di umiltà, la sola attitudine possibile nel rivolgersi a Dio: come quello della preghiera, il tono della comunicazione visiva è sommesso, fervido
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prefigurazione del futuro ad immagine del passato è un'illusione mentale tradotta in illusione visiva. Non si può eliminare l’eventualità, il caso
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costruzione dello spazio è implicito nell'esperienza visiva che opera già una precisa scelta di valori. La questione dell’arte classica, come arte in cui
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l'identificazione di emozione visiva e concetto, attraverso l'allegoria. Gli olandesi (Teniers, Brouvver, van Ostade, Ter Borch; non Rembrandt) sceglieranno la
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, all'emozione che non trascorre ma si fissa, a una realtà visiva che impegna tutta la coscienza senza rimandare a significati secondi. Il fatto nuovo, e non
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pittorica. Il colore non ha soltanto una funzione visiva, traduce in note cromatiche il chiasso della brigata: la pennellata, con il suo andamento
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forza d'appello. Su che cosa? Non sull’immaginazione: se la pienezza, la ridondanza visiva di Rubens ha uno scopo, è di soddisfare l’immaginazione e di
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riafferma il valore ideale e la necessità pratica della dimostrazione visiva, a scopo di edificazione e di esempio, dei fatti della propria storia. Riafferma
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oltre ogni nozione visiva. Così la percezione non è più soltanto una registrazione, ma è una sollecitazione: la mente deve fabbricare nuovi schemi
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mantello pezzato dei cavalli è così sicuro e immediato che lo spettatore si appaga della coerenza visiva e non rileva l’assurdità della descrizione
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diverse, alla ricerca della “sorpresa" visiva, al passaggio dalla prospettiva ristretta della strada all’ampiezza della piazza, all’apparizione
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rompe la consuetudine visiva e altera la “normale‘ valutazione delle distanze e delle grandezze. È noto che le poetiche barocche mirano all'illusione
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