Fig
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all’Arno. Attualmente è così che si presenta la prospettiva degli Uffizi nei due sensi (figg. 160-161): da una parte vediamo Palazzo Vecchio e la cupola
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La complessità del discorso prospettico di Piero emerge nel suo trattato De prospectiva pingendi, del quale vediamo una delle tante tavole
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Ma andiamo per ordine. In alcuni esagoni (tavv. 2a-c) vediamo teste dipinte in modo abbastanza rozzo e sommario, con timidi scorci prospettici ed un
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sinistra vediamo invece il gruppo degli altri discepoli, che sono caduti in un sonno profondo (tav. 7d). I Vangeli raccontano infatti che Gesù
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spaziale che è propria dell'immagine: se vediamo un personaggio che compare due o anche più volte in una stessa scena, esso deve essere rappresentato in
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gabelliere, che questa volta vediamo rappresentato quasi frontalmente (tav. 8e). Con una mano, dunque, il gabelliere mette in moto il racconto, e con l
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Ma vediamo come Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta hanno organizzato il racconto per immagini della scena mosaica (tav. 9a). In un paesaggio
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Procediamo per ordine. La storia, per la verità, comincia in modo semplice e diretto. In primo piano, sulla sinistra, vediamo Giuseppe, che in Egitto
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verso la reggia di David, sale la scala ed infine raggiunge l’amante, con cui la vediamo abbracciata, al buio, nel letto. Perché si può parlare di
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abitudini di chi gli sta accanto. Imitare ciò che vediamo utilizzando una delle tante modalità tecniche che sono state escogitate per dar forma ad un
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Prendiamo, ad esempio, un tema iconografico diffusissimo, il Cristo crocifisso, e vediamo come cambia, nel corso dei secoli, la resa anatomica del
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seriamente danneggiato dall’alluvione che flagellò la città nel 1966, ma che qui vediamo in una riproduzione anteriore a quello sciagurato evento il
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Vediamo qualche esempio. L’interno della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi (fig. 66) è spoglio di ogni decorazione: ne viene esaltato il carattere
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cui vediamo un bellimbusto e una dama che incedono eleganti, pavoneggiandosi nei loro raffinati abiti alla moda, come fossero modelli ad una sfilata di
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elettricamente le molecole dello sporco ad altre molecole che vengono poi drenate via dall’acqua. Vediamo come.
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segreti più intimi. Secondo un mito consolidato gli specchi rovesciano la destra con la sinistra, e quindi in essi non ci vediamo così come ci vedono
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A suggerire l’utilizzo dell’orbita geosincrona (o geostazionaria) fu Arthur C. Clarke. Quando telefoniamo da un continente all’altro o vediamo in
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?, cvd ci vediamo dopo, ntm non ti merito.
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vapore è invisibile. Quando lo vediamo, si tratta in realtà di minutissime goccioline di acqua: il vapore che si condensa su una superficie fredda e
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