sembiante dimesso, si faceva strada dentro le ombre terse della tela, costituendo quasi il «messaggio» disadorno dei cinquant’anni.
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, quello che è stato fino a ieri e quello che può essere ancora, che deve essere ancora, oggi e domani; l’esperienza astratta tra i cinquant’anni e i
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artisti italiani, quella che oggi è intorno ai cinquant’anni fu, nell’insieme, assai più ricca di umori avanguardistici, più felicemente ricollegata
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Picasso, di un Matisse, di un Braque. I cinquant’anni ultimi della nostra arte, nonostante gli scrolloni dati da Modigliani, dai futuristi, dagli
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volta, riuscivano rivoluzionarie (emblema di una nuova moralità, nella gelosa consapevolezza di uno stile), oggi (cinquant’anni dopo, cioè) la medesima
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