«pittoresco», in quanto collega l’immagine mentale di un eroe o di una dea con la persona concreta che ritrae.
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Non si tratta di fasi successive, di un trapasso o di un rovesciamento del gusto: William Blake, l’eroe del «sublime», muore prima di Constable
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’artista è bensì l’uno che sta per i tutti, ma in quanto vittima e non in quanto eroe, in quanto patisce e non in quanto agisce. Blake è un contemporaneo
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dell’argomento v’è in Shakespeare una drammaticità interna del personaggio, dell’eroe-attore: angelo caduto, ha assunto in terra una figura storica, si
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. Il volto è maschera; il «tipo» umano è l’eroe-attore, il teatro è il sito magico dove si rivelano gli archetipi umani che, nella ressa del mondo
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Le illustrazioni a Shakespeare sono dunque la dimostrazione grafica della poetica di Fuseli. L’eroe attore è, in definitiva, l’artista che mette in
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L’eroe-attore o, meglio l’eroe-mimo di Fuseli, è molto diverso dal gigante incatenato di Blake. La natura, lo spazio in cui si muove, sono la natura
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della «grand manner» di Reynolds) che s’impernia tutta sull’azione del protagonista e fa rivivere in essa il problema, il conflitto interno dell’eroe
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; sotto gli eroi di Shakespeare si sente spesso la stoffa di Jonatan Wild. Non più di un velo separa la «belle dame sans merci» dalla prostituta, l’eroe
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