convulsamente nel cranio, e mi sentivo invadere dalla febbre. Ma non era solo questo: come se un argine fosse franato, proprio in quell' ora in cui
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incapace di mangiare, e tormentato da una sete atroce: quinto giorno la febbre era sparita: mi sentivo leggero come una nuvola, affamato e gelato, ma
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Verso la fine di febbraio, dopo un mese di letto, mi sentivo non già guarito, ma stazionario. Avevo l' impressione netta che, finché non mi fossi
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risate da parte di Galina. Molto più raramente da parte mia. Di fronte a Galina mi sentivo debole, malato e sporco; ero dolorosamente conscio del mio
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, sentivo parlare in italiano. Una sera, mobilitando le poche energie che mi restavano, mi ero deciso ad andare a vedere chi viveva ancora là dietro. Avevo
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solido sulle gambe, ma sentivo un bisogno imperioso di riprendere possesso del mio corpo, di ristabilire il contatto, rotto da ormai quasi due anni, con
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reincarnazione, mi sentivo cambiato, intensamente "altro", come una farfalla davanti a un bruco. Nel limbo di Staryje Doroghi mi sentivo sporco, stracciato
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figli, varcare le soglie di una chiesa? Se no, dovevano, dovevano sacramente, udire, imparare da noi, da me, tutto e subito: sentivo il numero tatuato sul
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