Tatlin, d’un Moholy, di un Pevsner e d'unGabo ebbero i loro continuatori (e non si dimentichi come nell’immediato dopoguerra alcune grandi costruzioni
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senz’altro alieni da quelle correnti di realismo sociale che ebbero un certo sviluppo nell’immediato dopoguerra (Guttuso, Pizzinato, Vaglieri). È anzi
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costruttivismo concretista svizzero e via dicendo, non c’è dubbio che prima di questo dopoguerra erano ancora forti e significativi dei movimenti in cui
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italiana del dopoguerra (1945-1957), Schwarz Editore, Milano, 1957, p. 333.]
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partire dall’immediato dopoguerra, in diversi paesi e centri artistici, a Parigi come a Tokio, a New York come a Roma, si è venuto evidenziando un
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postcubismo, al surrealismo e al neorealismo del dopoguerra. Il movimento — che nel decennio della sua attività organizzò numerose mostre in Italia e
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romano” — venne a costituire quasi di colpo uno dei poli più spinti della pittura italiana del dopoguerra. Le sue opere si possono considerare quasi
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. Hartung già attorno al 1921-22 si era volto all’astrazione e, in certi disegni all'inchiostro, preannunciava una maniera che solo nel dopoguerra sarebbe
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passato, ormai del tutto superate, come quelle che, nel dopoguerra, videro contrapposti drappelli neorealisti e astrattisti, o videro la formazione del
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apparse in Italia nel dopoguerra.
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tra le due guerre e nel secondo dopoguerra, un vasto stuolo di artisti svizzeri (capeggiati soprattutto dal designer-scultore-architetto Max Bill, da
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proliferando nell’immediato dopoguerra col riaprirsi delle frontiere tra l'Italia e la Francia. Mentre, infatti, in Italia ancora ferveva la lotta tra
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pittura accademica fin-de-siècle (l’art pompier, per intenderci) o il neorealismo politicizzato dell’immediato dopoguerra (coi suoi tardivi strascichi in
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