OH ZIO, ZIO! NON TI SEMBRA DI ESAGERARE?
QUALCHE VOLTA LO ZIO DI VANNA È PIÙ CAPARBIO DI UN CAPULETI!
POVERO ZIO, NON RIESCE A TENERE IL RITMO CON L’APPETITO DI ACHAR!
MIO ZIO È APPENA USCITO! MI HA CHIUSA DENTRO... PER FORTUNA HO LA CHIAVE DI SCORTA!
IN FONDO MIO ZIO NON È COSÌ CRUDELE E NON FA MAI FINO IN FONDO CIÒ CHE MINACCIA!
! - esclamò tutta meravigliata. - E chi ti ha ricondotta? - Non potevo appartenere al tuo zio Piero, perché la mia natura non mi permette di rimanere con
la sua creaturina, pallida e macilenta, fu raccolta dallo zio, il quale la portò alla moglie. Il conte di Poppi non sapeva come spiegarsi tanta
pronto ad ascoltarti. Una voce si fece udire nel feretro e disse: - Io sono messer Lapo Gentile, zio tuo. Poco dopo la tua partenza, un giorno mi misi in
dall'eredità dello zio prete, e noi, quando saremo entrati, ce li faremo dare con le buone o con le cattive. Dopo aver detto questo, si accostò all'uscio, e
soltanto dei beni ereditati da mio padre e da mia madre; ma ho ancora dei boschi immensi lasciatimi da mio zio, e se il fiore d'oro le par cosa troppo
vo' dire. - C'era dunque a Recanati un ragazzo per nome Ubaldo, il quale rimase orfano di padre e di madre. Questo ragazzo non aveva altro che uno zio
si fa a indovinarlo? - domandò l'Annina allo zio. - Non è difficile. La sera, prima di addormentarsi, si ripensa a quel che abbiamo fatto nell'anno, e