, le motivazioni delle due forme erano del tutto diversi, e invano si videro alcuni neorealisti inveterati introdurre a fatica oggetti eterocliti
Pagina 10
epoche precedenti nella obbligata realizzazione di opere decorative (ceramiche, rilievi, oggetti) tutte eseguite con notevole perizia e grande
Pagina 100
doveva sfociare nella realizzazione d’una cosiddetta «arte oggettuale», - creatrice cioè di «oggetti a sé stanti» quali appunto si possono considerare
Pagina 111
al fatto che è ormai necessario rinunciare alle «belle forme», al «buon impasto», si accontentano di creare degli oggetti che siano in sé compiuti, che
Pagina 115
rivelano certe differenze. Innanzitutto oggetti identici e immutati assumono ora un aspetto ora un altro, a seconda delle mutevoli circostanze. Una stessa
Pagina 117
«oggetti plastici» costruiti o costruibili in serie abbondino. Basterebbe citare, tra le opere costruite industrialmente su progetto dell’artista, quelle
Pagina 126
Ecco perché gli «oggetti plastici» come quelli, ad esempio, di Kelly (tra i più rigorosi ed efficaci), di Pfahler, di Caro, di Luginbühl (ricordo la
Pagina 128
» nella stessa. Invero tanto gli oggetti cinetici «a mano» (come quello di Rickey), quanto quelli meccanici (come quello qui esposto di Calder) sembrano
Pagina 128
create dagli artisti pop mediante oggetti inventati o inglobati, tuttavia quello di considerare la propria produzione artistica come un oggetto a sé
Pagina 134
Anche Cordioli e Emma hanno decisamente affrontato il quesito della creazione di «oggetti» più che di «quadri» o «statue»; il primo attraverso un
Pagina 136
»: oggetti in materie plastiche che, nella loro sagoma, arieggiano elementi della natura: alberi, nuvole) mirano alla creazione di elementi fattualmente
Pagina 137
precisione, trasformando - sia pur attraverso uno stratagemma - le tele dipinte in oggetti a sé stanti. E questo spiega, per citare ancora un ultimo
Pagina 138
’agitano in mezzo a simulacri d’oggetti, di mobili, di segnali, di piante, che sono «animati» al pari di essi d’una loro vita beffarda.
Pagina 154
gli eventi e gli oggetti che di volta in volta si associano fortuitamente ai personaggi già esistenti e fissi sulle sue lamine di metallo, vengono a
Pagina 155
Se, perciò, la crisi nell’ideazione degli oggetti di design è solo modesta e parziale, giacché è compito e dovere d’ogni onesto designer di
Pagina 161
Analoghi, seppur stilisticamente diversi, sono i resultati ottenuti nel locale di Alviani: anche qui gli oggetti esposti sono intesi non come opere a
Pagina 175
evidenziati dal disegno industriale, abbondino questa sorta di «oggetti plastici». E basti citare qui alcuni dei nomi più famosi tra questi artisti
Pagina 179
«poveri»: balle di fieno, stoppa, carbone, oggetti presi al supermarket, ecc.; delle situazioni la cui valenza espressiva fosse piuttosto in funzione d’un
Pagina 181
ai supermarket, dai drug-stores agli oggetti di consumo, alle carrozzerie delle automobili) di diventare accettabili e magari esteticamente efficaci
Pagina 199
Un altro artista che, accanto a Ceroli, ha messo a punto diversi oggetti che stanno a cavallo tra il gioco e la ricerca plastica è il torinese
Pagina 207
(o metartistiche) con un intento decisamente demistificatorio, imperniate, più che sulla creazione di singoli oggetti, sulla messa in evidenza di
Pagina 208
manipolazioni espressive (musicali) di oggetti vari (carta, acqua, ecc.). Questo «codice iconico» facilmente istituzionalizzabile dall’autore, è, però
Pagina 241
- ed è questo il punto che mi sembra più importante - ad assistere al verificarsi di oggetti senza progetto e di progetti senza oggetto, o piuttosto che
Pagina 246
dei nostri migliori designer (da Zanuso a Gae Aulenti, da Colombo ai Castiglioni, da Bonetto a Sottsass, ecc.) creavano in quel periodo degli oggetti
Pagina 249
parte rispettosa dell’oggetto, anzi ancorata ad esso (si vedano gli «oggetti» prima di Pistoletto e di Pascali, poi di Paolini, di Zorio, di Merz, di
Pagina 250
’altro applicando certi canoni derivati dal gusto di allora agli oggetti e ai prodotti di ieri).
Pagina 26
povero: un mondo che ha finalmente rinunciato al consumo eccessivo, allo spreco, alla proliferazione indiscriminata di oggetti (e di esseri) e che si è
Pagina 36
era solo il valore d’uso a dominare, non permettendo perciò quell’alienazione [degli oggetti, degli individui, del lavoro, e dell’arte] che ben
Pagina 37
compositi, frammenti di macchinari, oggetti trovati che - come resultato finale - appaiono come dei robusti e al tempo stesso ironici o macabri o solo
Pagina 54
visuale. Potrei citare, così, una mostra di «sintesi delle arti», un’altra di «arte totale», dove, accanto a quadri e oggetti plastici, furono esposti
Pagina 63
nelle successive manipolazioni di oggetti «trovati», «interpretati», «incorporati», «perturbati» (persino), dai surrealisti, è oggi una nuova maniera
Pagina 67
E questo «passato che vive nell’oggetto» è ancora più evidente nelle opere che accolgono oggetti presi di peso, tali e quali e trasferiti nell’opera
Pagina 69
Un altro ricercatore (sempre del Gruppo T) Giovanni Anceschi si è invece interessato più attivamente a oggetti ad animazione elettromeccanica, basati
Pagina 74
) avesse alcun rapporto con i giovani scapigliati che raccoglievano oggetti inutili e li trasformavano in oggetti artistici solo attraverso un atto di
Pagina 86
Sia chiaro, tuttavia, che - come ebbe ad affermare e a ribadire più volte Duchamp - questi oggetti non si devono considerare come «opere d’arte
Pagina 87
questa mostra sia possibile vedere in parte gli originali, in parte le repliche esatte (in otto esemplari firmati e controllati dall’autore) di oggetti
Pagina 87
oggetti una qualità di «gusto», di piacevolezza, quale di solito attribuiamo a molte opere d’arte, anche dei nostri giorni. È questo uno dei punti chiave
Pagina 88
semantiche. Oggetti dall’aspetto quanto mai innocente e tranquillo acquistano così - a conoscerne la chiave - delle qualità altamente metaforiche che
Pagina 88
E, del resto, si ponga mente al fatto che le connotazioni e le associazioni risvegliate quarant’anni fa da oggetti come la Ruota di bicicletta, o la
Pagina 89
Come dovremo allora considerare gli odierni «oggetti trovati» più o meno modificati, integrati, rettificati, dell’arte pop? In maniera molto, se non
Pagina 89
di oggetti industriali utilitari, ma anche in quella di oggetti «inutili» che tuttavia soggiacciano ad analoghe leggi di iterazione e di
Pagina 94
In questo l’artista inglese si differenzia anche dall’italiano Del Pezzo, lui pure costruttore artigianale di oggetti inventati, ma di oggetti
Pagina 96
Tilson, dunque, costruisce degli oggetti nei quali l’elemento manuale conferisce quell’indefinibile connotazione di unicità e di irrepetibilità che
Pagina 96
tecnica artigianale degli oggetti o delle immagini tratte dal nostro quotidiano panorama iconico.
Pagina 96
nostri giorni. Perché scandalizzarsi - come tanti fanno - per l’inclusione nel dipinto di oggetti reali (seggiole, uccelli impagliati, catenelle
Pagina 97
candelabro e la sua bicicletta ai combine paintings di Rauschenberg o agli oggetti inventati di Oldenburg. Innanzitutto in Rauschenberg, come in Jasper
Pagina 97
Ma che la presenza degli oggetti non sia, d’altro canto, per nulla necessaria o indispensabile, lo dimostrano le molte opere prive d’ogni
Pagina 98
Non è il caso, comunque, di voler porre qui giudizi di valore pittorico e plastico: siamo pronti ad ammettere la pacchiana grossolanità degli oggetti
Pagina 99
NIENTE. È PROPRIO QUESTA LA COSA STRANA. DEL RESTO IO NON POSSEGGO OGGETTI DI PARTICOLARE VALORE.
una mostra di dipinti a tempera, di giornalini, fiabe illustrate e una lotteria di piccoli oggetti - fabbricati dai bambini - il cui ricavato verrà