le cause e prospettarne gli effetti; ma la stessa luce che lo rivela lo fissa come irrevocabile e ne manifesta la gravità. Se questa non suggerisce
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agiscono: patiscono la luce e l’ombra, lo spazio, il tempo, la vita, le cose. Perciò, benché Dio sia anche in noi e riconoscerlo sia riconoscersi, dovremo
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massimi effetti o alla monumentalità più vistosa, si frantuma in un’infinità di fenomeni. Anche una cesta di frutta sulla tavola, vista in una certa luce
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modello per gli animalisti olandesi; ma qui il motivo “di genere” è esaltato dalla luce e dal colore intensi, perché lo scopo è di rendere l’emozione
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all'infinito il nucleo plastico-spaziale delle figure. Altre volte, le figure sono nello spazio, esposte all'incidenza della luce, al variare delle circostanze
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’alternativa dei vuoti e dei pieni, nel contrasto di luce e di ombra tutta la casistica dello spazio, e dominano l’ambiente riducendolo, praticamente, a
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, alberi: c'è sempre tutto), ed ogni elemento ha una “tipica” conformazione, ma poi il repertorio dei tipi si accende di brividi di luce, di rossori di
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brillante, ma è un istante. questa la visione che Rubens dinamizza investendola con un torrente di luce e un turbine di moto: tutto diventa interessante
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vibrazione d’un tempo: i cieli si accendono di luce, l'atmosfera vibra, le fronde si agitano, le acque s’increspano. Ma è un’evocazione, un miraggio: come
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. Tutto vibra nella luce; ma la luce non viene fuori, emana dal dentro, è il segno visibile, non la causa, di questa sensibilità acuita fino allo spasimo
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che contenga le cose, ci sono soltanto le cose, e la loro animazione determina lo spazio, o quanto meno un'estensione infinita. La luce non è più un
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dimostrare, è che la vita di quella gente non ha luce ideale e non conosce altra alternativa che l’uniformità dell’abitudine e l’improvviso del caso
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generale, come Rembrandt: attraverso un processo selettivo o di ragguaglio fanno coincidere il tono locale con un valore di luce universale, arrivano
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e dell’altro, anche i tramiti naturali, i dati ambientali comuni; ma luce e atmosfera non sono più imponderabili sostanze cosmiche distinte dalla
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gli oggetti sono posti su una tavola, in una condizione di luce pressoché costante (il lumen naturale o di ragione, che diventa una condizione
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portata di mano, sono sempre ai limiti dello spazio visibile. La luce è generalmente una luce frontale, benché attenuata; molto spesso (nelle nature morte
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’apparizione miracolosa avviene in una luce esaltata, con proprie sorgenti, priva di ogni rapporto con la spazialità della chiesa.
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mentre altre, di reprobi, ne sono respinte e precipitano. E si noti che la luce promana dal monogramma di Cristo, ch’è un simbolo, ma incide e fa ombre
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