ottogonale», «La vita coniugale», «Madre e bambino», ma a noi sembra che questa esemplificazione della architettura cromatica dovuta alla vicinanza di Vuillard
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, ricreandola tutta attraverso una lirica architettura di luce, come fecero i primi Impressionisti; il maestro norvegese voleva rappresentare, atteggiando
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in gesti fino alla pietrificazione, questa identificazione dell’uomo con le materie inorganiche in una architettura plastica di una evidenza e
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impressionisti in una armoniosa architettura, vegetale o floreale (qui l’aggancio con le ultime avanguardie è ancor percepibile).
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sintetico («Architettura femminile, scomposizione di un nudo», 1925) furono cubiste per la pelle; e che dire dei tre esperimenti «dada», due dei quali, del
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impressionista (quella mentale architettura di notazioni sensibili) essi si dettero a riempire di tessere più o meno radificate, più o meno compromesse
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tale prodigiosa architettura chiaroscurale le sue «scene fantastiche», da farcelo apparire ben più «realistico» — realtà lui, larve d’arcadia quegli
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