capacità all’integrazione per l’opera d’arte: anche questa doveva essere tolta da quel regno dell’assoluto corrispondente, nei limiti dell’esistente
Pagina 120
’esistente in atto al momento di oggettualizzarsi ma il manichino dell’esistenza. Di qui il moto di assorbimento (più che di integrazione) dell’immagine riceve
Pagina 131
pensare l’arte, ma denunzia solo l’inapplicabilità delle strutture logiche elaborate per pensare l’esistente, ad una realtà che si pone, strutturalmente
Pagina 17
Per cui «l’istituzione della verità nell’opera [d’arte], è il prodursi d’un tale esistente [di una tale realtà] che non era prima e mai sarà più in
Pagina 21
cosa: aliquid pro aliquo. E per flagranza intendiamo la presenza che la coscienza realizza a contatto di una realtà esistente, mentre, per astanza, la
Pagina 54
esistente (l’arte cioè) e che allo stesso tempo non vale come significante.
Pagina 58
’esistente, dall’altro come principio che né l’est del nihil est sine ratione colpisce l’essere. Donde si giustifica la qualifica che ne dava Leibniz
Pagina 77
rivela lo schema stesso del pensiero che pensa i processi dell’esperienza, dell’esistente.
Pagina 78
priori) di interpretazione dell’esistente, l’uno sottratto al tempo, l’altro espressione diretta, nell’irreversibilità, della temporalità, non
Pagina 78
’esistente che possano essere verificati dall’esperienza: è uno schema della possibilità dell’esperienza, non riflette la struttura universale dell
Pagina 81
anzidetta) per rappresentare i processi dell’esistente sotto la specie della quantità.
Pagina 85
nesso che si è svolto nell’esistente. Ma potremmo semplicemente configurare il primo nesso come ratio e conseguenza? L’accensione della lampada è una
Pagina 87
titolo di spesa già esistente nell’ordinamento giuridico e rappresentato da uno dei fini istituzionali fondamentali dell’A.N.A.S.; b) quando per
esistente:
Accademia della crusca
