pittore avrebbe dipinto critici e artisti intorno a un cavalletto dove troneggia una natura morta di Cézanne; l’anziano Renoir, facendo un solenne cammino a
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modo della astrazione in questo piccolo dipinto, assai più connaturato alla realtà; la quale non è qui un pretesto, sia pure stupendo, per dipingere, ma
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non si pensa più a come poteva essere il quadro. Si confronti ad esempio la xilografia «Angoscia» (1896) con il dipinto «Sera nel Corso Karl Johan
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mente Goja per l’altro dipinto dal titolo «Paolo a quattro anni in costume da torero», 1925); ma l’opera, tutta giuocata nel contrappeso di zone
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— se lo chiedono gravemente — i «mostri» che Picasso ha dipinto a profusione, mostri-signore, mostri-bambini, mostri-mamme? Bocche, narici, cappelli
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che si possa non essere persuasi. Vediamo dunque un altro dipinto, la donna sdraiata in veste azzurra, che legge, al disotto di un finestra verde
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grandezza dell’animale, qualunque sia la sua preda vivente. In questo quadro, che è tra i più alti della Mostra, Picasso non ha dunque dipinto il gatto come
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Ci piace dunque e non lo vediamo brutto, il dipinto dal titolo «Claudio e Paloma» (1950) dove elementi decorativi, come le mattonelle del pavimento
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sempre consapevole ricerca. Scrive Argan che il Maestro «ha dipinto vari quadri nello stesso anno in cui lo stile appare completamente diverso
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situazioni della società contemporanea, per una via il più delle volte diretta, se non proprio documentaria. È raro, infatti, che un dipinto di Picasso
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sua opera». Non che il dipinto in questione abbia come caratteristica la documentarietà. Bene osservò a tal proposito Lionello Venturi che «la
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»; nello stesso tempo un giovane dagli occhi tondi sotto la gran fronte, spagnolo di Malaga, Pablo Picasso, aveva dipinto le «Demoiselles d’Avignon», il
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Anche in «Pastorale» (quadro dipinto in epoca già più consapevole, 1911) gli elementi «narrativi», più che essere ridotti al minimo, sono in gran
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insieme monumento di triangoli levitati dentro la propria ecclissi, che Klee avrebbe forse dipinto con maggior candore, quasi con una punta di
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pittore resta vago e debole di colore, anche se sottile nelle atmosfere, come appunto nel dipinto «Les promenades d’Eucilide» 1955, troppo meditato nell
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No, il grande dipinto «Uno» che troneggia nella sala maggiore della Galleria, è il quadro più drammatico e doloroso, per niente decorativo, per
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quelli da Velasquez — che assumono insieme col piglio caricaturale sulle stature, sulle espressioni dell’uomo di Van Gogh dipinto da Van Gogh, un piglio
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. Questa triplice visione di orrori, ha per culmine il dipinto di centro, una donna, ci sembra: nuda, mitragliata su un letto, viva ancora nella
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che anche per Ben Shahn il fatto della pittura con tutte le sue gamme d’iride, abbia basilare importanza. Basterebbe a provare ciò l’unico dipinto
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guance, i baffi e la barba corti ricoprono come un muschio nero una faccia di bronzo. Si direbbe che un viso così dipinto debba venir fuori da un’armatura
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Se Mafai ha dipinto paesaggi romani guardando con la coda dell’occhio gli schemi astratti — ma nel modo meno scaltrito che potesse, quasi come per un
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scaltrita nelle ultime avanguardie, abbia dipinto un suo modo di essere astratta; ma ne è venuta fuori una pantomima molto approssimativa e di risultati
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abbia dipinto opere subalterne rispetto alle loro. Dirò piuttosto che la singolare pittrice è da ammirare nel gruppo come un ingegno a sé stante, come un
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Mafai tributario di Raphael e di Scipione, come pure sensibile a questo Rosai (lo abbia visto o no, poco importa), nel dipinto rosaiano dal titolo
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disegnato e dipinto, che avere lasciato opere di disegni e di quadri.
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aver prima dipinto le sue nature morte, e i suoi ritratti di amici intellettuali: che il passaggio tra la sua prima e la sua ultima maniera è
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stesso anche quando descrive la miseria più disperata, la lotta più aspra, Levi ha dipinto dei quadri fuori degli schemi correnti del neorealismo; e al
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in catalogo di aver dipinto dei frammenti di una più vasta narrazione; ma il poema è tutto nei frammenti, aggiungiamo noi, è in questo modo di guardare
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cappello di Saba, così ricco di violetti corvini, così sonoro nell’impasto, sembra dipinto con un prestigio assai più alto che non lo scialle nero della
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ritratto del giovane col cappello a visiera grigio-lilla con quale amore, felicità e concretezza è dipinto, come il pittore ha descritto l’età, il
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Arcangeli altre opere di più intensa e felice esplosione come «Per un giudizio secondo» dipinto estremamente vario e ricco di soluzioni materiche fino alla
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lavagna del «Cantiere di notte», tra i paesaggi più lirici che abbia dipinto l’artista negli ultimi anni e che somiglia ai notturni dello Stradone del
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fare i conti con l’aria, i sederi, scompagnati e lunati, sotto il pelo dell’acqua, per conto loro. L’unico dipinto che conservi in parte l’unità
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Anche il dipinto «Sogno violento» non è riuscito. E non già perché in esso siano toccati — dall’esterno —1 certi tasti del sadismo, ma perché il
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Anche il più piccolo e tenero dipinto de «Il bambino perduto», che si riallaccia stranamente a un tipo di «surrealismo» e di espressionismo classico
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dipinto Guemica». È, insomma, vicino ai risultati suggestivi di alcune nature morte esposte di recente — da noi più sopra citate —il clima di una
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, (ma unico di quel livello) è il dipinto di Vedova che si trova collocato solo, sul pannello-paravento: nobile «andante mosso» in una armonia di
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che traversa la strada ricorda la folla de «La spiaggia» del disegno colorato esposto in una passata Quadriennale. L’altro dipinto della discussione
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In tutta l’arte di Delacroix il «quadro storico» è la regola, mentre il dipinto di genere, la composizione su fatti ed episodi di vita contemporanea
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, agitavano braccia e panni non proprio alla maniera degli Ercoli del Canova; ma quel truculento «Massacro di Scio», dipinto nel 1824 dal pittore romantico
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dipinto con una quantità di schizzi, disegni, pastelli, e quando esegui l’opera, adottò il metodo dei Cinquecentisti veneziani, dipingendo cioè con
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, insieme con l’altro «quadro di naufraghi», il Don Juan, dipinto dodici anni prima. In quest’ultimo la «storia» così come ce l’aveva rappresentata nei
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gli apostoli, eccetto il Cristo con la sua aureola tintorettiana, paiono tutti dei pescatori. Nell’altro dipinto della barca «senza vela», la
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