mezzi espressivi della pittura, scegliere i più idonei al fine. Nell’Accademia si disegna dal vero, non tanto per gusto analitico, quanto per mettere a
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antonomasia, il dominio dell’immaginazione: si è espressa in immagini allegoriche poiché non poteva avere la nozione certa e diretta del vero che si avrà solo
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convenzioni, nel dire tutta la verità, nell’assumere le massime responsabilità. Ciò significa: escludere la ricerca del «bello», puntare al vero; rinunciare
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appoggia i piedi sulla terra, tra l’erba e i sassi, suona un vero violino, legge le note nel libro che San Giuseppe gli tiene aperto davanti. L’unità
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, «disse: ‘il signor Poussin è un pittore che lavora di là, mostrando la fronte» (Chantelou). L’immaginazione, che a Bernini serve per rendere più vero
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quadri da cavalletto, di soggetto mitologico o biblico, il cui vero protagonista è il paesaggio. Nulla di più errato sarebbe vedere in una pittura il cui
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-1656) il «Guido napoletano», vero contraltare del Ribera, e di ANDREA VACCARO (1598-1670). Non già il furor caravaggesco con le sue gravi ragioni
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di ricerca: non tende neppur più a illudere, a darsi come rappresentazione di qualcosa di vero o di possibile. Ciò che deve sorprendere e suscitare
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Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero
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Filottete di Sofocle. Per lui, la sublimazione avviene senza il trauma del rifiuto (protestante) della natura, e il vero classicismo non è quello di
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Ma tra la «vera carne» di Fidia e il «vero spirito» cristiano c'è di mezzo una rinuncia, un distacco, la morte; Il maggior Canova è, come il maggior
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