se ti porta ferita?» «Se la ferita non fosse come il morso del cinghiale, o la cornata del cervo, ma come di spina, io preferirei, Blabante: e
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disse il conte «perché tu hai dato a me, che cavaliere già sono, un'idea molto opportuna per il nostro viaggio. Quanto a te, se non ti basterà una
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, sempre uguale? E allora è cosa da uomo girare così, se un ciuco ne può avere offesa?» E passò il tempo che passò. «Quanti diavolacci di giri ho girato
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fronte crucciata se ne stava in disparte. «Fermo!» disse lei. «Non andate!» «Andiamo!» gridò Narco. «Fermi, fermi!» lei continuava, e smesso di
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otto, se io muovo questo ferro almeno tre di voi, se non quattro, cadranno morti prima che io sia vinto! Ma se lasciate correre via il mio compagno
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, la prova voglio dare: ma sparirò, e chissà se ci potremo ancora incontrare...» Fece un passo nell'acqua, stringendo i denti bianchi, e un altro
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foglie dell'albero dalla forma d'uomo, e vedeva che si muovevano leggermente, che tremavano appena, come se un venticello solitario e particolare si
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portavano i frutti dei campi e delle stalle. Un giorno due massari se n'erano appena andati, lasciando sul lustro del pavimento sei cesti di maialini
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cavaliere. Così rispose il conte: «Se lo vuoi, lo sarai, buon Blabante. Ma gridami il perché di questo nuovo desiderio, giacché io ti conosco da sempre e
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mandandoli tutti, uomini e bestie, di un solo colpo per terra, se non morti svenutissimi, mentre le stesse torce tossivano e si andavano spegnendo per il
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splendenti. I cavalli (cui di femmine importa solo se hanno coda e criniera) continuarono a prendere sorsate di fiume, ma Narco attraverso la fessura, e
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ridente. Blabante, che l'aveva dimenticata, la ricordò. Narco, che mai se l'era tolta dalla mente, la guardò muto sopra il forte fruscìo dell'acqua. «E
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ti avrà liberato del tuo malanno, farai quello che vorrai... Ma se ti fai monaco adesso, non potrai tenere l'elmo, e se non lo terrai, non pensi che
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di regine, ma considera la schizzinoseria di questa masca, e considera anche, un poco, il lieve danno che dalle labbra ti esce... Se già è difficile
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dell'albero vincitore, che non poteva essere toccato se non con una mano per sfida, ma sulle cortecce dei faggi intorno, che su quei nomi illustri e delusi
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persone, e tu sei di quelle, il potere appesta anima e corpo e fa esalare fiele. Ma se abbandoni il potere, l'aria ti tornerà naturale». «Dovrò cessare
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giusta distanza seguito la visita, mandò la voce a dire: «Buon conte, costui non è l'ultimo scannacani del contado: se ha fallito, occorre una sapienza
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