plastiche inserite nell’architettura, come l’immenso plastico metallico di Naum Gabo sul Bijnkorf di Amsterdam o come quello della Hepworth dinanzi alla
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sussunti dairindustria e dalla stessa architettura. Non fa specie pertanto che abbondino ormai gli “oggetti plastici" costruiti in serie, e
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Si è voluto indicare con l’aggettivo “post-moderno” soprattutto un atteggiamento estetico limitato all’architettura e al disegno industriale più che
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architettura, tra artigianato e decorazione: in altre parole tutto l’immenso settore d'un’arte visiva tridimensionale — decorativa o celebrativa che sia — che
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Dove è allora il giusto indirizzo: nelle superfici polite e sterilizzate dei curtain walls dell’architettura moderna e degli oggetti prodotti
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forme libere nello spazio e tali da poter essere trasmesse per televisione e da essere impiegate nell’architettura di interni. Il movimento ebbe un
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definito come Postmoderno, comprendendo anche aspetti dell’architettura e del disegno industriale (Charles Jencks).
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Il senso di “vuotezza" della camera da tè e di molta architettura giapponese, si ritrova nel "vuoto" del foglio bianco di molte pitture e di molti
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inesplorate; tale da diventare l’integratrice dell’architettura e un’arte “trasmissibile attraverso lo spazio” valendosi di mezzi meccanici quali la
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pittura concreta, scultura e architettura. Non è la prima volta, nella storia dell’arte, che un indirizzo, imo stile, risorge, o tenta di risorgere
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