Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 16 occorrenze

definitivo telos; che non basta aver raggiunto un determinato fine - di denuncia, di scandalo, di rottura - per credere che l’opera sia degna del museo

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il metodo per condurre ad un fine visuale, che l’espressione da tale fine suscitata.

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fine, le sue «Galassie», le sue «tende-teatro») potevano davvero considerarsi autentici esperimenti capaci di rivoluzionare non solo il concetto di

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sue pompe, ai suoi fasti, e nefasti, e quanto possa giovare, a un fine immediato, l’opporsi ad esso.

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Ma, a prescindere dai casi di opere a fine pubblicitario e quindi utilitario, anche limitandosi a considerare le opere di arte «pura», è facile

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ribadendo i seguenti punti: 1) con la fine della seconda guerra mondiale e il passaggio negli Usa di molte personalità artistiche europee, ebbe inizio un

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, anche fine a se stesso. Si tramuta cioè in una realtà grafico-visiva, che vive anche al di fuori della sua realizzazione musicale. Abbiamo, pertanto

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Un altro caso, pure questo caratteristico d’una presa di coscienza della pluralità dei codici usabili per un fine unico, è quello di Valentina

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al Museum of Modern Art di New York dello scorso anno ha segnato non la sua fine, ma la sua glorificazione e insieme la sua imbalsamazione. Un

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C’è chi vorrebbe fare una distinzione netta tra avanguardie1 «storiche» (quelle che segnarono la fine del secolo scorso e l’inizio del nostro: dall

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pittorica, quello d’una ricerca di «nuova matericità» che potrebbe sembrare fine a se stessa (mentre non lo è), ma che, indubbiamente, può sembrare un

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cavallo tra la fine dei grandi movimenti del cinquantennio appena trascorso (futurismo e cubismo, neoplasticismo e espressionismo) e l’avvento di

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tali vicende sarebbe del tutto inopportuno; ricorderò soltanto alcune di queste tappe che sono passate dinnanzi ai nostri occhi: fine del postcubismo

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fine estetico. Ecco, infatti, come, proprio a questa Biennale possiamo sincerarci del peso che la tecnica - in questo caso una tecnica artigianale

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(conscio o subconscio che sia). Ecco perché Tilson ci appare come uno degli artisti che ha saputo meglio valersi d’una tecnica «manuale» ad un fine

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calligrafica e oleografica si rifacevano ovviamente a moduli dell’arte borghese fine-ottocento che nulla ha a che vedere con l’arte d’oggi. La resa

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