Bacon — che per otto anni non dipinse — dopo i primi avvii originali dal 1930 al 1949; quello di mezzo, dal 1950 al 1957; e l’ultimo, che va dal 1957 ad
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clima stilistico che avrà i suoi frutti dopo il 1957, ma che già si avverte al profondo della coscienza di Bacon: qui il Kokoschka animalista del 1908-10
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Il terzo ed ultimo periodo della pittura di Bacon, dal 1957 ad oggi, è, a nostro avviso, il più alto e riassuntivo. Il pittore compie a ritroso un
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componendo in una pluralità d’immagini dentro una luce pura, incarnati e cieli, («Nudo» 1957) ora dando l’attualità di un fenomeno naturale nella
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(Giugno 1957)
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(Maggio 1957)
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Dalle personali ordinate alla Biennale di Venezia a quella di Ivrea del 1957, il discorso su Rosai, già così ricco e positivo nella critica italiana
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Lionello Venturi nel suo saggio in «Commentari» su Mafai pubblicato nel 1957, dopo aver messo in luce la partenza in certo senso impressionista del
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lo si paragoni alla spaventosa «Haed 1957», testa fossile del duemila, o alla «Figure 1958», personaggio atomizzato, fra carne e relitti, dello
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«ottimista», ricordiamo due pezzi di taglio abbastanza grande rispetto gli altri, il «Figure 1957» e «Ricordo di Rio», nonché la splendida serie delle prove
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1957 quando il Maestro aveva ottantun anni, la Biennale di Venezia sembra tornare, imbronciata e quasi per scommessa, all’idea della mostra.
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presentazione del Maestro fatta in occasione della sua retrospettiva alla Medusa nel 1957, che nel dopoguerra «altri elementi confluiscono nella cultura di
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alla scommessa; si dirà che i dipinti dell’artista sono stati eseguiti dal 1957 al 1959, che sono già stati oggetto di commenti lusinghieri della
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facciano meno frettoloso e più pittorico, anche se in «Coscienza di storia» (1957) troviamo un incontro con Scanavino. Nei quadri ultimi del pittore neo
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