. Ravvedimenti, risanamenti, fughe, verbali, chiassate. Ma nonostante le sue infinite sregolatezze, la pittura di Utrillo cresce sempre. I critici cominciano ad
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», «I due scolari») e altri due, più sciolti nella «pittura fluida» di un più tardo e liricizzato impressionismo, una delle «maniere» più sottili e
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In questi avvii fino al 1935, anno in cui cominciano a notarsi nella pittura di Pougny le prime avvisaglie «giapponesi» e Liberty ereditate
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decoranti, strette come le «strisce» della pittura giapponese, certi tagli di particolari di ambienti domestici stanno ad attestarlo (e in questo modo di
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Senza dubbio non sarebbe possibile collocare nella storia della pittura moderna la figura di Munch se non si valutasse a sufficienza l’incontro del
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. Il quale appare sempre troppo povero di «valori pittorici», come tradito dalla stessa sua pittura; eppure gravido di suggestioni, esasperato e
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della pittura di Munch, da una parte, e delle acqueforti e delle litografie dall’altra. Come in Toulouse Lautrec, così in Munch noi crediamo che l
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Dagli impressionisti in poi la pittura mondiale si è mossa e sviluppata attraverso forme ben riconoscibili, alle quali gli artisti dei vari momenti
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meccanismo, la macchina formale della pittura in questione. Per comprendere nel senso di apprezzare, di amare, bisogna far leva sulle attitudini e il gusto
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Chi guarda, aspetta una pittura statica, come ha sempre apprezzato, i cui canoni sono conosciuti, le cui forme si sono stratificate nella sua mente
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reclame, non sia riuscita a creare di Picasso un mito più forte e più fascinoso di quanto sia, concretamente, la sua pittura: esiste, per apologie di
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Tornando alla pittura e spaziando lo sguardo nei padiglioni stranieri, non è certo difficile proseguire questo periplo dell’angoscia attraverso l
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Sembra davvero impossibile che il mago raffinatissimo della pittura contemporanea, per conoscere il quale a Parigi è necessario prendere accordi
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, Picasso, Severini, Moore, De Chirico. Ma se per questi altri il viaggio a Parigi fu la scoperta di tutta la pittura, l’inserimento al più alto gradino di
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citazioni al merito, subì una operazione alla testa a seguito di una ferita; appena ristabilito tornò alla pittura e trasformò il suo cubismo analitico
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, proprio per l’apparente affinità dei due, per le frequentissime somiglianze di schemi, da essi perseguiti, ma riempiti con un sentimento della pittura, una
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’avanguardia che più di ogni altro sappia riproporre entro schemi nuovissimi la pittura di secoli precedenti: dagli Impressionisti a Chardin.
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Cézanne a Van Gogh, fino a Matisse e a Braque, non tralasciando di spaziare il suo sguardo sensibile nella storia della pittura contemporanea, col
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A mano a mano che l’arte di Francis Bacon tocca il 1950, la pittura sua si fa epidermica, quanto a stesura. Qui il punto di confluenza tra fatto
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alla Mostra della moda e del costume di «Italia ’61», — per la fattura minuta, costituendo il massimo, in questo periodo, della pittura «chiusa
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alberi contorti» potrebbero essere ricollocate nel giro dell’ultima pittura soutiniana dei paesaggi, se non peccassero di una certa vuotezza formale, se
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scultore non poteva essere più coerente; e che io avrei dovuto meno impulsivamente pretendere da lui. In verità l’arte di Giacometti, sia pittura che
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(quei suoi inventari di pensieri e sentimenti trafitti dalle immagini) non limitò la pittura ai soggetti «sociali» e «pubblici», come il «Fucilato» e il
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sull’artista, il quale è una delle personalità più interessanti della pittura italiana del primo nostro mezzo secolo.
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Per questa serie di considerazioni Roberto Melli è un artista di grande suggestione e di alto significato nel panorama della pittura italiana, perché
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sulla sua pittura: ricorderemo la riassuntiva del pittore alla Quadriennale del 1935, la retrospettiva di lui alla prima Biennale dopo la Liberazione
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significato così determinante se non potessimo oggi ritrovarle nella sua pittura: la quale vorremmo poter dire in una frase, tanto è fisionomica, tanto è
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non solo perché viene finalmente presentata in una rassegna bene scelta, benché avara, un’artista di statura maiuscola, ma anche perché con la pittura
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sorridente sguardo sulla cronaca di Mafai, la pittura dei due cresce nel tempo, si evolve; quella di Raphael si consuma dello stesso suo fuoco.
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ufficiale della pittura italiana degli anni Trenta, di quanto non si voglia sperare.
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critica; e Palma Bucarelli, che ha presentato l’artista nel laborioso ed esatto catalogo, ha avuto modo di tracciare attraverso la storia della pittura di
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Le duecentoquarantadue opere di pittura, polimaterici, disegni, bozzetti per scenografie, dipinti ad olio e collages si prestano a numerosissime
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tipici entro l’arco di sviluppo della pittura fra le due guerre.
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Mario Mafai, che non ci pareva proprio, nel quadro dei valori raggiunti dentro una pittura fra le due guerre, una tangente di totale astrazione, quella
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Ma che cosa è dunque la pittura di Carlo Levi in se stessa, riconoscibile tra le componenti di questo gusto, cui noi fin qui abbiamo dato nomi di
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Vogliamo dire — e dimostrare — che Levi non poteva dipingere i contadini di Calabria in un modo così compiuto e cosciente, tutto nella pittura, senza
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che il suo viaggio figurato di Calabria costituisca un serio e felice sviluppo della sua passata pittura, ma non mai una contraddizione, o un
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pittura per la scultura da parte di Raphael sua moglie una pittura che era «tonale» — dicevano i tonalisti — ma che poco o nulla aveva a che fare
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dalle teste calve e le prostitute, i pallidi e misteriosi prelati, le dolci vite d’ogni quartiere alto — con una pittura di concetto, che si articoli
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Pittura di concetto, dunque, questa ultimissima di Attardi, dove il simbolo si mescola alla storia vera, dove l’accentuazione recitativa o allusiva
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riportare a proporzioni medie i suoi quadri, faceva leva su un tipo di pittura più lavorato e chiuso.
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di esemplarità e di chiarezza del suo «messaggio» in rapporto alla pittura.
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di una pittura da cavalletto o di «cose belle», verso una figurazione libera dalla diretta suggestione del surrealismo, questa mostra a «La Nuova Pesa
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pittore. Allora noi gli rimproveravamo di avere travalicato i confini della pittura di formato medio, del quadro da mettere in cornice, per tentare una
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Fra i futuristi «minori» la mostra veneziana presenta parecchie belle sorprese: Fortunato Depero, per esempio, nella sua «Pittura astratta» del 1916
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più fisionomico dell’informale è l’action painting o «pittura del gesto», il metodo del dada si chiama «legge del caso». Tra il dada e l’informale è
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fece veramente tutto: aviatore nella prima guerra mondiale, si dette alla pittura teroica» configurando svariatissime immagini di Apollo e di semidei
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, una grazia pittorica di immagini nella memoria, ma non tali da avvincere. Preferiamo comunque fra tutte le pitture esposte del Guston «Pittura V» e
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calibrare l’astrattismo purista con la metafisica, il surrealismo con la pittura del gesto) si è tramutata in quella delle «scritture» di misteriose e umane
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interiore e stratificato di pittura, riallacciandosi, senza però perdere il quid di astrazione conquistato, al suo antico modo di dipingere
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