dettaglio più acuto e saporito di questo affresco è un altro: non lontano dalla zona in cui i convitati banchettano, c’è un camino dove uno sguattero è
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la prima opera frutto della collaborazione tra Masolino e Masaccio. Su questo, tutti gli studiosi sono concordi, anche se c’è tra di essi qualche
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sembra essersi ispirato direttamente al vero, utilizzando un modello, ma non c’è dubbio che abbia anche tratto spunto dalla statuaria antica. Quel che
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Per esemplificare come meglio non si potrebbe l’irriducibile diversità tra il linguaggio figurativo di Masaccio e quello di Masolino, non c’è manuale
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Porta (Roma), fine I sec. a. C., Roma, Museo Nazionale Romano. Fig. 104. I quattro Evangelisti e angeli, V-VI sec. d.C., Ravenna, Palazzo
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arco trionfale suddivide la zona presbiteriale dal transetto. In questa Cappella il transetto non c’è, ma Giotto ha voluto come surrogarne l’assenza
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misure alquanto ridotte, ma grazie ai sapienti scorci appare invece profondo e monumentale. Sullo sfondo c’è una statua che, guardandola dall
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’avventura Rococò, con il suo gusto per il virtuosismo, l’esuberanza e il capriccio ornamentale. C’è, in altre parole, una linea di continuità tra questo
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a questo proposito c’era la convinzione di ricalcare le orme del teatro antico. Vitruvio, infatti, nel suo trattato, parla di periaktoì a sezione
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), Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, ms. Palatino, CB, 3.53, c.10. Fig. 158. Bernardo Buontalenti, Il drago Pitone colpito dalla freccia di Apollo
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Un’altra particolarità da rilevare in quest’opera è la presenza della firma OPUS PETRI DE BURGO S[an]c[t]i SEPULCRI che si trova nella base del trono
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. Fondandosi in massima parte sulla facoltà della vista, l’attribuzionismo può essere senz’altro insegnato ed appreso, ma non c’è dubbio che, per
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Ma andiamo per ordine. In alcuni esagoni (tavv. 2a-c) vediamo teste dipinte in modo abbastanza rozzo e sommario, con timidi scorci prospettici ed un
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Tuttavia, al di là del fatto che la cornice fiorentina è scolpita e non dipinta come quella orvietana, c’è una profonda differenza tra le due opere
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potrebbero essere state dipinte da uno qualsiasi dei suoi aiuti. Le meno riuscite (tavv. 3a-c) potrebbero essere state eseguite dal nipote Giovanni di
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Di qui un discorso più generale sui diversi registri stilistici che un arti sta può adottare. Non c’è dubbio che il registro ufficiale, nobile ma un
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sinistra a destra, l'Orazione nell’orto, la Cattura e la Crocifissione (tavv. 10b, c, d). Ma è interessante notare che, pur essendo frazionate e distinte
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Tra le molte virtù di Chuang-Tzu — racconta Calvino — c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli disse
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Con lo scemare della luce e l’ispessirsi delle ombre ogni vacuo e minuto dettaglio scompare, quanto c’è di triviale si eclissa e vedo le cose tali e
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donna che impersonava la Calunnia. Ai lati del re c’erano altre due figure allegoriche femminili, l’ignoranza e il Sospetto. La Calunnia era rappresentata
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aver svolto un ruolo non indifferente alla nascita delle prime rappresentazioni pittoriche. Ma quel che più c’interessa, in un certo senso, è il
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comunità il suo potere magico di materializzare ciò che ancora non c’è, propiziandone la reale apparizione e la cattura. Ed è facile immaginare che la
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parete di un museo, magari illuminandoli con appositi faretti, non c’è dubbio che potremmo osservarli con maggior agio e più in dettaglio. Ma se
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’immaginario collettivo al corpo esanime di Cristo. Non c’è dubbio che ciò evocasse nel pubblico dell’epoca (e forse anche in quello attuale) un’aura di
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parigina e Jean-Jacques Rousseau, in pieno secolo dei Lumi, si spinse fino ad affermare che, personalmente, non amava la pittura, ma che c’era un solo
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intervento chirurgico, che può sanare, certo, ma andrebbe effettuato solo quando proprio non c’è altra via per salvare la vita del «paziente».
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Nella Ca’ d’Oro (fig. 74), così chiamata perché un tempo rifulgeva c dorature oggi non più visibili, il Gotico fiorito si arricchisce di suggestioni
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